Castrol Honda Superbike 2000

di Redazione Gamesurf
Il segmento di mercato degli sport motociclistici non è certo uno dei più prolifici, relativamente alla produzione per Sony PlayStation, ma le software house sembrano in procinto di cambiare questo stato di cose, essendo Castrol Honda Superbike il secondo titolo sui bolidi a due ruote che ci accingiamo a recensire in un lasso di tempo molto breve. Ciò che salta immediatamente all'occhio è che, mentre il primo software, Moto Racer World Tour, ci aveva lasciati molto favorevolmente impressi grazie alla sensazione di velocità della guida e al modello fisico delle moto, questo titolo della Midas Enteractive ci colpisce con la targhetta del prezzo, essendo venduto alla cifra budget di sole 34.900 lire, confermando la tendenza di questo mercato di transizione verso le piattaforme a 128-bit a produrre titoli a basso prezzo per trarre ancora il possibile dagli utenti di PlayStation, forse nell'ottica di qualche produzione futura

OPZIONI E GRAFICA
Castrol Honda Superbike ha i numeri per essere una simulazione di moto da corsa abbastanza accurata. 20 percorsi del motomondiale più o meno fedelmente riprodotti, vari livelli di gioco per ritagliare su ogni utente una giocabilità su misura, una modalità "brevetti" per conquistarsi sul campo, pardon, sulla pista, il diritto di correre a livello professionistico, più o meno c'è tutto ciò che ci si aspetta da un titolo del genere, senza nessuna sorpresa però: l'originalità abita altrove
Il gioco promette di farci provare le emozioni dei veri piloti del mondiale Superbike (senza specificare quali) ma, in fondo, questa è la promessa ricorrente di tutte le simulazioni, fin da quando gli F16 erano un triangolino sui monitor dei nostri 286 e i missili SideWinder un puntino che vagava sullo schermo, quindi scendiamo in pista e verifichiamo di persona
La grafica è abbastanza mediocre. Ottima sullo statico, merito soprattutto degli eccellenti modelli poligonali delle moto, si rivela pessima in movimento, col suo aggiornamento video frammentario al di sotto dei trenta fotogrammi al secondo e un massiccio bad clipping sugli elementi di contorno alla pista