Clandestine

di Simone Rampazzi
Il nostro é un mondo in continuo cambiamento e, come la maggior parte di voi ormai avranno constatato, tale cambiamento sta convergendo sempre di più verso una direzione precisa, improntata soprattutto sul ramo della tecnologia. Ed il processo di idee dietro a questo incipit ha portato chiaramente ognuno di noi ad affidarsi il più possibile all'informatica, dando spazio ad una rete sempre più fitta di soluzioni che coinvolgono tutte le possibilità, dalla navigazione su un dispositivo elettronico alla sempre più discussa sicurezza digitale.

Anche passando parallelamente nel nostro ramo di competenza, abbiamo avuto innumerevoli prove rilasciate da diverse software house che hanno cercato di tradurre il mondo dello spionaggio, nonché quello delle spie, in un ambiente di fantasia prolifico come quello dei videogiochi, appassionando contestualmente numerosi giocatori di tutti i generi. L'offerta che abbiamo preso in esame questa volta é edita dai ragazzi di Logic Artists (fautori del gioco Expeditions: Conquistador), i quali hanno deciso per l'occasione di mischiare uno stealth/action in terza persona con un sistema hacking diversificato ed interessante. Il risultato? Un ottimo gioco intitolato Clandestine.



Una spia ed il suo fido aiutante



L'ambientazione del titolo ci riporta indietro di qualche anno, precisamente in quel del 1996, dove andiamo ad impersonare una coppia improbabile di spie, che operano sul campo utilizzando due diverse metodologie: la bella Katya Kozlova é un agente che preferisce operare sul campo, cercando di mantenere il profilo di ingaggio più basso al fine di non farsi scoprire dai nemici pronti a stanarla, mentre invece Martin Symborski é l'hacker che guida l'operazione dal suo furgone parcheggiato al sicuro a distanza, aiutando la sua compagna a decodificare password segrete e codici numerici di apertura delle porte. Ma in che modo i due interagiscono tra di loro?

In questo senso gli sviluppatori hanno creato un sistema coinvolgente, che può essere sfruttato sia in solitaria che in co-op facendo uso di diverse modalità di ingaggio, fondamentalmente incentrate sullo stealth game per raggiungere alcuni punti di interesse interpretando la ragazza (un po' come Splinter Cell per intenderci), mentre invece il nostro collega hacker, con cui possiamo interagire premendo il tasto H, ci aiuterà a bypassare sul lato informatico le varie apparecchiature che troverete durante l'esplorazione delle aree di gioco, come ad esempio porte a blocco numerico oppure computer che nascondono informazioni riservate, accedendo ad un minigame dove dovremo sfuggire ai sistemi di monitoraggio e sicurezza mentre cercheremo di violare firewall e terminali sensibili.



Partendo dalla lista comandi, immaginatevi la solita impostazione di movimento sul WASD, che strizza l'occhio alle reiterate azioni che permettono al nostro alter-ego femminile di esplorare agilmente le zone proposte, come ad esempio il Maiuscolo per la corsa ed il tasto Q per salire sulle sporgenze. possibile anche effettuare alcune tecniche di ingaggio corpo a corpo tramite la pressione del Tasto Sinistro del mouse mentre arriverete alle spalle dei nemici ma, in alternativa, sappiate che con u po' di pazienza e pianificazione potrete terminare la maggior parte delle missioni, a difficoltà normale, senza far scattare nessun allarme. Fate comunque molta attenzione a non calcare la mano contro i vostri avversari, se non altro perché l'impronta scelta dagli sviluppatori é prettamente impostata sul realismo, pertanto essere scoperti e combattere contro le guardie avversarie può tradursi spesso in una disfatta prematura.

importante porre inoltre la giusta attenzione anche al sistema di checkpoint, perché non potrete salvare durante la missione a vostro piacimento. Tale fattore aumenterà notevolmente le motivazioni alle spalle delle vostre scelte, facendovi pensare più di un'opzione per non rischiare di essere scoperti e ricominciare la sessione praticamente dall'inizio.



Two is better



Quello che vi abbiamo enunciato poco sopra rappresenta lo stampo dell'avventura qualora venisse affrontata come giocatore singolo, ma Clandestine permette anche una perfetta e particolare sinergia fra i personaggi, che possono essere interpretati da due giocatori differenti in una modalità co-op affascinante, quanto per certi versi innovativa.

Mentre un giocatore guida la bella Katya verso il punto di interesse, cercando al tempo stesso di non venire scoperti da alcuna guardia o sistema di telecamere, l'altro giocatore può interpretare Martin per penetrare i sistemi informatici, al fine di aprire la strada e segnalare tutti i possibili particolari al proprio alleato. Ma Clandestine non si ferma solo a questo, ma insiste nell'incentivare un espediente sempre più richiesto nei giochi di gruppo, ovvero la comunicazione.

Ma tutto questo brillare scade purtroppo nella visione del comparto tecnico, che riporta tutta una serie di problematiche che penalizzano leggermente il titolo, non facendolo stare al passo coi tempi odierni. Graficamente i modelli non sono niente di che, come anche la realizzazione degli elementi di gioco, che ricordano molto da vicino la grafica dei titoli di almeno una generazione fa. Ed é un vero peccato, perché altrimenti ci sarebbero state tutte le carte in regola per considerarlo eccellente sotto tutti i punti di vista.