Championship Manager Scudetto 2010

di Marco Modugno
Eterno secondo? Ancora per poco, forse. Il divorzio di Sport Interactive da Eidos e il passaggio di Championship Manager nelle mani del team Beautiful Games (nome un po' pretenzioso, per un team di sviluppo, o no?) segna infatti l'inizio del recupero di posizioni del gioco, da noi denominato più semplicisticamente Scudetto, nei confronti di quel Football Manager che rappresenta ancora, comunque, l'avversario da battere.

Di passi avanti, però, il capitolo 2010 del franchise targato Eidos (il 2009 é stato volutamente saltato per darsi il tempo di aggiornare il titolo come si doveva alla nuova stagione calcistica) ne ha compiuti parecchi, iniziando ad inseguire il concorrente a distanza decisamente ravvicinata.
Purtroppo Roma non é stata costruita in un giorno e riportare in serie A una serie che, nelle sue ultime versioni, aveva visto scadere pian piano la sua qualità regalando a Football Manager un monopolio quasi inarrivabile non era certo cosa facile.



Per questo motivo, penso, più che per scarsa perizia del team di sviluppo, CM 2010 é ancora inferiore all'ultima versione del rivale, e presenta più di un aspetto che meriterà certamente attenzione dei programmatori nelle future release.

Di buono, in questo capitolo del manageriale calcistico appena arrivato nei negozi, troviamo innanzitutto l'implementazione, era ora, di un vero motore 3D che ci permetta di assistere ai match visualizzati in modo realistico, con veri giocatori antropomorfi in luogo dei birilli adottati in precedenza, che potevano andare bene per Kick Off vent'anni fa, al massimo. I movimenti, le animazioni e la rispondenza agli schemi di gioco degli undici schierati in campo mostrano luci ed ombre, a dire la verità. Se infatti sono presenti alcuni guizzi di genialità, come quando vediamo un terzino aggiustarsi i calzini, o una punta mettere la testa tra le mani dopo aver spedito un tiro facile sopra la traversa, assistiamo anche ad episodi scabrosi, quando ad esempio al nostra difesa si comporta in modo suicida abbandonando inspiegabilmente le posizioni stabilite dallo schema e trasformando quel che avrebbe dovuto essere un muro impenetrabile in una rete a maglie larghissime.

L'IA che gestisce i giocatori sembra, in linea di massima, abbastanza efficiente, riuscendo a gestire correttamente l'alternanza di gamba destra e sinistra dei marcatori (i fuoriclasse adoperano entrambe, gli altri spostano la palla sul piede forte per tirare) e le differenze di capacità tra gli stessi. Avere in squadra un campione, nei fatti, ripagherà il danaro speso in confronti dell'opzione economica di chi schiera brocchi ed esordienti inesperti. Pollice verso, invece, sull'impossibilità di strigliare a dovere i vostri giocatori, dopo la fine della partita, qualora non abbiano seguito le vostre istruzioni in modo puntuale.



I miglioramenti del comparto visuale, nella fase di gioco, si riverberano anche nella varietà di stadi a disposizione e sono accompagnati da un comparto di effetti sonori in grado di far sentire “a casa” anche il tifoso più sfegatato, con cori, acclamazioni e rumori realistici.
Anche le componenti manageriali si dimostrano, in questa nuova versione del gioco, decisamente più adulte. Se ai tempi del 2008 non sapevamo che farcene della ProZone e delle sue statistiche maniacali, dal momento che, comunque si agisse, la nostra squadra finiva per infliggere risultati da partita di basket agli avversari nove volte su dieci, ora, per merito di un motore gestionale che risulta sempre sfidante, senza però sconfinare nel campo della frustrazione, dare un'occhiata ai dati torna utile e, anzi, spesso può costituire la carta vincente per accorgersi in tempo di cosa non va in squadra e adottare i correttivi necessari.

Un manageriale che si rispetti, pur dedicando doverosamente uno spazio adeguato alla partita, risultato e coronamento dei vostri sforzi di commissario tecnico, non può certo trascurare le fasi vitali dello scouting, del calcio mercato e dell'allenamento.
In questi comparti, CM 2010 mostra i suoi lati migliori, a partire dalla fase in cui saremo chiamati, su una cartina topografica colorata in stile strategico militare, a decidere quanto investire su ciascun paese in termini di ricerca di nuovi talenti. Chi più spende, meno spende, recita un antico adagio. Aggiungo che in CM 2010 chi investe cifre maggiori, più facilmente scoprirà qualche campione in erba, raccogliendo i successivi risultati in termini di rendimento e goal segnati. E la fase di gestione dello scouting e delle successive trattative che portano all'acquisto del cartellino di uno o più giocatori rappresenta una delle più divertenti del gioco. Una volta formata la squadra, completa di riserve, si scende in campo per allenarsi e si stabiliscono formazioni e schemi di gioco. Anche in questo, il motore del titolo mostra di sapere il fatto suo. Finalmente, poi, avremo la possibilità di provare uno schema in allenamento, prima di confrontarci contro un avversario reale, in modo da poter limare per tempo quel che é ancora da correggere.

Gradevole, infine, il nuovo aspetto in stile Sky Sports dei menu e delle tabelle e i continui aggiornamenti di notizie fornite dalla stampa specializzata, che aggiungono sapore di reale al gioco e aumentano la sensazione di progredire in un vera carriera manageriale, piuttosto che in una mera simulazione.
Il diavolo sta nei dettagli, si dice, e sono proprio i dettagli a fare lo sgambetto a Championship Manager 2010, sulla dirittura finale che gli avrebbe permesso di presentarsi al traguardo della verifica di mercato a pari merito con il concorrente più blasonato. Il sistema dell'IA durante la partita, lo scarso controllo sui calciatori e qualche altro neo minore finiscono per minare, anche se solo in parte, il successo meritato da un team di sviluppo che, comunque, mostra di avercela messa davvero tutta per recuperare il tempo perduto. Finalmente, dopo anni di limbo, CM torna ad essere un titolo da tenere d'occhio e prendere seriamente in considerazione. E se non sarà per il 2010... verrà sempre un altro campionato, dopo!