City Life
di
Ferdinando Saggese
Alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta nella vita di entrare in politica; ok giù le mani. Come biasimarvi, dopo una campagna elettorale feroce come quella che sì è appena conclusa la carriera del politicante ha perso non poco fascino. Certo, se ci pensate bene, essere primo cittadino di un piccolo paesello presenta ancora i suoi vantaggi; volete mettere la soddisfazione di abbattere ettari di parco per costruire un bel centro commerciale?
Prima di avanzare la vostra candidatura alle prossime amministrative, è bene che affrontiate qualche missione proposta dall'ultimo gestionale targato Monte Cristo. Come avrete sicuramente intuito, il nuovo gioco della software house d'oltralpe è l'ultimo "clone" del mai troppo citato "Sim City" di Will Wrigth, ma gli sviluppatori hanno deciso di uscire dagli schemi. Nonostante l'aspetto da City Builder puro, il titolo Monte Cristo vanta delle caratteristiche nuove, a loro modo innovative, che potrebbero rappresentare il nuovo standard per tutte le produzioni future. Il titolo che i ragazzi (e ragazze) di Monte Cristo hanno scelto per la loro creazione è significativo; "City Life" non è un semplice city builder, ma è un vero e proprio simulatore di vita cittadina. Le premesse per un titolo profondo ci sono tutte; alle difficoltà legate alla gestione delle strutture, dovremo, infatti, aggiungere quelle legate alla soddisfazione dei nostri compaesani, suddivisi in differenti classi sociali. Dobbiamo purtroppo segnalare che sia il manuale sia il tutorial non approfondiscono a dovere alcuni aspetti della simulazione rendendo, di fatto, la gia ripida curva di apprendimento ancora più ripida.
Basteranno, in ogni caso, poche ore di ambientamento per affrontare con la giusta disinvoltura tutte le situazioni proposte dal gioco.
Le modalità previste dal prodotto targato Monte Cristo sono quelle comuni a tutti i gestionali attualmente in commercio; dopo aver creato un nuovo profilo dovremo scegliere se lanciare uno scenario o intraprendere la modalità libera. Le ambientazioni realizzate dai programmatori per "City Life" sono piuttosto varie e presentano degli obbiettivi e delle difficoltà differenziate legate alla morfologia e all'orografia del territorio. Una volta piazzato il municipio in una posizione "strategica" potremo cominciare lo sviluppo della città.
La prima cosa da fare per attirare cittadini è ovviamente costruire dei quartieri residenziali e delle aziende. Uno degli aspetti più originali di "City Life" è il fatto che il tessuto sociale della nostra neonata cittadina dipenderà dalle attività che decideremo di allestire sul territorio. Le classi sociali che dovremo bilanciare sono sei: Elite, Colletto Bianco, Radical chic, Colletto blu, Alternative e Nullatente, ognuna con esigenze e obbiettivi peculiari. Queste differenze fanno sì che tra le varie componenti sociali sussistano dei rapporti di simpatia/antipatia/odio con i quali dovremo fare i conti durante la costituzione dei quartieri. Porre tra due classi di orientamento opposto qualche isolato che faccia da cuscinetto si rivelerà sempre la soluzione migliore, anche se ci obbligherà a rivedere spesso la disposizione delle aziende e dei servizi. Vi starete chiedendo perché, ebbene perché gli abitanti di "City Life" sono abbastanza viziati e pretendono che sia tutto a portata di mano. Fare due passi in più per raggiungere il supermercato? Sia mai!
Il nuovo polo aziendale sorge appena distante dalle abitazioni? Meglio disoccupati! Ogni struttura ha un'area di competenza, il trucco sta nell'incastrare sevizi ed aziende in modo da ottenere una copertura totale della popolazione. Cambiando spesso la conformazione dei quartieri, dovremo cambiare altrettanto di frequente la disposizione di supermercati, ospedali, biblioteche, fabbriche eccetera. In questo frangente torneranno molto utili i pomeriggi passati davanti a Tetris (sapevo che non era tempo perso), ma, per quanto certosino possa essere il nostro incastro, dobbiamo mettere in conto che qualche lamentela la riceveremo comunque.
I cittadini di "City Life" comunicano la loro soddisfazione o il loro disagio tramite la stampa. Il gioco ci proporrà con una certa cadenza un resoconto filmato (reportage) di quello che funziona o che non funziona e ci suggerirà sempre una possibile soluzione del problema. Una volta raggiunto un determinato numero di rappresentati, ogni componente sociale potrà rivolgersi all'amministrazione (noi) attraverso un canale privilegiato. Ad un certo punto della partita assisteremo all'inevitabile nascita di piccole emittenti TV private (una per ogni classe) che non mancheranno di sottolineare i vostri errori. Tenete bene a mente che i media in "City Life"non sono, per loro natura, attendibili. Ogni emittente tenderà, infatti, a tutelare gli interessi della classe sociale alla quale appartiene e le notizie che riporterà assumeranno spesso un carattere fazioso che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe alimentare tensioni e conflitti. Per prevenire disordini è possibile allestire alcuni edifici per la "pace sociale" dove i cittadini saranno invitati ad appianare pacificamente le loro divergenze. Nel malaugurato caso in cui dovessero scoppiare delle rivolte, potremo controllarle allestendo un servizio di polizia efficiente.
Con il passare del tempo, se la nostra cittadina si svilupperà a dovere dovrà fare i conti con il fenomeno criminalità. Gli aspetti da curare per evitare che il crimine si organizzi e prenda il controllo di interi quartieri sono tre: limitare la disoccupazione, investire nell'istruzione e garantire un controllo adeguato del territorio. Se queste tre condizioni non dovessero essere soddisfatte assisteremo inevitabilmente alla comparsa di edifici gestiti dalla malavita. Amministrare un quartiere con un alto tasso di criminalità non sarà facile, poiché la mala condizionerà pesantemente tutte le attività e i poliziotti ordinari si riveleranno inadatti a fronteggiare l'emergenza. L'unica possibilità per liberarsi della criminalità è chiedere l'intervento delle forze speciali che risolveranno rapidamente la situazione, ma provocheranno ingenti danni alle strutture.
La cosa che colpisce di questo "City Life" è che, nonostante lo schema sia sempre lo stesso, il gioco non stanca. Gli obbiettivi previsti per ogni scenario sono sostanzialmente tre: portare in attivo il bilancio mensile, raggiungere un tetto fissato di cittadini e mantenere il rapporto tra le varie componenti sociali entro dei limiti prefissati.
Soddisfare questi tre "semplici" requisiti ci permetterà di sbloccare gli scenari di gioco più avanzati, ma la vera sfida di "City Life" è un'altra. Ottenere il perfetto equilibrio tra tutti i gruppi implementati nel gioco è un'impresa, lunga ma estremamente appagante, che coinvolge profondamente il giocatore. L'assenza della modalità multiplayer è comprensibile in un prodotto di questo genere, al suo posto trova spazio un potente editor di scenari che permetterà agli utenti più smaliziati di modificare le mappe base, o di crearne di nuove. Non solo, lo strumento sviluppato da Monte Cristo consente di modificare numerosi parametri della simulazione, permettendo, di fatto, lo sviluppo di mod amatoriali che potrebbero allungare sensibilmente la longevità del titolo.
Un gameplay tanto elaborato non poteva che essere sorretto da un'interfaccia all'altezza. Nonostante gli elementi su cui è necessario agire siano davvero tanti, sarà difficile perdersi nei menù tanto sono comodi e funzionali. Una serie di filtri faciliterà la ricerca dei dati più importanti, mentre delle icone poste ai bordi dello schermo permettono di gestire tutte le strutture tramite pochi click del mouse. Un completo sistema di tooltip, infine, sopperisce alle mancanze di manuale e tutorial. Mancherebbe la possibilità di annullare un ordine appena impartito, ma stiamo cercando il proverbiale pelo nell'uovo.
Il motore 3D utilizzato per confezionare "City Life" è una vera sorpresa. Considerando lo standard espresso dai titoli del genere, la resa grafica del prodotto Monte Cristo è davvero notevole. I modelli tridimensionali non esagerano con i poligoni, ma sono piacevoli da guardare, mentre le texture, moto curate, non perdono eccessivamente di dettaglio neanche se osservate da vicino. Quasi tutti gli edifici possiedono un paio di visualizzazioni diversi e assumono uno stile architettonico differente a seconda della classe sociale alla quale appartengono. Questa caratteristica garantirà una buona varietà paesaggistica che rende convincente l'aspetto generale della nostra città. Un buon lavoro è stato svolto sulle fonti di luce e , di conseguenza, sulle ombre; mancano, invece, il ciclo giorno/notte in tempo reale e le condizioni atmosferiche dinamiche, che avrebbero donato al prodotto un tocco di "vita"in più. La telecamera è personalizzabile, possiamo ruotarla di 360° e zommare, ma solo a livelli predefiniti, mentre sono state implementate un'interessante visuale in prima persona, che ci permetterà di osservare la città con gli occhi del cittadino, e una spettacolare modalità fotografica, con la quale scattare foto agli edifici più belli. Gli sviluppatori non hanno, purtroppo, riservato la stessa cura dimostrata nella realizzazione grafica anche in quella sonora. I motivetti di sottofondo sono pochi e ripetitivi e vengono a noia praticamente subito, mentre gli effetti, nonostante "City Life" supporti l'audio posizionale, sono del tutto insufficienti. Peccato!
Prima di avanzare la vostra candidatura alle prossime amministrative, è bene che affrontiate qualche missione proposta dall'ultimo gestionale targato Monte Cristo. Come avrete sicuramente intuito, il nuovo gioco della software house d'oltralpe è l'ultimo "clone" del mai troppo citato "Sim City" di Will Wrigth, ma gli sviluppatori hanno deciso di uscire dagli schemi. Nonostante l'aspetto da City Builder puro, il titolo Monte Cristo vanta delle caratteristiche nuove, a loro modo innovative, che potrebbero rappresentare il nuovo standard per tutte le produzioni future. Il titolo che i ragazzi (e ragazze) di Monte Cristo hanno scelto per la loro creazione è significativo; "City Life" non è un semplice city builder, ma è un vero e proprio simulatore di vita cittadina. Le premesse per un titolo profondo ci sono tutte; alle difficoltà legate alla gestione delle strutture, dovremo, infatti, aggiungere quelle legate alla soddisfazione dei nostri compaesani, suddivisi in differenti classi sociali. Dobbiamo purtroppo segnalare che sia il manuale sia il tutorial non approfondiscono a dovere alcuni aspetti della simulazione rendendo, di fatto, la gia ripida curva di apprendimento ancora più ripida.
Basteranno, in ogni caso, poche ore di ambientamento per affrontare con la giusta disinvoltura tutte le situazioni proposte dal gioco.
Le modalità previste dal prodotto targato Monte Cristo sono quelle comuni a tutti i gestionali attualmente in commercio; dopo aver creato un nuovo profilo dovremo scegliere se lanciare uno scenario o intraprendere la modalità libera. Le ambientazioni realizzate dai programmatori per "City Life" sono piuttosto varie e presentano degli obbiettivi e delle difficoltà differenziate legate alla morfologia e all'orografia del territorio. Una volta piazzato il municipio in una posizione "strategica" potremo cominciare lo sviluppo della città.
La prima cosa da fare per attirare cittadini è ovviamente costruire dei quartieri residenziali e delle aziende. Uno degli aspetti più originali di "City Life" è il fatto che il tessuto sociale della nostra neonata cittadina dipenderà dalle attività che decideremo di allestire sul territorio. Le classi sociali che dovremo bilanciare sono sei: Elite, Colletto Bianco, Radical chic, Colletto blu, Alternative e Nullatente, ognuna con esigenze e obbiettivi peculiari. Queste differenze fanno sì che tra le varie componenti sociali sussistano dei rapporti di simpatia/antipatia/odio con i quali dovremo fare i conti durante la costituzione dei quartieri. Porre tra due classi di orientamento opposto qualche isolato che faccia da cuscinetto si rivelerà sempre la soluzione migliore, anche se ci obbligherà a rivedere spesso la disposizione delle aziende e dei servizi. Vi starete chiedendo perché, ebbene perché gli abitanti di "City Life" sono abbastanza viziati e pretendono che sia tutto a portata di mano. Fare due passi in più per raggiungere il supermercato? Sia mai!
Il nuovo polo aziendale sorge appena distante dalle abitazioni? Meglio disoccupati! Ogni struttura ha un'area di competenza, il trucco sta nell'incastrare sevizi ed aziende in modo da ottenere una copertura totale della popolazione. Cambiando spesso la conformazione dei quartieri, dovremo cambiare altrettanto di frequente la disposizione di supermercati, ospedali, biblioteche, fabbriche eccetera. In questo frangente torneranno molto utili i pomeriggi passati davanti a Tetris (sapevo che non era tempo perso), ma, per quanto certosino possa essere il nostro incastro, dobbiamo mettere in conto che qualche lamentela la riceveremo comunque.
I cittadini di "City Life" comunicano la loro soddisfazione o il loro disagio tramite la stampa. Il gioco ci proporrà con una certa cadenza un resoconto filmato (reportage) di quello che funziona o che non funziona e ci suggerirà sempre una possibile soluzione del problema. Una volta raggiunto un determinato numero di rappresentati, ogni componente sociale potrà rivolgersi all'amministrazione (noi) attraverso un canale privilegiato. Ad un certo punto della partita assisteremo all'inevitabile nascita di piccole emittenti TV private (una per ogni classe) che non mancheranno di sottolineare i vostri errori. Tenete bene a mente che i media in "City Life"non sono, per loro natura, attendibili. Ogni emittente tenderà, infatti, a tutelare gli interessi della classe sociale alla quale appartiene e le notizie che riporterà assumeranno spesso un carattere fazioso che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe alimentare tensioni e conflitti. Per prevenire disordini è possibile allestire alcuni edifici per la "pace sociale" dove i cittadini saranno invitati ad appianare pacificamente le loro divergenze. Nel malaugurato caso in cui dovessero scoppiare delle rivolte, potremo controllarle allestendo un servizio di polizia efficiente.
Con il passare del tempo, se la nostra cittadina si svilupperà a dovere dovrà fare i conti con il fenomeno criminalità. Gli aspetti da curare per evitare che il crimine si organizzi e prenda il controllo di interi quartieri sono tre: limitare la disoccupazione, investire nell'istruzione e garantire un controllo adeguato del territorio. Se queste tre condizioni non dovessero essere soddisfatte assisteremo inevitabilmente alla comparsa di edifici gestiti dalla malavita. Amministrare un quartiere con un alto tasso di criminalità non sarà facile, poiché la mala condizionerà pesantemente tutte le attività e i poliziotti ordinari si riveleranno inadatti a fronteggiare l'emergenza. L'unica possibilità per liberarsi della criminalità è chiedere l'intervento delle forze speciali che risolveranno rapidamente la situazione, ma provocheranno ingenti danni alle strutture.
La cosa che colpisce di questo "City Life" è che, nonostante lo schema sia sempre lo stesso, il gioco non stanca. Gli obbiettivi previsti per ogni scenario sono sostanzialmente tre: portare in attivo il bilancio mensile, raggiungere un tetto fissato di cittadini e mantenere il rapporto tra le varie componenti sociali entro dei limiti prefissati.
Soddisfare questi tre "semplici" requisiti ci permetterà di sbloccare gli scenari di gioco più avanzati, ma la vera sfida di "City Life" è un'altra. Ottenere il perfetto equilibrio tra tutti i gruppi implementati nel gioco è un'impresa, lunga ma estremamente appagante, che coinvolge profondamente il giocatore. L'assenza della modalità multiplayer è comprensibile in un prodotto di questo genere, al suo posto trova spazio un potente editor di scenari che permetterà agli utenti più smaliziati di modificare le mappe base, o di crearne di nuove. Non solo, lo strumento sviluppato da Monte Cristo consente di modificare numerosi parametri della simulazione, permettendo, di fatto, lo sviluppo di mod amatoriali che potrebbero allungare sensibilmente la longevità del titolo.
Un gameplay tanto elaborato non poteva che essere sorretto da un'interfaccia all'altezza. Nonostante gli elementi su cui è necessario agire siano davvero tanti, sarà difficile perdersi nei menù tanto sono comodi e funzionali. Una serie di filtri faciliterà la ricerca dei dati più importanti, mentre delle icone poste ai bordi dello schermo permettono di gestire tutte le strutture tramite pochi click del mouse. Un completo sistema di tooltip, infine, sopperisce alle mancanze di manuale e tutorial. Mancherebbe la possibilità di annullare un ordine appena impartito, ma stiamo cercando il proverbiale pelo nell'uovo.
Il motore 3D utilizzato per confezionare "City Life" è una vera sorpresa. Considerando lo standard espresso dai titoli del genere, la resa grafica del prodotto Monte Cristo è davvero notevole. I modelli tridimensionali non esagerano con i poligoni, ma sono piacevoli da guardare, mentre le texture, moto curate, non perdono eccessivamente di dettaglio neanche se osservate da vicino. Quasi tutti gli edifici possiedono un paio di visualizzazioni diversi e assumono uno stile architettonico differente a seconda della classe sociale alla quale appartengono. Questa caratteristica garantirà una buona varietà paesaggistica che rende convincente l'aspetto generale della nostra città. Un buon lavoro è stato svolto sulle fonti di luce e , di conseguenza, sulle ombre; mancano, invece, il ciclo giorno/notte in tempo reale e le condizioni atmosferiche dinamiche, che avrebbero donato al prodotto un tocco di "vita"in più. La telecamera è personalizzabile, possiamo ruotarla di 360° e zommare, ma solo a livelli predefiniti, mentre sono state implementate un'interessante visuale in prima persona, che ci permetterà di osservare la città con gli occhi del cittadino, e una spettacolare modalità fotografica, con la quale scattare foto agli edifici più belli. Gli sviluppatori non hanno, purtroppo, riservato la stessa cura dimostrata nella realizzazione grafica anche in quella sonora. I motivetti di sottofondo sono pochi e ripetitivi e vengono a noia praticamente subito, mentre gli effetti, nonostante "City Life" supporti l'audio posizionale, sono del tutto insufficienti. Peccato!