Civilization IV – Warlords
Nella natura modulare e profondamente complessa della saga di Civilization è insita la possibilità, o per molti necessità, di variare il gioco: sin dai tempi di Windows95, infatti, già la versione base del titolo è stata fornita con un immediato editor che, oltre ad aver lasciato aperte molte sfaccettature delle build, ha permesso ai più appassionati di creare nuovi scenari o ambientazioni. Non è infatti possibile dimenticare espansioni in passato dedicate al fantasy ed al Signore degli Anelli, o a conflitti specifici come la secessione americana o le varie guerre mondiali. Adesso, a meno di un anno dal lancio, anche il quarto capitolo (forse il più bello e completo) della saga ha la sua espansione ufficiale, che col roboante titolo di Warlords promette ai giocatori nuove avvincenti imprese nel ruolo dei Signori della Guerra.
Dopo aver installato Warlords sul Civilization IV di base, cosa che tra l'altro applicherà l'ultima patch ad un gioco che oramai non ha praticamente più problemi tecnici, sarà volendo possibile giocare una partita "classica" con il minimo delle modifiche, le quali si riassumeranno fondamentalmente in una serie di aggiunte, anche se parecchie saranno in realtà re-introduzioni di elementi persi dalle vecchie versioni. Avremo pertanto una sfilza di nuovi governanti a nostra disposizione (Cesare Augusto, Churchill, Stalin) alcuni dei quali legati a nuove civiltà (Zulu, Celti, Coreani), il ché naturalmente implica nuove unità speciali ed anche nuovi attributi per i governanti. Anche le meraviglie si sono arricchite, e tra le altre fa bella mostra di se la Grande Muraglia, unica costruzione a non stazionare in una città ma a circondare la nazione secondo i confini di quando viene edificata. Ma le innovazioni più interessanti in questo campo sono due: la prima è il fatto che ora ogni civiltà non solo possiede una truppa esclusiva, ma anche una struttura specifica; la seconda è che durante il gioco, in sede diplomatica, sarà possibile proporre agli avversari prostrati dalla nostra potenza di arrendersi al nostro dominio e di salvare la loro esistenza sottoforma di stati-vassallo possiamo dire che siamo ad un passo dai matrimoni politici. Ancora non c'è traccia della sala del trono o del palazzo del governatore, e forse questo è l'unica caratteristica dei precedenti Civilization che agli sviluppatori non interessava reintrodurre.
Ma le vere innovazioni di Warlords risiedono nelle nuove Campagne implementate: si tratta di scenari specifici che non solo ci proporranno situazioni storiche particolari e condizioni di partenza prestabilite, ma addirittura andranno a modificare il regolamento e i parametri stessi del gioco in modo da rendere l'esperienza il più innovativa possibile. Ecco pertanto che potremo rivivere in Cina la cosiddetta "Guerra dei sette Regni" (mai visto il film "Hero"?), con l'evoluzione tecnica incentrata sulla filosofia e la religione sostituita con le "linee di sangue", oppure potremo cimentarci nell'ascesa di Roma o di una delle civiltà circostanti in uno scenario praticamente fermo nel tempo in cui l'unica tecnologia consisterà nel miglioramento delle truppe. E che dire della possibilità finalmente di condurre una tribù barbarica, priva di città o di cultura, alla distruzione della civiltà incrementando la propria potenza col fuoco e col sangue?
Dal punto di vista grafico, ovviamente, non si assiste ad un incremento particolarmente notevole, ma questo non significa che le migliorie siano totalmente assenti. Tanto per cominciare, l'implementazione dell'ultima Patch rende il motore particolarmente fluido, stabile ed affidabile, eliminando qualsiasi problema precedentemente registrato. In secondo luogo, non solo l'implementazione di nuove unità ma anche la necessità di rendere "stilisticamente peculiari" i vari scenari ha portato all'aggiunta di una sensibile mole di modelli, cosicché finalmente Greci, Egiziani, Romani, Celti e Barbari e così via (al di fuori del gioco classico) non si distinguono tra loro solo per il colore della bandiera che trasportano. Anche il dettaglio delle città sembra migliorato, con una particolare cura per le risorse orientali.
Dal campo del sonoro vale un discorso simile: certo non era necessaria una mole di parlato o di effetti sonori notevole, ma anche in questo campo tutte le opportune aggiunte sono state operate a dovere. Soprattutto è stato ampiamente accresciuto il palco musiche, reintroducendo praticamente tutte le tracce audio di CivilizationIII, svariate provenienti da edizioni o espansioni precedenti, più alcune tematiche (per gli scenari) completamente nuove. Tutte le musiche sono a livello delle consuete.
Resta comunque palese che Warlords, in quanto espansione, ha la sua ragion d'essere esclusivamente in seno a giocatori già avvezzi e se vogliamo esperti di Civilization: certo è impossibile pensare che si possa trovare in questo prodotto tutto quello che non si è trovato nel gioco base. Ma per gli appassionati, dicevamo, Warlords ha il duplice pregio di migliorare ed approfondire le features del gioco base e contemporaneamente di offrire svariati scenari, giocabili ovviamente da diversi punti di vista, che con le loro regole peculiari garantiscono esperienze di gioco sempre nuove e diverse. Forse non sarà ogni volta "un gioco nuovo", questo no, ma gli stimoli ad esplorare, provare e ri-provare sono notevoli, e solitamente coronati da soddisfazione. Insomma, Warlords fornisce al già splendido CivilizationIV quella dose di "linfa vitale in più" necessaria per rinverdire un sistema di gioco che forse alla lunga rischia di diventare ripetitivo: un'espansione assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati del capolavoro di Sid Meier.
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Dopo aver installato Warlords sul Civilization IV di base, cosa che tra l'altro applicherà l'ultima patch ad un gioco che oramai non ha praticamente più problemi tecnici, sarà volendo possibile giocare una partita "classica" con il minimo delle modifiche, le quali si riassumeranno fondamentalmente in una serie di aggiunte, anche se parecchie saranno in realtà re-introduzioni di elementi persi dalle vecchie versioni. Avremo pertanto una sfilza di nuovi governanti a nostra disposizione (Cesare Augusto, Churchill, Stalin) alcuni dei quali legati a nuove civiltà (Zulu, Celti, Coreani), il ché naturalmente implica nuove unità speciali ed anche nuovi attributi per i governanti. Anche le meraviglie si sono arricchite, e tra le altre fa bella mostra di se la Grande Muraglia, unica costruzione a non stazionare in una città ma a circondare la nazione secondo i confini di quando viene edificata. Ma le innovazioni più interessanti in questo campo sono due: la prima è il fatto che ora ogni civiltà non solo possiede una truppa esclusiva, ma anche una struttura specifica; la seconda è che durante il gioco, in sede diplomatica, sarà possibile proporre agli avversari prostrati dalla nostra potenza di arrendersi al nostro dominio e di salvare la loro esistenza sottoforma di stati-vassallo possiamo dire che siamo ad un passo dai matrimoni politici. Ancora non c'è traccia della sala del trono o del palazzo del governatore, e forse questo è l'unica caratteristica dei precedenti Civilization che agli sviluppatori non interessava reintrodurre.
Ma le vere innovazioni di Warlords risiedono nelle nuove Campagne implementate: si tratta di scenari specifici che non solo ci proporranno situazioni storiche particolari e condizioni di partenza prestabilite, ma addirittura andranno a modificare il regolamento e i parametri stessi del gioco in modo da rendere l'esperienza il più innovativa possibile. Ecco pertanto che potremo rivivere in Cina la cosiddetta "Guerra dei sette Regni" (mai visto il film "Hero"?), con l'evoluzione tecnica incentrata sulla filosofia e la religione sostituita con le "linee di sangue", oppure potremo cimentarci nell'ascesa di Roma o di una delle civiltà circostanti in uno scenario praticamente fermo nel tempo in cui l'unica tecnologia consisterà nel miglioramento delle truppe. E che dire della possibilità finalmente di condurre una tribù barbarica, priva di città o di cultura, alla distruzione della civiltà incrementando la propria potenza col fuoco e col sangue?
Dal punto di vista grafico, ovviamente, non si assiste ad un incremento particolarmente notevole, ma questo non significa che le migliorie siano totalmente assenti. Tanto per cominciare, l'implementazione dell'ultima Patch rende il motore particolarmente fluido, stabile ed affidabile, eliminando qualsiasi problema precedentemente registrato. In secondo luogo, non solo l'implementazione di nuove unità ma anche la necessità di rendere "stilisticamente peculiari" i vari scenari ha portato all'aggiunta di una sensibile mole di modelli, cosicché finalmente Greci, Egiziani, Romani, Celti e Barbari e così via (al di fuori del gioco classico) non si distinguono tra loro solo per il colore della bandiera che trasportano. Anche il dettaglio delle città sembra migliorato, con una particolare cura per le risorse orientali.
Dal campo del sonoro vale un discorso simile: certo non era necessaria una mole di parlato o di effetti sonori notevole, ma anche in questo campo tutte le opportune aggiunte sono state operate a dovere. Soprattutto è stato ampiamente accresciuto il palco musiche, reintroducendo praticamente tutte le tracce audio di CivilizationIII, svariate provenienti da edizioni o espansioni precedenti, più alcune tematiche (per gli scenari) completamente nuove. Tutte le musiche sono a livello delle consuete.
Resta comunque palese che Warlords, in quanto espansione, ha la sua ragion d'essere esclusivamente in seno a giocatori già avvezzi e se vogliamo esperti di Civilization: certo è impossibile pensare che si possa trovare in questo prodotto tutto quello che non si è trovato nel gioco base. Ma per gli appassionati, dicevamo, Warlords ha il duplice pregio di migliorare ed approfondire le features del gioco base e contemporaneamente di offrire svariati scenari, giocabili ovviamente da diversi punti di vista, che con le loro regole peculiari garantiscono esperienze di gioco sempre nuove e diverse. Forse non sarà ogni volta "un gioco nuovo", questo no, ma gli stimoli ad esplorare, provare e ri-provare sono notevoli, e solitamente coronati da soddisfazione. Insomma, Warlords fornisce al già splendido CivilizationIV quella dose di "linfa vitale in più" necessaria per rinverdire un sistema di gioco che forse alla lunga rischia di diventare ripetitivo: un'espansione assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati del capolavoro di Sid Meier.
Civilization IV – Warlords
8
Voto
Redazione
Civilization IV – Warlords
Questa espansione Warlords riesce a portare nuova linfa vitale persino ad un capolavoro colossale come Civilization IV, re-implmentando molti degli elementi che si erano perduti rispetto ai capitoli precedenti (governanti come Shaka, meraviglie come la Grande Muraglia) ed arricchendo la formula, già di per sé più che vincente, con elementi come la struttura specifica per ogni civiltà e la possibilità di "Asservire" gli avversari come stati-vassallo. Le nuove campagne hanno inoltre ciascuna regolamenti autonomi per rendere sempre nuova e frizzante l'esperienza di un gioco intramontabile.