Cel Damage

Cel Damage
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Cel Damage

Tutto altro effetto, fanno le armi principali disseminate in gran numero in ogni stage; esse sono belle da vedere, ed un po' meno da conoscere personalmente.
Ricordiamo tra le migliori i guantoni (veramente -oni) da boxe, la mitragliatrice, il congelatore, la mazza da baseball, ed il creatore di buchi neri (!). Se queste mi sono rimaste impresse nel cervello, significano che sono davvero divertenti e ben realizzate.

Disseminate nelle arene ci sono però altri fattori che possono far vincere o perdere una partita; per esempio abbastanza comuni, sono gli interruttori di trappole, che attivano appunto degli eventi che possono rivelarsi spiacevoli, soprattutto quando se n'è protagonisti, come: un ponte che salta nel bel mezzo dell'attraversamento, oppure un incudine od una pioggia di meteoriti se preferite, che si abbatte su qualche povera testa innocente.

A farci compagnia nei livelli, oltre ai nostri sfidanti, e a una tutta una serie di creature poco simpatiche quali ufo, coccodrilli e piante assassine, c'è una sorta di corridore guest star attinente al livello della disputa.
Questi corridori che comprendono anche un'alieno e un sosia del conte Dracula, possono essere sbloccati e quindi utilizzati, solamente dopo aver finito tutte e tre le arene di quello specifico, mondo in tutte e tre le modalità.
I punti di forza primari di Cel Damage, oltre alla simpatia e all'umorismo che da subito lo contraddistinguono, sono certamente l'immediatezza ed i controlli; ed è certamente la comodità dei secondi a favorire il primo fattore.

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Fin da subito infatti, si può giocare e divertirsi, lasciando da parte qualsiasi forma di allenamento e tralasciando almeno in un primo momento pure il libretto d'istruzioni, giacché anche i controlli sono molto semplici ed intuitivi.
Il trigger dorsale R, è usato come acceleratore, mentre suo fratello di sinistra L ha in se la doppia funzione del freno e della retromarcia. A è usato per le armi principali e B per le secondarie, mentre agli altri tasti x e y viene lasciato rispettivamente il compito di sfottò e di clacson.

Questa semplicità, può rivelarsi però inversamente proporzionale alla longevità, infatti il tutto, appare un po' troppo semplice e semplicistico: terminare il gioco si rivela impresa tutto altro che impossibile, e un numero come 16 (le arene) che all'apparenza potrebbe rivelarsi copioso, diventa invece un numerino se rapportato alla facilità di queste. La mancanza di più di un livello di difficoltà, potrebbe essere come affondare il coltello nella piaga, ma in aiuto delle scelte, (e della piaga) degli sviluppatori, arriva invece l'ottimo multiplayer, che esteso fino a quattro giocatori, può dar luce a sfide infinite e divertentissimi tornei con gli amici e non.

Graficamente il titolo si comporta piuttosto bene: il cell shading si rivela una tecnica azzeccata per lo stile scanzonato di gioco, e per i suoi colori molto accesi.
Le ambientazioni, come i personaggi, le relative vetture, e le armi, hanno tutte un ottimo design, e contribuiscono quindi alla spettacolarità del titolo.

Da segnalare anche la fluidità, e la velocità del gioco sempre costante, nonché l'assenza di rallentamenti anche nella fasi più concitate.
Il sonoro è lo stesso di discreta fattura: i temi musicali di sottofondo sono semplici e poco invadenti, mentre si fanno notare di più i rumori delle armi e le frasi tipiche dei personaggi.
In conclusione Cel damage si rivela un titolo simpatico, giocabile ed immediato, ma d'altro canto facile e poco profondo.

Un gioco che vale la pena di essere acquistato, soprattutto se si ha qualcuno con cui giocarci, altrimenti pensateci di più.

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Cel Damage
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Cel Damage

È difficile rinchiudere Cel Damage in un genere; si guidano delle pseudo auto, ma non è un racing game, non si esita a sparare sugli avversari, ma non è nemmeno uno shoot'em'up.
Forse è semplicemente Cel Damage, un gioco folle dove non ci sono pressoché regole se non quella di divertirsi e basta.
Se gli sviluppatori cercavano di realizzare un gioco immediato e divertente ci sono senza dubbio riusciti, purtroppo però per ottenere ciò, hanno dovuto sacrificare la profondità e la longevità del gioco.
Fin da subito infatti vincere, si rivela tutto altro che una chimera, ed una volta sbloccati i personaggi segreti resta ben poco da fare all'interno del titolo.
A dare una raddrizzata alla longevità, ci pensa, come in molte produzioni d'altronde, il multiplayer.
Quest'ultimo non offre niente in più del gioco in singolo per ciò che concerne arene e armi, ma all'ottimo concetto che sta alla base del single mode (anzi dei single mode visto che sono 3) aggiunge la bellezza del poter giocare con avversari umani, diversificando quindi sempre una partita dalla precedente.
Un buon titolo che se fosse stato forse maggiormente curato si sarebbe potuto rivelare anche ottimo.