Colosseum Road To Freedom

di Velen
Koei e i piacchiaduro storici. Un sodalizio che sembra non avere mai termine. Dopo Dynasty Warriors e Samurai Warriors, che hanno fatto della software house nipponica nel genere, Koei abbandona per una volta il feudalesimo nipponico per concentrare le sue attenzioni sulla città italiana più famosa nel mondo, nel suo periodo di massimo splendore storico e di estensione imperiale. Lasciata da parte qualsiasi tipo di velleità strategica evidenziata sui precedenti titoli già citati, questa volta Koei pone maggiormente l'accento sulla qualità dei combattimenti, ergendo a protagonista assoluto il guerriero romano per antonomasia: il Gladiatore.

Diventare gladiatori
Ormai ridotti in schiavitù un mercante in cerca di nuovi lottatori vi chiede di dimostrare il vostro valore in combattimento, se supererete la prova vi permetterà di seguirlo nella sua scuola per gladiatori. Questo sostanzialmente sarà l'incipit della storia che vi vedrà protagonisti. Iniziata una nuova partita, la prima cosa che ci verrà chiesta di fare è rispondere ad alcune domande che avranno funzione di un editor "a porte chiuse" in cui le nostre scelte (da quale nazionalità veniamo, quale Dio adoriamo....) decreteranno il nostro aspetto e le nostre caratteristiche di base. Da qui ha inizio il nostro cammino verso la libertà.


Salvare la pelle
Il gioco è sostanzialmente suddiviso in due parti, una concernente gli allenamenti nel campo scuola che vi "ospita" e una in cui dovrete scendere nelle Arene e cercare di salvare la pelle. Gli allenamenti risultano fin troppo semplificati ma piacevoli da gestire, potrete naturalmente scegliere quale capacità incrementare (anche se gli esercizi disponibili non sono molti), e, per farlo, non dovrete far altro che premere i pulsanti giusti al momento giusto. Senza nessuna spiegazione o tutorial di supporto saremo subito catapultati sul campo di battaglia. Muoveremo i nostri primi passi in Arene improvvisate dove, anche senza avere nozioni sulla mappatura dei tasti, vincere richiederà davvero poco impegno. Successivamente, grazie ai nostri successi, verremo adocchiati da un losco figuro, tale Magerius che ci condurrà nella sua scuola per gladiatori dove potremo allenarci e iniziare gli scontri veri e propri nelle Arene romane. Il solo modo che abbiamo per sperare di riconquistare la libertà perduta è di guadagnare quattrini, dovremo pagare una cifra prestabilita (alta) a Magerius entro un certo periodo di tempo.Nella nostra figura di gladiatori la nostra sola fonte di guadagno sarà rappresentata dagli scontri portati a termine con successo. Dovremo combattere per il divertimento altrui.

Potremo scegliere fra diversi tipi di sfida, dal tutti contro tutti alla lotta a squadre alla sopravvivenza e così via. Più il compenso sarà alto e più sarà difficile non diventare carne da macello. In questo senso è sconsigliabile cimentarsi da subito in competizioni troppo avanzate. Il gioco prevede un discreto sistema di crescita del personaggio sia tramite allenamenti sia in base al nostro stile di lotta, dovremo quindi aspettare che le nostre capacità aumentino per avere possibilità di successo in sfide più impegnative. Purtroppo questo implica l'avvento di un certo senso di noia superate le prime battute, sarete troppo forti per le sfide più semplici ma non ancora abbastanza preparati per affrontare quelle più redditizie. Fuori da ogni arena avremo la possibilità di scegliere quali armi e quali parti di armatura indossare prima di approdare sul campo di battaglia. Elmi, scudi e spade dapprima fino ad arrivare a componenti più efficaci (a pagamento) come la palla chiodata.


Tutti i tasti per combattere
Appena giunti al nostro "Training-Camp" un esaustivo tutorial ci spigherà il repertorio di azioni a nostra disposizione. I combattimenti si potrebbero definire "multidirezionali", nel senso che potremo colpire un nemico alle nostre spalle rimanendo intanto impegnati a tenerne a bada un altro. Data la caoticità degli scontri questa sembrerebbe una scelta felice, peccato rimanga più bella da dirsi che da farsi, sopratutto all'inizio con il nostro alter-ego ancora inesperto. Tutti e quattro i tasti dorsali vengono adibiti al combattimento, esistono anche delle combinazioni tuttavia la scelta "schiacciali-tutti" sembra, a volte, pagare più della strategia. Che alla Koei piacciano i combattimenti lunghi e caotici ormai l'abbiamo capito tutti, il fatto è che questa software-house è riuscita raramente ad imboccare la strada giusta per ovviare una certa magagna denominata ripetitività negli scontri che si fa sentire anche in questo titolo.

Poco di memorabile
Se da un lato i modelli dei personaggi appaiono abbastanza dettagliati e ricoperti da un buon numero di texture la grafica d'insieme soffre in piattezza. Difficilmente vi accorgerete di stare pensando a qualche locazione di gioco a console spenta, questo perché in realtà non ve n è nessuna degna di particolare nota. Peccato perché il collocamento storico di questo titolo avrebbe potuto offrire spunti interessanti. Il reparto visivo soffre inoltre di alcune lacune, andando per esempio contro alcuni oggetti all'infuori delle arene potremmo assistere ad uno strano effetto "traballamento" che, anche se non incide affatto ai fini ludici, risulta assolutamente non bello da vedere. Audio e sottotitoli in inglese danno vita a dialoghi interessanti da ascoltare solo un paio di volte dal momento che le frasi in memoria sono decisamente poche e tendono quindi a diventare presto ripetitive. Meglio i campionamenti durante gli scontri e soprattutto le musiche che ci accompagnano, benché ripetitive riescono perfettamente a ricreare l'atmosfera giusta.

Meglio provarlo
Gli sviluppatori tentano di ripresentare in game le vicende di vita e di morte che alimentavano i "giochi" nelle arene dell'antica Roma realizzando un titolo che fatica a raggiungere la sufficienza. L'idea di base, lo sfondo storico e alcune caratteristiche potrebbero farvelo piacere nonostante i difetti...In ogni caso, meglio provarlo.

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