Codename Eagle
di
A livello visivo sono degni di nota gli effetti delle esplosioni e dei veicoli in fiamme, nonché le ottime texture utilizzate per il cielo. Gli stessi veicoli dovrebbero essere il punto forte, ma il loro utilizzo non aiuta certo il gioco a sollevarsi dalla media. Il modello di guida di quelli terrestri non cambia assolutamente, sia che ci troviamo a bordo di un camion, di un blindato, di un sidecar o di un carroarmato. Inoltre i mezzi dotati di torretta in grado di muoversi indipendente, non contemplano un tasto per centrare automaticamente la visuale, rendendo l'azione molto confusa le prime volte in cui verranno utilizzati. Discorso a parte per i velivoli. Spesso durante il gioco si deve fare ricorso all'utilizzo di aeroplani, talvolta anche rubati al nemico, motivo per cui padroneggiarne l'uso e' spesso vitale
Sfortuna vuole che il modello di volo adottato dai Refraction sia una coltellata allo stomaco per la giocabilità. Il tentativo di introdurre effetti come la resistenza dell'aria, il vento e altre perle che modificano il comportamento dei carrozzoni volanti di inizio secolo, fa aspramente a pugni con il sistema di controllo: il mouse si rivela completamente inutile, non essendo possibile tararne la sensibilità e per governare l'aereo servono più tasti di quanti ne ha pigiati il sottoscritto scrivendo questa recensione. Proprio dove il gioco avrebbe dovuto essere maggiormente arcade e semplificato al massimo, si viene invece costretti a perdere ore nel tentativo di trovare una configurazione decente per la tastiera, nel tentativo di portare a termine le missioni che prevedono l'uso dell'aeroplano. Come se non bastasse in alcune bisogna anche atterrare e proseguire a piedi, dovendo ovviamente riconfigurare i controlli al volo
Un'altra cosa che mi ha lasciato molto perplesso sono le armi, che variano dal coltello iniziale, alle classiche pistole, shotgun, mitragliatori, granate, bazooka, lanciagas e molte altre ancora, ma utilizzano solo tre tipi di munizioni: cioé non c'é differenza tra le cartucce dello shotgun e le pallottole della pistola, che vengono usate anche dai mitragliatori dei veicoli, ne' c'é differenza tra le granate e i proiettili del lanciarazzi, adoperate addirittura come bombe da sganciare in volo (Per la cronaca il terzo tipo di munizione é il gas)
Sfortuna vuole che il modello di volo adottato dai Refraction sia una coltellata allo stomaco per la giocabilità. Il tentativo di introdurre effetti come la resistenza dell'aria, il vento e altre perle che modificano il comportamento dei carrozzoni volanti di inizio secolo, fa aspramente a pugni con il sistema di controllo: il mouse si rivela completamente inutile, non essendo possibile tararne la sensibilità e per governare l'aereo servono più tasti di quanti ne ha pigiati il sottoscritto scrivendo questa recensione. Proprio dove il gioco avrebbe dovuto essere maggiormente arcade e semplificato al massimo, si viene invece costretti a perdere ore nel tentativo di trovare una configurazione decente per la tastiera, nel tentativo di portare a termine le missioni che prevedono l'uso dell'aeroplano. Come se non bastasse in alcune bisogna anche atterrare e proseguire a piedi, dovendo ovviamente riconfigurare i controlli al volo
Un'altra cosa che mi ha lasciato molto perplesso sono le armi, che variano dal coltello iniziale, alle classiche pistole, shotgun, mitragliatori, granate, bazooka, lanciagas e molte altre ancora, ma utilizzano solo tre tipi di munizioni: cioé non c'é differenza tra le cartucce dello shotgun e le pallottole della pistola, che vengono usate anche dai mitragliatori dei veicoli, ne' c'é differenza tra le granate e i proiettili del lanciarazzi, adoperate addirittura come bombe da sganciare in volo (Per la cronaca il terzo tipo di munizione é il gas)