Chessmaster - L'Arte d'Apprendere
Gli Scacchi: uno dei giochi più famosi, antichi e studiati del mondo. Migliaia di generali e strateghi hanno affinato la loro capacità di analisi su tavole di legno quadrettate, e altrettanti sapienti hanno confrontato le loro menti spostando statuette di marmo o avorio. Un gioco dal concetto semplice, dalle regole che si apprendono in dieci minuti (a patto di capire subito come si muove il Cavallo...) ma dai risvolti pressoché infiniti.
Qualcuno, malignamente, asserisce che a livello di Marketing se gli Scacchi fossero stati inventati nell'ultimo ventennio non avrebbero avuto nessuna possibilità commerciale, ma i più concordano che se questo gioco non fosse stato inventato molti altri non avrebbero visto la luce. Non é pertanto una sorpresa che la più blasonata serie di videogiochi di scacchi, quel Chessmaster che con questo “L'Arte di Apprendere” arriva alla sua undicesima incarnazione, continui a riproporsi negli anni.
Se ancora non sapete cosa siano gli Scacchi (sembra strano, ma può accadere), riassumeremo dicendo che si tratta di un gioco di strategia a turni: su un campo di gioco quadrato diviso in sessantaquattro caselle - la “Scacchiera”, appunto - si fronteggiano due eserciti di pari forza, composti da sedici unità - i “Pezzi” - ciascuna delle quali ha una sua peculiare capacità di movimento, e terminare il movimento su un Pezzo avversario ne causa l'immediata esclusione dal gioco.
Lo scopo finale é in sé semplice: arrivare a eliminare il Re avversario, o per meglio dire raggiungere una situazione in cui questo non possa più avere via di scampo - lo “Scacco Matto”. Molto più semplice a dirsi che non a farsi, quando i Pedoni avanzano stabilendo nuovi confini territoriali, gli Alfieri e i Cavalli si aggirano agili per il campo di battaglia, e la Regina minaccia con la sua straordinaria mobilità grandi sezioni di territorio - e ancora le Torri non sono uscite dai loro angoli.
Decisamente impossibile spiegare più dettagliatamente gli Scacchi in questa sede: ci riesce invece perfettamente questo Chessmaster grazie alle lezioni proposte, che vanno dai rudimenti del gioco (quelli che abbiamo riassunto velocemente), allo studio dei singoli Pezzi, alle regole specifiche come l'Arrocco, fino a strategie avanzate come la forchetta o il gambetto.
A guidarci l'intelligenza e l'esperienza di Josh Waitzkin, un abile scacchista rinomato a livello internazionale (nonché ex bambino prodigio): lo stesso slogan del gioco, “L'Arte di Apprendere”, é in effetti il titolo di uno dei suoi libri. Ovviamente, il corso é solo propedeutico al divertimento vero e proprio, e molti probabilmente non vedranno l'ora di cimentarsi al più presto in una partita.
Il gioco propone un discreto numero di avversari virtuali contro cui confrontarsi, tutti caratterizzati da un indicativo livello di bravura (il cosiddetto grado ELO) e da alcune loro abitudini o preferenze in gioco: ci sono quelli che mirano allo scambio dei Pezzi, quelli che prediligono determinate Aperture, e così via, fino all'avversario supremo - il Chessmaster appunto. A seconda del nostro comportamento in partita, anche il nostro grado ELO verrà influenzato, fornendoci così un'indicazione orientativa sui nostri progressi.
Un'altra indicazione ci verrà invece dai simpatici sottogiochi implementati, tutti ovviamente a tema scacchistico e studiati in modo da valorizzare a seconda dei casi la capacità analitica, la concentrazione o la memoria, qualità in cui il gioco ci valuterà. Ecco pertanto che potremmo dover “mangiare” dei frutti minacciandoli con la tecnica della forchetta, oppure dipingere dei quadri sfruttando la mobilità dei Pezzi, oppure abbattere un intero schieramento di Pedoni tramite un singolo Cavallo.
Le realizzazione tecnica é decisamente essenziale: la Scacchiera e i Pezzi sono realizzati in grafica bidimensionale statica in cui l'unica animazione é quella del Pezzo “trascinato” dal punto A al punto B. Il mezzobusto di Waitzkin é animato, ma in maniera piuttosto scattosa e alla lunga ripetitiva.
C'é da dire che per giocare a Scacchi tutto questo é sufficiente, ma ormai sono passati molti anni dai primi giochi “animati” (chi si ricorda il mitico BattleChess?) senza contare le realizzazioni tridimensionali: la PSP é sicuramente in grado di gestire un lavoro decisamente superiore. Anche il commento sul sonoro é mediocre: per quanto siano presenti alcuni brani piacevoli e rilassanti, talvolta il gioco fatica a gestire le tracce o addirittura si rifiuta di riprodurle, lasciando come unici effetti sonori, mancando totalmente i doppiaggi, quelli dei pezzi poggiati ed occasionali Jingle.
L'Intelligenza Artificiale sa il fatto suo: anche ai livelli più bassi di difficoltà il gioco commette pochi errori e, viceversa, approfitta senza pietà dei vostri, tanto da risultare addirittura un po' troppo ostico per neofiti o giocatori occasionali. Certo, il titolo ci propone di “imparare”, e sicuramente i più navigati troveranno queste sfide immediatamente stimolanti, ma forse un approccio un po' più morbido non avrebbe guastato.
D'altro canto, i minigiochi sono tutti piuttosto simpatici e divertenti, e se da un lato non é necessario essere degli esperti scacchisti per risolverli, dall'altro offrono un indubbio aiuto per sviluppare le nostre capacità. Purtroppo, però, sono destinati a terminare presto o tardi, e dopotutto non costituiscono certo lo spirito portante del gioco. Il titolo propone anche una modalità MultiPlayer, ma purtroppo questa é limitata alla connessione ad-hoc tra due PSP: niente modalità infrastruttura, pertanto, il ché é un vero peccato per un gioco che ha sicuramente milioni di estimatori in tutto il mondo e che ne sarebbe stato sicuramente valorizzato.
A prescindere da queste considerazioni non sempre lusinghiere sul prodotto, ricordiamoci che alla base c'é pur sempre un ottimo e completo gioco di Scacchi, e pertanto qualcosa di imperdibile per gli appassionati e di certamente consigliabile a chi vuole avere una scacchiera sempre in tasca. Per tutti gli altri un diversivo evergreen in un panorama videoludico inarrestabile - un po' come dire che gli Scacchi saranno sempre con noi.
Qualcuno, malignamente, asserisce che a livello di Marketing se gli Scacchi fossero stati inventati nell'ultimo ventennio non avrebbero avuto nessuna possibilità commerciale, ma i più concordano che se questo gioco non fosse stato inventato molti altri non avrebbero visto la luce. Non é pertanto una sorpresa che la più blasonata serie di videogiochi di scacchi, quel Chessmaster che con questo “L'Arte di Apprendere” arriva alla sua undicesima incarnazione, continui a riproporsi negli anni.
Se ancora non sapete cosa siano gli Scacchi (sembra strano, ma può accadere), riassumeremo dicendo che si tratta di un gioco di strategia a turni: su un campo di gioco quadrato diviso in sessantaquattro caselle - la “Scacchiera”, appunto - si fronteggiano due eserciti di pari forza, composti da sedici unità - i “Pezzi” - ciascuna delle quali ha una sua peculiare capacità di movimento, e terminare il movimento su un Pezzo avversario ne causa l'immediata esclusione dal gioco.
Lo scopo finale é in sé semplice: arrivare a eliminare il Re avversario, o per meglio dire raggiungere una situazione in cui questo non possa più avere via di scampo - lo “Scacco Matto”. Molto più semplice a dirsi che non a farsi, quando i Pedoni avanzano stabilendo nuovi confini territoriali, gli Alfieri e i Cavalli si aggirano agili per il campo di battaglia, e la Regina minaccia con la sua straordinaria mobilità grandi sezioni di territorio - e ancora le Torri non sono uscite dai loro angoli.
Decisamente impossibile spiegare più dettagliatamente gli Scacchi in questa sede: ci riesce invece perfettamente questo Chessmaster grazie alle lezioni proposte, che vanno dai rudimenti del gioco (quelli che abbiamo riassunto velocemente), allo studio dei singoli Pezzi, alle regole specifiche come l'Arrocco, fino a strategie avanzate come la forchetta o il gambetto.
A guidarci l'intelligenza e l'esperienza di Josh Waitzkin, un abile scacchista rinomato a livello internazionale (nonché ex bambino prodigio): lo stesso slogan del gioco, “L'Arte di Apprendere”, é in effetti il titolo di uno dei suoi libri. Ovviamente, il corso é solo propedeutico al divertimento vero e proprio, e molti probabilmente non vedranno l'ora di cimentarsi al più presto in una partita.
Il gioco propone un discreto numero di avversari virtuali contro cui confrontarsi, tutti caratterizzati da un indicativo livello di bravura (il cosiddetto grado ELO) e da alcune loro abitudini o preferenze in gioco: ci sono quelli che mirano allo scambio dei Pezzi, quelli che prediligono determinate Aperture, e così via, fino all'avversario supremo - il Chessmaster appunto. A seconda del nostro comportamento in partita, anche il nostro grado ELO verrà influenzato, fornendoci così un'indicazione orientativa sui nostri progressi.
Un'altra indicazione ci verrà invece dai simpatici sottogiochi implementati, tutti ovviamente a tema scacchistico e studiati in modo da valorizzare a seconda dei casi la capacità analitica, la concentrazione o la memoria, qualità in cui il gioco ci valuterà. Ecco pertanto che potremmo dover “mangiare” dei frutti minacciandoli con la tecnica della forchetta, oppure dipingere dei quadri sfruttando la mobilità dei Pezzi, oppure abbattere un intero schieramento di Pedoni tramite un singolo Cavallo.
Le realizzazione tecnica é decisamente essenziale: la Scacchiera e i Pezzi sono realizzati in grafica bidimensionale statica in cui l'unica animazione é quella del Pezzo “trascinato” dal punto A al punto B. Il mezzobusto di Waitzkin é animato, ma in maniera piuttosto scattosa e alla lunga ripetitiva.
C'é da dire che per giocare a Scacchi tutto questo é sufficiente, ma ormai sono passati molti anni dai primi giochi “animati” (chi si ricorda il mitico BattleChess?) senza contare le realizzazioni tridimensionali: la PSP é sicuramente in grado di gestire un lavoro decisamente superiore. Anche il commento sul sonoro é mediocre: per quanto siano presenti alcuni brani piacevoli e rilassanti, talvolta il gioco fatica a gestire le tracce o addirittura si rifiuta di riprodurle, lasciando come unici effetti sonori, mancando totalmente i doppiaggi, quelli dei pezzi poggiati ed occasionali Jingle.
L'Intelligenza Artificiale sa il fatto suo: anche ai livelli più bassi di difficoltà il gioco commette pochi errori e, viceversa, approfitta senza pietà dei vostri, tanto da risultare addirittura un po' troppo ostico per neofiti o giocatori occasionali. Certo, il titolo ci propone di “imparare”, e sicuramente i più navigati troveranno queste sfide immediatamente stimolanti, ma forse un approccio un po' più morbido non avrebbe guastato.
D'altro canto, i minigiochi sono tutti piuttosto simpatici e divertenti, e se da un lato non é necessario essere degli esperti scacchisti per risolverli, dall'altro offrono un indubbio aiuto per sviluppare le nostre capacità. Purtroppo, però, sono destinati a terminare presto o tardi, e dopotutto non costituiscono certo lo spirito portante del gioco. Il titolo propone anche una modalità MultiPlayer, ma purtroppo questa é limitata alla connessione ad-hoc tra due PSP: niente modalità infrastruttura, pertanto, il ché é un vero peccato per un gioco che ha sicuramente milioni di estimatori in tutto il mondo e che ne sarebbe stato sicuramente valorizzato.
A prescindere da queste considerazioni non sempre lusinghiere sul prodotto, ricordiamoci che alla base c'é pur sempre un ottimo e completo gioco di Scacchi, e pertanto qualcosa di imperdibile per gli appassionati e di certamente consigliabile a chi vuole avere una scacchiera sempre in tasca. Per tutti gli altri un diversivo evergreen in un panorama videoludico inarrestabile - un po' come dire che gli Scacchi saranno sempre con noi.
Chessmaster - L'Arte d'Apprendere
7
Voto
Redazione
Chessmaster - L'Arte d'Apprendere
Se si prende Chessmaster per quello che alla fin fine é, ossia un gioco di scacchi puro e “semplice”, indubbiamente é capace di dire la sua autorevolmente, e non potrebbe essere diversamente vista l'esperienza nel campo accumulata dagli sviluppatori e la sponsorizzazione di un campione internazionale come Josh Waitzkin. Il corso d'istruzione é infatti chiaro e completo, dalle basi fino alle tecniche più avanzate, e l'Intelligenza Artificiale piuttosto competitiva, tanto da risultare forse un po' troppo ostica per i neofiti. In più di questo, tanti simpatici sottogiochi a tema scacchistico per rilassarsi e nel contempo affinare le proprie abilità coi pezzi. É un vero peccato che si sia puntato però ad una realizzazione tecnica essenziale: non che gli scacchi necessitino di grande supporto grafico o sonoro per essere sempre un grande gioco, ma se la tecnologia offre determinati strumenti perché non sfruttarli?