Codename: Outbreak
di
Redazione Gamesurf
"Ormai é ovvio: questa faccenda ci sta sfuggendo di mano. E' vero, siamo truppe di elite e dobbiamo essere sempre pronti a entrare in azione per risolvere situazioni critiche in modo rapido e indolore, ma ultimamente queste "situazioni critiche" si stanno verificando un po' troppo spesso. Sempre la solita storia, sempre quelle maledette creaturine che sembrano un incrocio tra i face-huggers e delle piattole deformate. Sono molto curioso di sapere chi o cosa ha spedito sulla terra il meteorite con questi simpatici inquilini. Ricordo bene il primo incontro: dopo l'impatto in una foresta nel Nord America di quell'immenso sasso, una squadra scientifica fu inviata per un controllo. I contatti si interruppero quasi subito. Qualche giorno dopo furono inviati due poliziotti per valutare le condizioni del team di scienziati. Svaniti nel nulla. Il governo locale chiese quindi l'intervento di una squadra dell'esercito: persa ogni traccia
Infine arrivammo noi: avvertiti della situazione, io e Joker fummo ritenuti i due elementi più adatti per questa missione di ricognizione. Sebbene nessuno sapesse cosa stesse effettivamente accadendo in zona, si sospettava che la fonte dei guai fosse un gruppo di terroristi attivi nell'area. Niente di più sbagliato. Una volta sbarcati nel luogo incriminato, fummo accolti (con sommo stupore) da uno dei due poliziotti dispersi. Questo ci disse gentilmente che la situazione era tutta sotto controllo e che il meteorite impediva ogni comunicazione. Come scusa, non stava in piedi. I dubbi svanirono quando vedemmo uno scienziato correre verso di noi gridando "andate via, sono tutti infetti". Crollò a terra crivellato dai colpi sparati da un militare alle sue spalle. Il poliziotto mosse la sua mano verso la pistola, ma non riuscì a prenderla: un confetto di metallo lanciato da Joker si stava già dirigendo verso la sua tempia
Io pensai al militare in lontananza, creandogli una terza narice tra gli occhi. In un primo momento mi pentii della scelta: gli avrei fatto volentieri un paio di domande. Poi, voltando entrambi i corpi, scoprimmo l'agghiacciante verità: alcune strane creature si erano attaccate al collo delle loro malcapitate vittime e gli avevano infilato un arto nella nuca, presumibilmente prendendone il controllo. Questa fu la prima emergenza: ne sono seguite molte altre causate da fughe di questi esseri da laboratori specializzati (con conseguente infezione dell'intero personale). Adesso sono addirittura passati all'attacco: un gruppo di soldati infetti ha assaltato un silo di missili in Kazakhstan. La situazione é sempre più nera"
Infine arrivammo noi: avvertiti della situazione, io e Joker fummo ritenuti i due elementi più adatti per questa missione di ricognizione. Sebbene nessuno sapesse cosa stesse effettivamente accadendo in zona, si sospettava che la fonte dei guai fosse un gruppo di terroristi attivi nell'area. Niente di più sbagliato. Una volta sbarcati nel luogo incriminato, fummo accolti (con sommo stupore) da uno dei due poliziotti dispersi. Questo ci disse gentilmente che la situazione era tutta sotto controllo e che il meteorite impediva ogni comunicazione. Come scusa, non stava in piedi. I dubbi svanirono quando vedemmo uno scienziato correre verso di noi gridando "andate via, sono tutti infetti". Crollò a terra crivellato dai colpi sparati da un militare alle sue spalle. Il poliziotto mosse la sua mano verso la pistola, ma non riuscì a prenderla: un confetto di metallo lanciato da Joker si stava già dirigendo verso la sua tempia
Io pensai al militare in lontananza, creandogli una terza narice tra gli occhi. In un primo momento mi pentii della scelta: gli avrei fatto volentieri un paio di domande. Poi, voltando entrambi i corpi, scoprimmo l'agghiacciante verità: alcune strane creature si erano attaccate al collo delle loro malcapitate vittime e gli avevano infilato un arto nella nuca, presumibilmente prendendone il controllo. Questa fu la prima emergenza: ne sono seguite molte altre causate da fughe di questi esseri da laboratori specializzati (con conseguente infezione dell'intero personale). Adesso sono addirittura passati all'attacco: un gruppo di soldati infetti ha assaltato un silo di missili in Kazakhstan. La situazione é sempre più nera"
Codename: Outbreak
Codename: Outbreak
Né un clone spudorato, né qualcosa di completamente nuovo: così potrebbe essere definito Codename: Outbreak. Uno dei punti di forza del gioco risiede nella vastità degli scenari in cui sarete chiamati a muovervi: svariati ettari di terreno pieni di avversari che non vedono l'ora di farvi la pelle. L'idea di affiancare al giocatore un compagno di squadra pronto a fornire aiuto in caso di bisogno è sicuramente interessante e aumenta la profondità del gioco, ma non basta a farlo diventare un "must". Questo non vuol dire che sia mediocre, anzi, ma di fatto manca di quel "quid" che avrebbe potuto renderlo veramente un titolo di rilievo. Rimane comunque un videogioco valido, capace di regalare svariate ore di divertimento soprattutto se giocato in coppia ed è consigliato a tutti coloro che cercano azione frenetica con un pizzico di tattica.