Command & Conquer 3 Tiberium Wars

di Volodia Pellegrini
Abbandonate le disgressioni sovietico/americane di Red Alert e pensionati gli alti graduati di Generals, Electronic Arts riporta sulla strada maestra la sua saga strategica per eccellenza, raccontando con la maestria tipica delle serie nata sotto l'etichetta Westwood il terzo episodio delle perenne lotta tra GDI e NOD. Al centro della vicenda c'è, manco a farlo apposta, il famigerato Tiberium, il minerale radioattivo fonte di sostentamento e ricchezza del prossimo futuro, ma che ben presto rivelerà la sua reale natura aliena. Kane (deus ex machina della fazione terroristica dei NOD), ha ormai mosso sullo scacchiere le sue migliori truppe per la conquista del globo terracqueo. Come da tradizione la difesa del nostro amato pianeta sarà affidato ai GDI, storicamente in antitesi con Kane & co. La produzione di C&C 3 è di quelle importanti, con un buon numero di stelle del cinema Hollywoodiano a recitare nelle numerose scene d'intermezzo che costituiscono l'ossatura "letteraria" della produzione Electronic Arts. Sebbene questa non sia esattamente una novità per Command & Conquer (ricordati Ray Wise nei panni del presidente USA in Red Alert 2), un tale dispiegamento di volti noti nel firmarmento del piccolo e grande schermo (vedi box a lato), conferma le intenzioni del gigante dell'intrattenimento elettronico americano di calcare la mano ancora una volta sul taglio prettamente "cinematografico" della sua opera.


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Il sistema adottato da Command & Conquer 3 non tradisce le origini di un gioco che ha dato i natali al moderno strategico in tempo reale, affidandosi ancora una volta al collaudato apparato di drag & drop per il dispiegamento di truppe e edifici e per la gestione delle risorse di gioco, consegnate ancora una volta al solo Tiberium. La raccolta e il raffinamento del minerale sarà infatti la cartamoneta del gioco, portando denaro frusciante nelle nostre casse, da investire in nuovi potenziamenti e maggiori dispiegamenti delle risorse. Affidandosi ad un'evoluzione del motore grafico già visto dapprima in Generals e successivamente evoluto nei due episodi della battaglia per la terra di mezzo, Command & Conquer 3 si propone con una veste grafica decisamente al di sopra del media (anche se non arriva ai livelli di Company of Heroes), con una scalabilità tale da poter essere giocato anche su macchine non recentissime e all'avanguardia dal punto di vista tecnologico. Così come visto negli episodi dedicati alla trilogia tolkeniana, il team interno di Electronic Arts ha saputo fare buon uso delle possibilità concesse dalla tecnologia per sfruttare adeguatamente gli scenari di gioco per creare ripari naturali, aggirare le forze nemiche e organizzare veri e propri agguati alle forze nemiche. E a proposito di nemici, non possiamo non citare l'ingresso in gioco della temibile razza aliena degli Scrin, che farà la sua comparsa ad un certo punto della storia, rivelando la natura extraterrestre del Tiberium e rivelando la volontà degli Scrin di "terraformare" il nostro pianeta proprio tramite il Tiberium.

Una volta entrati nelle più intime meccaniche di gioco, appare chiaro come Electronic Arts abbia preferito giocare sul sicuro a scapito delle innovazioni, proponendo solo qualche novità marginale e riassumendo in questo episodio molti degli elementi introdotti nei precedenti capitoli. Le furiose battaglie per le strade cittadine di Generals, le possibilità di prendere possesso degli edifici a scopo strategico introdotto nello stesso Red Alert, sono tutti elementi che ritroviamo con piacere in Command & Conquer 3. Anche l'hud di comando non sembra presentare particolarità di rilievo, risultando ancora una volta perfettamente funzionale, permettendo al giocatore di tenere sotto controllo l'intera produzione e gestione delle proprie truppe limitando i movimenti del puntatore sullo schermo. Rispetto alle precedenti versioni, sono stati corretti alcuni problemi di pathfinding delle unità che spesso e volentieri sceglievano percorsi assolutamente inadatti per arrivare a destinazione, finendo spesso e volentieri sotto il fuoco nemico. Anzi, a conferma del pesante retaggio del passato, C&C 3 ripropone la possibilità di dotare le proprie unità di un particolare "atteggiamento" da tenere sul campo, oppure predisporre uno specifico percorso per aggirare eventuali ostacoli e giungere a destinazione sani e salvi.

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La semplicità di gestione econonica (il solo Tiberium rappresenta l'unica risorsa di cui preoccuparvi), permette quindi al giocatore di concentrarsi maggiormente sugli aspetti più tattici della battaglia, anche se come da tradizione saranno profondamente influenzati da pesanti venature action. Dispiace infatti notare come spesso e volentieri la vittoria sull'avversario dipenderà non tanto dal saggio posizionamento delle truppe e nel loro corretto utilizzo, quanto sulla massiccia produzione e sulla forza "bruta" disposta sullo scacchiere. Un marchio di fabbrica di Command & Conquer, sia intesi, ma che troppo spesso richiede al giocatore di mettere da parte le velleità tattiche in favore di quelle doti più istintive tipiche della serie. Ad assecondare le scelte operate da Electronic Arts, c'è anche una non eccelsa intelligenza artificiale avversaria, che tenderà fin troppo spesso a concentrare i propri sforzi sempre nella stessa zona della nostra base, risultando alla lunga fin troppo prevedibile. Visto però per quello che è, ovvero un titolo che non vuole fondere in parti uguali tattica e azione, Tiberium Wars, risulta essere uno dei migliori strategici sulla piazza. Facile da comandare, divertente e immediato, in grado di restituire al giocatore la piacevole sensazione di avere sempre la situazione sotto controllo, anche con lo schermo stracolmo di unità e mezzi.

Come detto anche in apertura di recensione, tecnicamente C&C 3 si dimostra perfettamente in linea con le ultime produzioni del genere strategico, in grado di erogare un elevato numero di unità ed effetti con un sufficiente numero di frame per secondo in gradi di garantire sempre una piacevole esperienza di gioco, pur senza arrivare mai alla perfezione grafica e alla maniacale ricerca del particolare sfoggiata da THQ con Company of Heroes. Di buona fattura anche l'audio, che come da tradizione presenta ottime musiche di accompagnamento e un adeguato doppiaggio professionale in lingua italiana. Discorso da prendere con le molle è invece quello del multiplayer, se non altro perché siamo a conoscenza di diversi problemi riguardanti proprio la modalità multigiocatore proposta da Electronic Arts. Nelle nostre prove, ad ogni modo, non abbiamo riscontrato i problemi in cui invece sono incappati diversi giocatori trovando, al contrario, un ottimo sistema di gioco che esalta le scelte di gamedesign di Electronic Arts, scevro dei difetti dell'Intelligenza Artificiale della modalità single player. E' da rimarcare come EA abbia puntato moltissimo sulla modalità multiplayer, sviluppando il particolare sistema chiamato Battlecast grazie al quale i giocatori non solo potranno sfidarsi tra loro, ma potranno anche assistere alle partite altrui come semplici spettatori, condividere i video delle proprie partite e addirittura commentare in real time quando accade sullo schermo, grazie ad un ottimo sistema di Voice Over IP.

In conclusione, al di là degli effetti speciali e della costruzione Hollywoodiana del gioco, Command & Conquer 3 mostra lo stesso cuore pulsante già visto in passato e qui semplicemente tirato a lucido e messo in bella mostra in versione Hi-Tech. Se vi aspettate novità di rilievo o pensate che questa nuova incarnazione presenti elementi tattici in più, allora forse farete meglio a cercare altrove. Il nostro consiglio è però quello di scendere un po' a patti con le vostre velleità strategiche e di godervi questo buon esempio di come Comandare e Conquistare può essere anche dannatamente divertente e bello da vedere.

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