Codename: Outbreak
di
Redazione Gamesurf
LA TECNICA É FONDAMENTALE
"Vital Engine" é il nome dell'interessante motore grafico che muove Codename: Outbreak. L'aspetto che sicuramente stupisce più di tutti é la vastità dei luoghi ove vi ritroverete a combattere. Non sono di certo al livello delle immense isole di Operation Flashpoint: Cold War Crisis, ma hanno una vastità comunque impressionate comparabile a titolo di esempio alle mappe di Project IGI. Inoltre il motore grafico é capace di gestire sia ambienti esterni vastissimi (il piano di clipping é veramente molto lontano) sia interni di edifici complessi senza soluzione di continuità. L'uso intensivo di texture dettagliate e gli ambienti vasti hanno reso necessaria l'introduzione di un meccanismo per il caricamento delle texture direttamente da disco fisso mentre si sta giocando anche se fortunatamente questo incide veramente poco sul calo del numero di fotogrammi renderizzati in un secondo su schermo
Queste texture dettagliate vengono attivate solamente quando si trovano vicino alla telecamera, riducendo di fatto il lavoro a carico del sistema. Purtroppo questo gran pezzo di software non é tutto oro: i modelli dei peronaggi in gioco sono un po' poveri e anonimi, inoltre quasi tutti gli uomini che incontrerete sembrano che cresciuti a pane e steroidi da quanto sono quadrati (anche gli scienziati sembrano dei campioni di Body Building). Anche le esplosioni lasciano un po' a desiderare, dato che si limitano a qualche scintilla e ad uno sprite piuttosto mediocre. Molto meglio invece gli effetti legati ai fumogeni e ai gas nocivi in genere
Passando all'aspetto sonoro, é bene precisare fin da subito che durante il gioco non vi sarà alcuna musica di accompagnamento almeno finche non inizieranno i primi fuochi di artificio, scelta azzeccata dato che l'orecchio gioca il suo ruolo per l'individuazione degli avversari. Sul fronte degli effetti sonori, il gioco si difende bene: i rumori delle armi sono nella norma, di discreta fattura quelli ambientali, mentre le voci hanno un accento non propriamente inglese, ma comunque rendono bene l'idea dello stato d'animo degli avversari (é fantastico piazzare un colpo in testa a un nemico e sentire l'altro "Non vedo niente! Da dove spara?")
"Vital Engine" é il nome dell'interessante motore grafico che muove Codename: Outbreak. L'aspetto che sicuramente stupisce più di tutti é la vastità dei luoghi ove vi ritroverete a combattere. Non sono di certo al livello delle immense isole di Operation Flashpoint: Cold War Crisis, ma hanno una vastità comunque impressionate comparabile a titolo di esempio alle mappe di Project IGI. Inoltre il motore grafico é capace di gestire sia ambienti esterni vastissimi (il piano di clipping é veramente molto lontano) sia interni di edifici complessi senza soluzione di continuità. L'uso intensivo di texture dettagliate e gli ambienti vasti hanno reso necessaria l'introduzione di un meccanismo per il caricamento delle texture direttamente da disco fisso mentre si sta giocando anche se fortunatamente questo incide veramente poco sul calo del numero di fotogrammi renderizzati in un secondo su schermo
Queste texture dettagliate vengono attivate solamente quando si trovano vicino alla telecamera, riducendo di fatto il lavoro a carico del sistema. Purtroppo questo gran pezzo di software non é tutto oro: i modelli dei peronaggi in gioco sono un po' poveri e anonimi, inoltre quasi tutti gli uomini che incontrerete sembrano che cresciuti a pane e steroidi da quanto sono quadrati (anche gli scienziati sembrano dei campioni di Body Building). Anche le esplosioni lasciano un po' a desiderare, dato che si limitano a qualche scintilla e ad uno sprite piuttosto mediocre. Molto meglio invece gli effetti legati ai fumogeni e ai gas nocivi in genere
Passando all'aspetto sonoro, é bene precisare fin da subito che durante il gioco non vi sarà alcuna musica di accompagnamento almeno finche non inizieranno i primi fuochi di artificio, scelta azzeccata dato che l'orecchio gioca il suo ruolo per l'individuazione degli avversari. Sul fronte degli effetti sonori, il gioco si difende bene: i rumori delle armi sono nella norma, di discreta fattura quelli ambientali, mentre le voci hanno un accento non propriamente inglese, ma comunque rendono bene l'idea dello stato d'animo degli avversari (é fantastico piazzare un colpo in testa a un nemico e sentire l'altro "Non vedo niente! Da dove spara?")
Codename: Outbreak
Codename: Outbreak
Né un clone spudorato, né qualcosa di completamente nuovo: così potrebbe essere definito Codename: Outbreak. Uno dei punti di forza del gioco risiede nella vastità degli scenari in cui sarete chiamati a muovervi: svariati ettari di terreno pieni di avversari che non vedono l'ora di farvi la pelle. L'idea di affiancare al giocatore un compagno di squadra pronto a fornire aiuto in caso di bisogno è sicuramente interessante e aumenta la profondità del gioco, ma non basta a farlo diventare un "must". Questo non vuol dire che sia mediocre, anzi, ma di fatto manca di quel "quid" che avrebbe potuto renderlo veramente un titolo di rilievo. Rimane comunque un videogioco valido, capace di regalare svariate ore di divertimento soprattutto se giocato in coppia ed è consigliato a tutti coloro che cercano azione frenetica con un pizzico di tattica.