Command & Conquer: Generals

Command  Conquer Generals
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Command & Conquer: Generals

ALLARME ROSSO!

Quale è l'unica saga strategica che possa rivaleggiare, in termini di fama, con il filone di Warcraft? Per chi conosce un minimo di storia videoludica la risposta è banale: i giochi marchiati "Command&Conquer" rappresentano una delle fondamenta su cui, successivamente, molti sviluppatori si sono basati per la realizzazione dei propri strategici. Pensate che, tra giochi stand-alone (il capostipite, Red Alert, Tiberian Sun, Red Alert II) e data disk (Covert Operations, Firestorm, Yuri's Revenge), ci avviciniamo alla quota di dieci differenti titoli! Sebbene tutte le realizzazioni non fossero dello stesso livello qualitativo (in generale, comunque, elevato), è innegabile che l'attesa per Generals fosse alta, anche per capire come gli sviluppatori avrebbero sfruttato il vantaggio di circa un anno rispetto al gioco Blizzard, che ci aveva offerto luccicanti effetti e una più che buona giocabilità limitata soltanto, a mio parere, dall'odiato meccanismo dell'upkeep. Per capirlo si dia inizio alla guerra termonucleare globale!



FUTURO PROSSIMO?

La situazione non è delle più rosee: l'Esercito di Liberazione Globale (ELG), un'organizzazione che rappresenta un nucleo di combattenti per la libertà (presunta) e di terroristi, ha collocato diverse roccaforti nelle repubbliche dell'Asia Centrale. Recentemente l'ELG è penetrato nella Cina Occidentale e ha iniziato a raccogliere consensi fra la popolazione per la creazione di uno stato indipendente in quella regione remota. Come era possibile immaginare la Repubblica Popolare Cinese non si è trovata molto d'accordo: la poderosa macchina bellica è stata, dunque, mobilitata per la repressione totale di questi moti rivoluzionari. Nonostante la superiorità numerica di mezzi e uomini schiacciante, l'esercito cinese sta incontrando inaspettate difficoltà: il tipo di guerra (in realtà guerriglia, spesso e volentieri urbana) messa in atto dai terroristi, utilizzando anche armi non convenzionali come mortiferi agenti chimici, mal si adatta alle caratteristiche dell'armata popolare, sicuramente possente, ma lenta nelle sue reazioni. La situazione è osservata con attenzione dal Consiglio di Sicurezza Mondiale (si legga: gli Stati Uniti): sebbene al momento attuale non siano contemplati interventi attivi nella zona di guerra, tutti gli esperti ritengono certo un prossimo invio di truppe statunitensi per pacificare la regione, estirpare la minaccia terroristica e restituire la pace all'umanità.

Come avrete capito sono tre le possibili fazioni da comandare (con le relative campagne costituite da sette missioni ciascuna): Repubblica Popolare Cinese, ELG, Stati Uniti, ognuna con i propri vantaggi e svantaggi. Gli sviluppatori, come si legge a pagina 100 del manuale "Il Perfetto RTS", hanno puntato molto sulla differenziazione tra i vari eserciti. Per capire il punto di forza dell'esercito cinese è sufficiente chiedersi quale sia il paese più popoloso del mondo: la Cina! L'economicità dei soldati e dei veicoli porta un generale cinese ad avere un vantaggio numerico rispetto alle altre fazioni in gioco; inoltre due particolari tipi di unità (la Guardia Rossa e il carro Battlemaster) aumentano la propria potenza di fuoco quando si spostano in gruppi numerosi. L'altra faccia della medaglia è che, come riporta il manuale, la qualità degli armamenti non viene tenuta in grossa considerazione nelle fabbriche cinesi (anche se, ad esempio, il carro Overlord può fare davvero un gran male). L'arma finale dei cinesi è il Missile Nucleare, devastante non solo nell'impatto, ma, come nella realtà, anche nel tempo a causa delle radiazioni.

Command & Conquer: Generals
8.5

Voto

Redazione

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Command & Conquer: Generals

Generals è arrivato e siamo pronti a iniziare la nostra personalissima guerra. Pur rimanendo nel solco tracciato dai capitoli precedenti abbiamo una realizzazione tecnica (in particolare grafica) al passo con i tempi, qualche innovazione importante (come l'introduzione dell'ELG che vi costringerà a ragionare da terrorista) e un gameplay collaudatissimo. Troppo semplice il single player, ma ringraziamo il multiplayer, essendo i server gia zeppi di generali da tutto il mondo. Merita indubbiamente di stare tra la vostra confezione di Age of Mythology e Warcraft III.