Clive Barker's Undying
di
Redazione Gamesurf
LA LIBERTA' NON E' DI QUESTO VIDEOGIOCO
Come già detto fino alla nausea, la trama principale di Undying è stata curata da Clive Barker, e proprio per questo motivo ricalca molto lo stile narrativo di un romanzo gotico-horror, vale a dire "lineare". Ciò significa che, togliendo i dialoghi, i risvolti della trama, i colpi di scena e l'atmosfera di terrore (hai detto niente...) il gioco si riduce ad uno sparatutto estremamente lineare, con un solo percorso obbligatorio (o al massimo con bivi che poi si ricongiungono poche stanze dopo) da attraversare nei modi e nei tempi stabiliti. I vari enigmi che vi troverete a risolvere si riducono al canonico Prendi-Oggetto-E-Portalo-Al-Suo-Posto, e talune volte rinverrete l'oggetto in questione ancora prima di raggiungere il luogo di destinazione. Il 90% delle porte che incontrerete nel vostro cammino saranno chiuse, e la chiave non sempre esisterà: trovare una porta chiusa, semplicemente, significa che la trama del gioco non prevede che dobbiate passare di là in quel momento. Successivamente, magari, potreste trovarvi a dover ripassare davanti a quella porta e magari scoprirete che ora è aperta: un evidente segnale che va tradotto come "Bene! ORA devi andare QUI!".
Sopraciglia aggrottate, dunque? Non direi... è vero che al giorno d'oggi siamo abituati a ben altra libertà (basti menzionare giochi di ruolo come Baldur's Gate o i vari Final Fantasy), ma ricordiamoci che Undying va vissuto come un libro in soggettiva, e come il protagonista di un libro dobbiamo capire che la trama c'è, anche se non la conosciamo, e noi non possiamo fare nulla per cambiarla: è il nostro destino, è già stato scritto fino alla fine e dobbiamo accettarlo e affrontarlo in quanto tale.
Questo non significa che, come in un libro, il protagonista non possa morire... il Game Over, naturalmente, esiste, ed è praticamente qui che interviene l'abilità del giocatore nel non farsi ammazzare dal primo Howler che gli salterà addosso ululando. La difficoltà, comunque, è settata su livelli molto abbordabili, tanto che in una o massimo due settimane riuscirete a terminare il gioco alla difficoltà minima. Il motivo è ovvio: un gioco del genere, basato soprattutto sulla trama, sarebbe rovinato se non fosse piacevole "andare avanti" senza eccessivi problemi solo perché non riusciamo a sconfiggere quel gruppo di mostri o perché non riusciamo a superare una determinata serie di salti o, peggio ancora, perché da due giorni ci stiamo lambiccando il cervello nel tentativo di risolvere un enigma maniacale. Per chi, comunque, cercasse una sfida più "cattiva" è comunque disponibile la difficoltà NIGHTMARE, ma il mio consiglio è quello di giocarlo fino in fondo alla modalità EASY, godendovi la trama... per impazzire circondati dai mostri c'è sempre tempo!
ASPETTO TECNICO: GRAFICA E SONORO
Undying si avvale del motore grafico di Unreal, molto efficiente, sicuro e affidabile. Purtroppo, per quanto sia ancora una volta stato ottimizzato, questo motore comincia oramai a dimostrare la sua età: per quanto le texture degli ambienti e degli sfondi siano ancora di prima qualità, le colline e le montagne sono un po' troppo "piramidali"e "poligonali" per i tempi che corrono, per non parlare dei modelli dei personaggi, i quali, pur essendo stati dotati di mimica facciale e per quanto le labbra si muovano alla perfezione in sincrono con le parole, rimangono molto legnosi e squadrati. Coi mostri le cose migliorano, ma anche in questo caso ho visto di meglio in altri titoli (tipo Severance - Blade of Darkness). Peccato, perché un altro motore avrebbe ulteriormente valorizzato la carica orrorifica del gioco, ma forse questa scelta è stata fatta anche per consentire l'accesso al gioco da parte di utenti non in possesso di un computer ninja.
Come già detto fino alla nausea, la trama principale di Undying è stata curata da Clive Barker, e proprio per questo motivo ricalca molto lo stile narrativo di un romanzo gotico-horror, vale a dire "lineare". Ciò significa che, togliendo i dialoghi, i risvolti della trama, i colpi di scena e l'atmosfera di terrore (hai detto niente...) il gioco si riduce ad uno sparatutto estremamente lineare, con un solo percorso obbligatorio (o al massimo con bivi che poi si ricongiungono poche stanze dopo) da attraversare nei modi e nei tempi stabiliti. I vari enigmi che vi troverete a risolvere si riducono al canonico Prendi-Oggetto-E-Portalo-Al-Suo-Posto, e talune volte rinverrete l'oggetto in questione ancora prima di raggiungere il luogo di destinazione. Il 90% delle porte che incontrerete nel vostro cammino saranno chiuse, e la chiave non sempre esisterà: trovare una porta chiusa, semplicemente, significa che la trama del gioco non prevede che dobbiate passare di là in quel momento. Successivamente, magari, potreste trovarvi a dover ripassare davanti a quella porta e magari scoprirete che ora è aperta: un evidente segnale che va tradotto come "Bene! ORA devi andare QUI!".
Sopraciglia aggrottate, dunque? Non direi... è vero che al giorno d'oggi siamo abituati a ben altra libertà (basti menzionare giochi di ruolo come Baldur's Gate o i vari Final Fantasy), ma ricordiamoci che Undying va vissuto come un libro in soggettiva, e come il protagonista di un libro dobbiamo capire che la trama c'è, anche se non la conosciamo, e noi non possiamo fare nulla per cambiarla: è il nostro destino, è già stato scritto fino alla fine e dobbiamo accettarlo e affrontarlo in quanto tale.
Questo non significa che, come in un libro, il protagonista non possa morire... il Game Over, naturalmente, esiste, ed è praticamente qui che interviene l'abilità del giocatore nel non farsi ammazzare dal primo Howler che gli salterà addosso ululando. La difficoltà, comunque, è settata su livelli molto abbordabili, tanto che in una o massimo due settimane riuscirete a terminare il gioco alla difficoltà minima. Il motivo è ovvio: un gioco del genere, basato soprattutto sulla trama, sarebbe rovinato se non fosse piacevole "andare avanti" senza eccessivi problemi solo perché non riusciamo a sconfiggere quel gruppo di mostri o perché non riusciamo a superare una determinata serie di salti o, peggio ancora, perché da due giorni ci stiamo lambiccando il cervello nel tentativo di risolvere un enigma maniacale. Per chi, comunque, cercasse una sfida più "cattiva" è comunque disponibile la difficoltà NIGHTMARE, ma il mio consiglio è quello di giocarlo fino in fondo alla modalità EASY, godendovi la trama... per impazzire circondati dai mostri c'è sempre tempo!
ASPETTO TECNICO: GRAFICA E SONORO
Undying si avvale del motore grafico di Unreal, molto efficiente, sicuro e affidabile. Purtroppo, per quanto sia ancora una volta stato ottimizzato, questo motore comincia oramai a dimostrare la sua età: per quanto le texture degli ambienti e degli sfondi siano ancora di prima qualità, le colline e le montagne sono un po' troppo "piramidali"e "poligonali" per i tempi che corrono, per non parlare dei modelli dei personaggi, i quali, pur essendo stati dotati di mimica facciale e per quanto le labbra si muovano alla perfezione in sincrono con le parole, rimangono molto legnosi e squadrati. Coi mostri le cose migliorano, ma anche in questo caso ho visto di meglio in altri titoli (tipo Severance - Blade of Darkness). Peccato, perché un altro motore avrebbe ulteriormente valorizzato la carica orrorifica del gioco, ma forse questa scelta è stata fatta anche per consentire l'accesso al gioco da parte di utenti non in possesso di un computer ninja.
Clive Barker's Undying
8.5
Voto
Redazione
Clive Barker's Undying
Non mi divertivo così a spappolare mostri dai tempi di Duke Nukem 3D, non mi appassionavo tanto ad una trama dai tempi di DeusEx, non me la facevo tanto sotto dalla paura dai tempi del primo Resident Evil. Clive Barker's Undying non è un capolavoro dal punto di vista tecnico, ma lo è sicuramente dal punto di vista d'immedesimazione e divertimento. Lo giocherete per finirlo, lo VORRETE finire, e fidatevi che, coi tempi che corrono, non è cosa da poco...