Cities XL 2011
di
Marco Modugno
Il coraggio merita sempre la nostra stima. E ce ne vuole nel riproporre con lo stesso nome, aggiornato solo dall'aggiunta dell'anno (prossimo venturo), il seguito di un gioco nato con la pretesa ambiziosa di soppiantare definitivamente Sim City nel cuore della resistente quanto ormai sparuta nicchia di appassionati di simulatori cittadini. E questo nell'era in cui si é arrivati da un pezzo a simulare addirittura le divinità e limitarsi a fare l'urbanista e poi il sindaco non sembra probabilmente più tanto appetibile nemmeno allo zoccolo duro dei fan del genere. Al tempo della sua uscita, un paio d'anni fa, il primo Cities XL fece tenere il fiato sospeso alla stampa specializzata, spiazzata dal proposito degli sviluppatori di trasportare in un simulatore puro un approccio MMO che riguardava in particolare il sistema commerciale di scambi. In pratica, i giocatori avrebbero potuto comprare e rivendere tra loro strutture e altri accessori di gioco, accedendo a server per i quali tuttavia occorreva abbonarsi mensilmente.
Tale aspetto, che avrebbe dovuto costituire, secondo Focus, il punto di maggior innovazione del gioco, ne decretò invece, come qualche analista smaliziato aveva previsto (tra cui il sottoscritto, nella recensione che ancora potete leggere su queste pagine), l'insuccesso e il rapido abbandono da parte degli utenti, provocando la prematura chiusura dei server di gioco e la morte del titolo, che oggi potete trovare al massimo nei cesti della merce super scontata di qualche megastore.
Ritentare senza rinunciare al nome del franchise, ripercorrendo in buona parte lastrada già fattaappare ai più un progetto ardito, specie in un periodo di recessione economica come questo, nel quale i potenziali utenti, con le taschemeno gonfie,acquistano con minore disinvoltura, preferendo titoli di sicuro spessore alla pletora di giochi dignitosi ma niente di più, che un tempo affollavano gli scaffali dei negozi.
Queste considerazioni non hanno però fermato Focus Home, che ha scelto di dar seguito alla serie, eliminando del tutto la componente multiplayer e mantenendo, di fatto, un simulatore cittadino nudo e crudo, sia pur evoluto nell'aspetto grafico rispetto agli ultimi capitoli di Sim City.
Il risultato é un gioco onesto ma nulla di più, riservato senza ombra di dubbio ad una schiera di appassionati decisamente esigua, capace di regalare emozioni con il contagocce, che tutto sommato ha dalla sua come principale pregio quello di risultare semplice e accessibile anche per chi non si é mai cimentato con un titolo di questo genere.
Punto di forza dell'edizione 2011 di Cities XL, infatti, é probabilmente proprio il sistema di controllo immediato, che limita le necessità del giocatore al mouse (la tastiera si usa per una manciata di shortcuts, solo se proprio se ne ha voglia)e ad un pizzico di buona volontà e pazienza per seguire e memorizzare le istruzioni impartite dal lungo e completo tutorial. Il che non vuol dire che il piatto non sia ricco, visto che il gioco ci permette di scegliere tra 47 tipi di mappe diversi, con le ambientazioni più disparate, e un assortimento di edifici unici che supera le settecento unità, regalandoci la possibilità di ricreare città di tutti i tipi, comprese parecchie metropoli della realtà.
Menu completi e affollati, in ogni caso, risultano sempre estremamente intuitivi e di facile comprensione anche per il neofita, nel probabile auspicio che il gioco serva a conquistare al genere qualche nuova leva. Peccato che, dopo un po'che si gioca, ci si renda conto di come le sfide proposte risultino un po' troppo semplici per essere davvero stimolanti. Mancano del tutto, come nel primo capitolo, calamità ed eventi naturali catastrofici presenti in Sim City e perfino le crisi legate al traffico, all'ordine pubblico o al malcontento generale possono essere risolte in fretta, con pochi tocchi di mouse alle solite opzioni gestionali (meno tasse, più polizia, più fabbriche, meno congestioni stradali, più trasporti pubblici, ecc.). Proprio il comparto dei trasporti, a guardare il titolo da vicino, sembra aver assunto un peso preponderante, finendo per creare a chi gioca i peggiori grattacapi e rappresentando in definitiva la chiave decisiva per procedere senza intoppi nei vostri progetti edilizi. L'inedita possibilità di collegare più città in un network di scambi e vie di comunicazione, rende ancor più cruciale verificare che le linee di collegamento siano spedite e sgombre (guai a creare una città dormitorio per le maestranze e non collegarla con una linea ferroviaria dedicata ai pendolari, credetemi!).
Accanto ad un gameplay non abbastanza profondo, dunque, da costituire per i giocatori una lunga attrattiva checonsenta al gioco una rispettabilelongevità, sta un comparto grafico capace di donare qualche bella emozione,ma anche inspiegabili scattosità anche con computer top di gamma (come il mio i7 da 8 GB di RAM), e di deludere un po', come già il primo titolo, sotto il profilo dell'affollamento delle città, sempre un po' troppo deserte di pedoni per apparire credibili. Sonoro nella media, invece, con tracce musicali gradevoli, probabilmente più adatte a riempire il tempo d'attesa telefonico del centralino di una grande azienda corporate che a sottolineare i momenti salienti di un videogioco.
Niente multiplayer, per scelta. Anche se esiste il riprovevole obbligo di registrare il gioco via Internet per poterlo attivare. L'andazzo é quello, rassegnamoci. Incuranti del fatto che poi i pirati conoscono ben altri metodi per superare tali protezioni, le software house intendono negare agli utenti il diritto di non disporre affatto di una connessione di rete. Consoliamoci con il fatto che basta un collegamento di pochi minuti la prima volta che giocatee poi potete tranquillamente spegnere il router e divertirvi per conto vostro, come usava una volta. Peccato che, visto e considerato quanto sopra, non cipare che l'edizione 2011 di Citioes XL, sia pure modificata nel taglio rispetto al predecessore, possa incorrere in un più felice destino commerciale. Sufficienza piena sì, ma nulla di più.
Tale aspetto, che avrebbe dovuto costituire, secondo Focus, il punto di maggior innovazione del gioco, ne decretò invece, come qualche analista smaliziato aveva previsto (tra cui il sottoscritto, nella recensione che ancora potete leggere su queste pagine), l'insuccesso e il rapido abbandono da parte degli utenti, provocando la prematura chiusura dei server di gioco e la morte del titolo, che oggi potete trovare al massimo nei cesti della merce super scontata di qualche megastore.
Ritentare senza rinunciare al nome del franchise, ripercorrendo in buona parte lastrada già fattaappare ai più un progetto ardito, specie in un periodo di recessione economica come questo, nel quale i potenziali utenti, con le taschemeno gonfie,acquistano con minore disinvoltura, preferendo titoli di sicuro spessore alla pletora di giochi dignitosi ma niente di più, che un tempo affollavano gli scaffali dei negozi.
Queste considerazioni non hanno però fermato Focus Home, che ha scelto di dar seguito alla serie, eliminando del tutto la componente multiplayer e mantenendo, di fatto, un simulatore cittadino nudo e crudo, sia pur evoluto nell'aspetto grafico rispetto agli ultimi capitoli di Sim City.
Il risultato é un gioco onesto ma nulla di più, riservato senza ombra di dubbio ad una schiera di appassionati decisamente esigua, capace di regalare emozioni con il contagocce, che tutto sommato ha dalla sua come principale pregio quello di risultare semplice e accessibile anche per chi non si é mai cimentato con un titolo di questo genere.
Punto di forza dell'edizione 2011 di Cities XL, infatti, é probabilmente proprio il sistema di controllo immediato, che limita le necessità del giocatore al mouse (la tastiera si usa per una manciata di shortcuts, solo se proprio se ne ha voglia)e ad un pizzico di buona volontà e pazienza per seguire e memorizzare le istruzioni impartite dal lungo e completo tutorial. Il che non vuol dire che il piatto non sia ricco, visto che il gioco ci permette di scegliere tra 47 tipi di mappe diversi, con le ambientazioni più disparate, e un assortimento di edifici unici che supera le settecento unità, regalandoci la possibilità di ricreare città di tutti i tipi, comprese parecchie metropoli della realtà.
Menu completi e affollati, in ogni caso, risultano sempre estremamente intuitivi e di facile comprensione anche per il neofita, nel probabile auspicio che il gioco serva a conquistare al genere qualche nuova leva. Peccato che, dopo un po'che si gioca, ci si renda conto di come le sfide proposte risultino un po' troppo semplici per essere davvero stimolanti. Mancano del tutto, come nel primo capitolo, calamità ed eventi naturali catastrofici presenti in Sim City e perfino le crisi legate al traffico, all'ordine pubblico o al malcontento generale possono essere risolte in fretta, con pochi tocchi di mouse alle solite opzioni gestionali (meno tasse, più polizia, più fabbriche, meno congestioni stradali, più trasporti pubblici, ecc.). Proprio il comparto dei trasporti, a guardare il titolo da vicino, sembra aver assunto un peso preponderante, finendo per creare a chi gioca i peggiori grattacapi e rappresentando in definitiva la chiave decisiva per procedere senza intoppi nei vostri progetti edilizi. L'inedita possibilità di collegare più città in un network di scambi e vie di comunicazione, rende ancor più cruciale verificare che le linee di collegamento siano spedite e sgombre (guai a creare una città dormitorio per le maestranze e non collegarla con una linea ferroviaria dedicata ai pendolari, credetemi!).
Accanto ad un gameplay non abbastanza profondo, dunque, da costituire per i giocatori una lunga attrattiva checonsenta al gioco una rispettabilelongevità, sta un comparto grafico capace di donare qualche bella emozione,ma anche inspiegabili scattosità anche con computer top di gamma (come il mio i7 da 8 GB di RAM), e di deludere un po', come già il primo titolo, sotto il profilo dell'affollamento delle città, sempre un po' troppo deserte di pedoni per apparire credibili. Sonoro nella media, invece, con tracce musicali gradevoli, probabilmente più adatte a riempire il tempo d'attesa telefonico del centralino di una grande azienda corporate che a sottolineare i momenti salienti di un videogioco.
Niente multiplayer, per scelta. Anche se esiste il riprovevole obbligo di registrare il gioco via Internet per poterlo attivare. L'andazzo é quello, rassegnamoci. Incuranti del fatto che poi i pirati conoscono ben altri metodi per superare tali protezioni, le software house intendono negare agli utenti il diritto di non disporre affatto di una connessione di rete. Consoliamoci con il fatto che basta un collegamento di pochi minuti la prima volta che giocatee poi potete tranquillamente spegnere il router e divertirvi per conto vostro, come usava una volta. Peccato che, visto e considerato quanto sopra, non cipare che l'edizione 2011 di Citioes XL, sia pure modificata nel taglio rispetto al predecessore, possa incorrere in un più felice destino commerciale. Sufficienza piena sì, ma nulla di più.
Cities XL 2011
6
Voto
Redazione
Cities XL 2011
C'era una volta... un simulatore di città che voleva diventare un MMO. Si chiamava Cites XL, creato dalla Focus Interactive sulla scia del suo City Life per scalzare dal trono l'indiscusso Sim City. Recensendolo, verificammo qualche magagna di troppo proprio del comparto multiplayer, prevedendo un veloce abbandono dei server online. Cosa che puntualmente avvenne. Il primo Cities XL, magnifico solo nel nome, finì presto nel dimenticatoio, lasciando presagire la morte del franchise. Invece, la Focus ci riprova, con un approccio più classico al genere. Viene da chiedersi quale sarà il destino del nuovo gioco. Se volete giocare con noi ai piccoli indovini, potete dare un'occhiata a qualche anticipazione nella nostra recensione, qui accanto.