Command & Conquer Tiberium Alliances

di Marco Modugno
In principio era O Game. Padre, anche se non proprio capostipite degli strategici da browser, croce e delizia dei dirigenti pubblici e privati, impegnati a tendere agguati e disabilitare connessioni ad Internet esterne nel tentativo di evitare che i computer dei loro sottoposti si trasformassero in affollati campi di battaglia. Il successo fu enorme, al punto di generare una vera e propria sottocultura (c'é chi spergiura che il termine “bimbominkia”, che piace tanto anche a Selvaggia Lucarelli, sia nato proprio su qualche forum di O Game.



Da sempre appassionato giocatore e affascinato dalla novità e dai racconti del solito amico entusiasta, mi feci coinvolgere. Ricordo ancora la cocente delusione subita quando, dopo aver costruito quella che mi pareva una flotta d'assalto in grado d'incutere un certo timore anche ad una formazione da battaglia dell'Impero Stellare (dieci corazzate, altrettante porta intercettori, una trentina di caccia e così via) l'amico in questione mi rise in faccia, raccontandomi candidamente che per avere qualche chance di vittoria contro un avversario di un certo rispetto, quel numero andava inevitabilmente moltiplicato per... mille! Risultato scontato, a quel punto. Abbandonai l'account, rifiutando proprio in virtù della passione per il buon gioco quella versione da ragionieri del catasto del buon vecchio “tank rush” di vent'anni fa. Nato, nemmeno a farlo apposta, sui campi di battaglia futuristici tra GDI e Nod del primo indimenticato Command & Conquer.

Credo fermamente nei corsi e ricorsi vichiani e nella nemesi storica, ed ecco il perché non mi meraviglio affatto di ritrovarmi a testare sul campo questa versione senza installazione di C&C, che si sforza, tra luci e ombre, di coniugare il principio del browser game stile O Game, o Travian che dir si voglia con le caratteristiche inconfondibili del padre di tutti gli RTS (anche qui, se si volesse cercare un capostipite, toccherebbe scomodare Dune II, ma non é questa la sede).

Il problema sta proprio qui, ossia negli ingredienti che EA aggiunge alla pietanza. Che, lo sa chiunque capisca di cucina, se non sono freschissimi rischiano di rovinare anche la migliore delle intenzioni. Lo so che penserete che sia prevenuto, ma a me il concetto stesso di un gioco (si chiami Farmville, O Game o come vi pare) che se vuoi giocare gratis devi dedicargli anni della tua vita per strappare risultati decenni, pianificando tra l'altro attività a tutte le ore del giorno e della notte, oppure puoi sempre mettere mano alla carta di credito e comprarti al volo tutto quello che vuoi, diventando nello stesso istante potentissimo e poverissimo, mi ha sempre lasciato perplesso.
Un po' perché non ho tempo sufficiente da dedicare alle attività videoludiche online da consentirmi quanto meno un briciolo di competitività, e un po' perché mi piace spendere i soldi comperando cose concrete (come una tagliata di angus con scaglie di tartufo nero e olio aromatico al ginepro, per esempio...) e non crediti virtuali per sentirmi più furbo e bimbominkia (appunto!) degli altri.
Quanto a C&C, penso che la sua formula fosse pazzesca e vincente a metà negli anni Novanta, ma siccome ora quelli che sono nati a quel tempo stanno per prendere la patente di guida, magari é il caso d'inventarsi qualcosa di nuovo.





Infine, cosa non trascurabile. Un browser game ha per forza di cose dei limiti tecnici con cui fare i conti, a partire dalla grafica e dalla capacità di calcolo delle macchine su cui deve girare, ragion per cui non é assolutamente lecito attendersi prodezze visuali ormai date per scontate nei titoli anche a basso budget acquistabili online o in negozio.

Data quindi la forte moratoria che ha ormai investito aziende private e (grazie a Dio!) uffici pubblici, bloccando i collegamenti ai proxy su cui i cari impiegati amavano trascorrere il loro tempo, invece magari di svolgere la pratica che attendevamo da mesi, il futuro di un titolo come C&C TA é tutt'altro che scontato. Il brand é accattivante ma resta da chiedersi perché mai chi gioca da casa o dall'internet caffé e ha tempo da dedicare alle attività in rete dovrebbe accontentarsi di un piatto riscaldato, invece di sperimentare qualcosa di completamente nuovo.

Il gioco in sé e per sé, ad essere onesti, non é neppure malvagio. Accessibilissimo a chiunque possiede un profilo Origin su EA Online, permette di iscriversi ad una partita senza scaricare nulla, offrendo al giocatore neofita l'opzione se giocare come GDI o come Nod e successivamente iniziandolo poco a poco, anche servendosi di un sistema di aiuti, alle meccaniche di gioco che si basano su tre comparti diversi, ciascuno gestibile da uno schermata dedicata.

Una volta scelta la località sulla mappa mondiale nella quale costruiremo il nostro primo insediamento, infatti, verremo spostati sulla mappa principale, quella della base, dove potremo collocare il Cantiere, struttura dalla quale acquisiremo la possibilità dic ostruire tutto il resto. Di là in avanti, dopo aver spedito mietitrici a raccogliere cristalli e tiberium sui giacimenti indicati sulla mappa (inesauribili, a differenza di quelli del C&C originale), si comincia la carriera di comandante secondo il copione ben noto. Centrali energetiche, silos, raffinerie, caserme, fabbriche, aeroporti, centri di comando e di difesa e così via. La novità rispetto al franchise originale é che le strutture di difesa (passive, muri e fortificazioni, e attive, torrette, mitragliatrici, ecc.) e quelle di attacco (fanteria, veicoli e velivoli) vengono schierate e gestite su due schermate dedicate.