Clive Barker’s Jericho

Clive Barkers Jericho
di
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI CLIVE.
Citando il nome di Clive Barker, in termini strettamente cinematografici, é impossibile non pensare ad un classico del cinema Horror della fine degli anni '80, ovvero “HellRaiser: Non Ci Sono Limiti”. A dispetto del sottotitolo, sinistramente simile (nella versione italiana) al nome di uno orologio di cui il protagonista dello spot non ebbe molta fortuna, nella pellicola si narrava di un certo Frank Cotton (che é anche il cattivo di un gioco molto famoso!), disposto a tutti pur di superare i limiti dei piaceri della carne...anche a vendere il suo corpo ai Supplizianti, i cenobiti pieni di chiodi in testa (possiamo solo immaginare il mal di cranio) evocati dalla magica scatola detta “Configurazione del lamento”. Correva invece l’anno 2001, quando il buon Clive, in collaborazione con la EA Games, dopo una lunga serie di pellicole e libri con alterne fortune, sfornò una sorta di sparatutto a tinte forti, “Clive Barker's Undying”, titolo che ebbe un più che discreto successo (chi vi scrive,lo amò e lo completò 3 volte) e che fa parte,ancora oggi, dei più grandi classici della storia degli sparatutto.
Sorridi, carogna!
Sorridi, carogna!
La fisica in alcuni casi é sfruttata a dovere:tempestato da una pioggia di piombo e magia, il povero mostro ruota su se stesso!
La fisica in alcuni casi é sfruttata a dovere:tempestato da una pioggia di piombo e magia, il povero mostro ruota su se stesso!
Questa locazione ricorda un altro gioco di successo, Doom 3!
Questa locazione ricorda un altro gioco di successo, Doom 3!

Fu poi nel 2005 che mister Barker strinse una diabolica alleanza con la Majesco Games e la Tiger Hill Entertainment, per la realizzazione di Demonik, un titolo per la consolle di casa Microsoft; tuttavia, il progetto tramontò miseramente e Demonik finì nel limbo dei giochi mai realizzati.
Oggi, invece, il genio dell'horror ha iniziato una favorevole partnership con la Codemaster (casa che patrocina, fra gli altri, la saga di Colin McRae), per la realizzazione di un interessante shooter a base di sangue & violenza, quale sarà appunto Jericho. La versione oggi in esame é quella per personal computer, ma sono già presenti anche due versioni per le principali consolle, PS3 e XBox 360.
Come da consolidata tradizione, partiamo dall’inizio, che é sempre la cosa migliore. La lunghissima installazione, ci porterà diritti al menù principale e, fin da subito, si noterà l’eredità da consolle del gioco Codemaster, per via dei settaggi dei comandi e delle diciture a video. In ogni caso, ci troveremo al comando di una squadra speciale, addestrata tanto per le missioni ad alto rischio, quanto per quelle che vedono coinvolte forze arcane; uno degli scopi sarà raggiungere la “camera più interna e nascosta” in un posto misterioso chiamato Jericho, dove il Male, quello con la M maiuscola, sta prendendo forma e minaccia di distruggere il mondo (e quando mai).
Fin dall’inizio dei tempi, infatti, gli scritti degli Gnostici raccontano di come Dio (o chi per Lui), avesse creato una creatura ad egli del tutto simile, tanto nella potenza, quanto nelle capacità, ma con un grosso difetto:la totale incapacità di amare, ed un seme non soffocabile di violenza che la dominava. Così, nella sua infinita saggezza, il Padre Celeste rovesciò in malo modo il Primogenito (tale era il nome della creatura), in una dimensione parallela, detta Pyxis. Ovviamente, però, il Primogenito, che nell’altro mondo si annoiava non poco, prese a chiamare subdolamente, con un voce serpeggiante, gli Uomini, che erano le creature elette del padre. Egli prometteva loro, ricchezza, sesso, potenza e quant’altro potesse far loro gola, in cambio dell’apertura di un magico portale. Per quattro volte, nei secoli, tale portale fu aperto, pagando un tributo di sangue e per altrettante volte venne richiuso con enormi sacrifici, sia in termini di vita, che di guerre. Ora, il Primogenito lo ha aperto di nuovo e spetterà alla squadra speciale Jericho, riuscire a chiuderlo una volta per tutte.
Un incontro di cappa (di piombo) e magia. Da notare il dragone sulla destra.
Un incontro di cappa (di piombo) e magia. Da notare il dragone sulla destra.
Non tutti i membri possono sopravvivere, nel bagno di sangue di Jericho
Non tutti i membri possono sopravvivere, nel bagno di sangue di Jericho

I membri del gruppo Jericho, fanno parte di una elite di soldati, che dominano tanto le arti marziali e di combattimento militari, quanto la magia e tutto quello che vi ruota attorno. Anche se, nello scorrere del match, i combattimenti saranno decisamente più indirizzati verso gli scontri a fuoco contro mostri di vario genere e natura, non saranno poche le occasioni durante le quali vedremo i nostri compagni impegnare il parco avversario con palle di fuoco, fruste incantante, draghi di spirito, e tante altre amenità.
Dopo la prima, lunghissima sezione di gioco, il buon protagonista tirerà le cuoia ed il suo spirito potrà passare, indipendentemente, da uno all’altro dei personaggi rimasti, sfruttandone le peculiarità biologiche e tecnologiche (citazione da…?).
Ogni membro della squadra Jericho ha infatti delle doti personali di sicuro interesse; la bella donna cecchino del gruppo, Abigail Black, é in grado di guidare telepaticamente i proiettili del suo fucile di precisione e, più avanti nel gioco, sarà anche capace di mutarli in proiettili incendiari.

Il capitano Xavier Jones ha doti empatiche che gli permettono di scoprire cosa é accaduto in un dato posto e in un dato momento, oltre alla non trascurabile abilità di controllare la mente di alcuni tipi di avversari (no, ovviamente, non tutti…!).
Preferiamo, al momento, non svelarvi ulteriori dettagli delle potenzialità di ogni membro del gruppo, lasciandovi il piacere di scoprirli per conto vostro; quel che possiamo dire fin da ora é che, in certe situazioni, il team si dividerà (alcune sessioni andranno affrontate in tre, altre in solitaria) e, in conseguenza di ciò, conoscere a menadito i segreti di ogni personaggio sarà quanto meno necessario.
Sul fronte del gameplay, possiamo affermare che l’ultima fatica ludica di Codemaster non si discosta minimamente dal filone degli shooter in prima persona, dove si é chiamati a raggiungere il punto “B”, passando per il punto “A”, massacrando tutto quello che si muove.

Solo occasionalmente, ci troveremo di fronte a dei tanto simpatici quanto coinvolgenti enigmi “a tempo”, sullo stile di Dragon’s Lair. Per i non addetti ai lavori basti dire che, in determinate situazioni, la pressione in sequenza dei tasti giusti che appariranno sullo schermo, sarà vitale per il normale svolgimento della missione…! Jericho non dispone di tre “oggetti di culto”, ai quali altri sparatutto ci hanno abituato : salvataggi liberi, pacchetti di munizioni e kit medici. Il primo, é una pesante quanto scomoda eredità da consolle: solo nei “punti di controllo”, la nostra avventura viene stoccata sul disco fisso e, abbandonare il gioco prima di tali punti, significa perdere i progressi ottenuti fino a quel momento. Niente munizioni, che vengono generate “per magia” da parte di uno dei componenti del gruppo. Niente kit medici:se feriti mortalmente, dovremo aspettare, in ginocchio e perfettamente immobili, che uno del nostro gruppo ci ridoni energia vitale, sperando che nel frattempo i mostri non uccidano tutti,altrimenti il game over é assicurato.

Graficamente, ci troviamo di fronte ad un titolo che paga, non poco, la sua eredità da consolle, nel bene e nel male. Le texture sono decisamente curate e ben realizzate,ma soffrono di una ridondanza cronica che potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere; il conteggio dei poligoni é sempre sufficiente alto,ma le animazioni che governano i movimenti dei nostri personaggi, sono a volte legnose e poco convincenti. La maggior parte del gioco si svolge in ambienti aperti e, pur non avendo la benché minima possibilità di esplorazione, in ogni caso le location risultano sufficientemente credibili, dando un continuo senso di pericolo trasmesso direttamente alla mano nervosa che impugna il mouse.
Sul fronte audio,ci troviamo invece di fronte ad una sezione iniquamente divisa in due: il comparto sonoro,inteso come sound fx, ed il doppiaggio in Italiano. Mentre gli effetti sonori e le musiche risultano evocativi e coinvolgenti, le voci dei protagonisti sono di una banalità tale, da risultare quasi fastidiosi e di certo non contribuiscono ad avvolgere il giocatore nell’atmosfera carica di horror e pathos che permea l’intero titolo.
In ogni caso, il gioco partorito da Codemaster, é e resta un buon prodotto, carico di violenza e mistero, di sangue e magia, che non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati di sparatutto in prima persona.

Alcune strutture ricordano in modo sinistro i Babilonesi
Alcune strutture ricordano in modo sinistro i Babilonesi
Il sangue di questi mostri può essere deleterio,soprattutto perché é esplosivo
Il sangue di questi mostri può essere deleterio,soprattutto perché é esplosivo
Trovare una posizione dalla quale cecchinare gli avversari,é cosa buona e giusta
Trovare una posizione dalla quale cecchinare gli avversari,é cosa buona e giusta


Clive Barker’s Jericho
7

Voto

Redazione

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Clive Barker’s Jericho

Non é sempre facile, riassumere in poche righe quello che un titolo come quello oggi esaminato, é riuscito ad imprimere nella mente di quello che é, prima che un redattore, un giocatore. Impossibile non fare un parallelismo, forse troppo ovvio, con l’altro capolavoro ludico che risponde al nome di Undying, nato sempre dalla mente di Clive Barker. Mentre le avventure a base di fantasmi e demoni svoltesi in Irlanda hanno unito critica e pubblico sotto ogni aspetto, questo Jericho – che nulla ha a che vedere con il telefilm, é senza dubbio un buon prodotto,ma che mostra il fianco a qualche critica di troppo: Intelligenza Artificiale di basso livello, qualche texture ridondante, sistema di salvataggio odioso, doppiaggio ai minimi termini. Nonostante questo, Jericho é un buon FPS, che farà bella mostra di se nella ludoteca di chi vive di pane e visuale in prima persona.

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