Company of Heroes 2
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La guerra sul Fronte Orientale durò dal 22 giugno 1941, anno in cui la Germania sferrò la prima offensiva, denominata Operazione Barbarossa, contro l'Unione Sovietica, fino all'8 maggio 1945, giorno in cui fu firmata la resa incondizionata delle forze armate tedesche tra le macerie di Berlino appena conquistata. Si dice che il fallimento dei piani germanici d'nvasione dell'URSS fu dovuto in gran parte alla scelta sfavorevole del momento dell'attacco. Previsto inizialmente per la metà di maggio, fu ritardato di oltre un mese, causando uno slittamento temporale che fece sì che la Wehrmacht fosse colta dall'arrivo dell'inverno russo quando ancora né Mosca né Stalingrado erano state occupate e sottomesse. Wikipedia, con una la faciloneria che spesso ne contraddistingue le voci, attribuisce il ritardo al colpo di stato messo in atto a Belgrado dal generale Dusan Simovic nella primavera del 1941, contro il governo filo-tedesco del governatore Karadordevic.
In realtà, gli storici più accreditati sono quasi unanimi nell'attribuire uno dei meriti del ritardo nell'invasione, e della conseguente sconfitta tedesca... all'Italia. La nostra maldestra e fallimentare invasione della Grecia, che costrinse Hitler ad intervenire su un fronte sul quale avrebbe preferito non combattere (il Paese ellenico era privo di risorse strategiche e Metaxas, il dittatore che lo governava, era fascista!), sottrasse risorse preziose al fronte che il Fuherer intendeva aprire contro Stalin, costriungendo i tedeschi ad intervenire e ritardando l'attacco in Russia con le conseguenze che ben conosciamo.
Il lungo incipit storico mi é parso utile, vista l'immersività e la cura nella ricostruzione che Relic Entertainment ha investito nella realizzazione del nuovo capitolo di CoH. Sul quale, avendo scritto già un paio di torrenti d'inchiostro virtuale in occasione di Preview e Hands On, cercherò di tornare con qualche nuovo contenuto, ora che finalmente é stato possibile mettere le mani sulla versione definitiva del gioco, comprensiva dell'agognato comparto online.
Avendo diffusamente parlato, nelle precedenti occasioni, della campagna principale e delle innovazioni apportate al gameplay, prima fra tutte l'interazione con gli eventi atmosferici che interverranno spesso a rompere ben più di qualche uovo nel vostro panierino, e avendo discettato abbondantemente delle meraviglie grafiche che il motore Essence 3.0, unito alle DirectX 11, sarà capace di mostrare ai fortunati tra voi in possesso di macchine sufficientemente performanti, farei bene, in questa sede, a rimandare per gli argomenti appena citati ai nostri articoli precerdenti e ad occuparmi d'altro. Riempire ben tre articolesse (gergo tecnico giornalistico secondo il quale la femmina di un "pezzo" esprime dimensioni superiori al suo omologo maschile, chissà perché...) di materiale degno del vostro interese non é in genere facile.
La tipologia e il livello d'innovazione del gioco Relic, però, intervengono fortunatamente in mio aiuto, regalandomi ancora parecchi spunti. Non foss'altro data la possibilità che finalmente ho avuto di poter provare la modalità Theater of War e quella online. Prima di venire al dunque, però, imbracciare la cetra, e ricominciare a cantare le lodi di quello che si accinge a indossare la corona di miglior RTS dell'anno senza che concorrenti davvero degni della contesa abbiano ancora avuto il coraggio di farsi avanti, sarà bene chiarire qualcosa ai futuri ufficiali dell'Armata Rossa, già intenti a sprimacciare le loro uniformi, a lucidare mostrine e distintivi di grado e reparto e a ingrassare gli stivali, in previsione della prima neve. Come promise Churchill ai britannici in occasione del Blitz, CoH 2 vi farà versare "lacrime e sangue" (il secondo solo virtuale, ovviamente, mentre le prime...).
Il gioco Relic é difficile, anche se non impossibile, decisamente poco adatto, al di là della grafica estremamente accattivante, a giocatori inesperti e incostanti. Occorrerà guadagnarsi ogni metro di terreno strappato al nemico e ogni vittoria mediante tenacia, concentrazione e costanza. E passerà del tempo, prima che i meno cocciuti tra voi riescano a veder sventolare la bandiera rossa sul tetto del Reichstag in fiamme, a Berlino. Il che, però, trattandosi del vostro RTS preferito e non di un coin-op mangia euro della sala giochi di fronte alla spiaggia, non é necessariamente un male. La fatica nobilita gli sforzi del videogiocatore e ogni appassionato di strategici che si ritenga degno di tale nome sa che la fama, sia che si parli di risultati in single player sia che si dibatta di calssifiche online, si devono guadagnare sul campo e costano sudore.
Inutile lamentarsi, dunque, per una curva d'apprendimento sì graduale, ma decisamente adatta più ad un "fondista" che a uno "scattista" occasionale, che finirebbe per stufarsi delle troppe disfatte iniziali prima di iniziarci davvero a prendere gusto. Considerare i requisiti harware un po' esosi come unica causa di scrematura fra i possibili utenti, dunque, non é del tutto esatto. Ma siccome CoH 2 é un gioco di regalare davvero emozioni speciali, non ci vogliamo prendere la responsabilità di definirlo gioco di nicchia. Tale non é, meritando di essere apprezzato dal maggior numero di giocatori possibile. Purché capaci di approcciare le prime partite con un briciolo di umiltà.
Sul gameplay abbiamo già dibattuto. L'impostazione di massima resta quella dei predecessori, il che é senza dubbio un vantaggio per chi li ha provati, senza rinunciare però a qualche legnosità dell'interfaccia che aveva suscitato già in passato alcune perplessità. Menu più semplici e intuitivi e una maggiore precisione nel recepire i comandi di gioco sarebbero stati una novità gradita, vista la concitazione che spesso regna sul campo di battaglia.
In realtà, gli storici più accreditati sono quasi unanimi nell'attribuire uno dei meriti del ritardo nell'invasione, e della conseguente sconfitta tedesca... all'Italia. La nostra maldestra e fallimentare invasione della Grecia, che costrinse Hitler ad intervenire su un fronte sul quale avrebbe preferito non combattere (il Paese ellenico era privo di risorse strategiche e Metaxas, il dittatore che lo governava, era fascista!), sottrasse risorse preziose al fronte che il Fuherer intendeva aprire contro Stalin, costriungendo i tedeschi ad intervenire e ritardando l'attacco in Russia con le conseguenze che ben conosciamo.
Il lungo incipit storico mi é parso utile, vista l'immersività e la cura nella ricostruzione che Relic Entertainment ha investito nella realizzazione del nuovo capitolo di CoH. Sul quale, avendo scritto già un paio di torrenti d'inchiostro virtuale in occasione di Preview e Hands On, cercherò di tornare con qualche nuovo contenuto, ora che finalmente é stato possibile mettere le mani sulla versione definitiva del gioco, comprensiva dell'agognato comparto online.
Avendo diffusamente parlato, nelle precedenti occasioni, della campagna principale e delle innovazioni apportate al gameplay, prima fra tutte l'interazione con gli eventi atmosferici che interverranno spesso a rompere ben più di qualche uovo nel vostro panierino, e avendo discettato abbondantemente delle meraviglie grafiche che il motore Essence 3.0, unito alle DirectX 11, sarà capace di mostrare ai fortunati tra voi in possesso di macchine sufficientemente performanti, farei bene, in questa sede, a rimandare per gli argomenti appena citati ai nostri articoli precerdenti e ad occuparmi d'altro. Riempire ben tre articolesse (gergo tecnico giornalistico secondo il quale la femmina di un "pezzo" esprime dimensioni superiori al suo omologo maschile, chissà perché...) di materiale degno del vostro interese non é in genere facile.
La tipologia e il livello d'innovazione del gioco Relic, però, intervengono fortunatamente in mio aiuto, regalandomi ancora parecchi spunti. Non foss'altro data la possibilità che finalmente ho avuto di poter provare la modalità Theater of War e quella online. Prima di venire al dunque, però, imbracciare la cetra, e ricominciare a cantare le lodi di quello che si accinge a indossare la corona di miglior RTS dell'anno senza che concorrenti davvero degni della contesa abbiano ancora avuto il coraggio di farsi avanti, sarà bene chiarire qualcosa ai futuri ufficiali dell'Armata Rossa, già intenti a sprimacciare le loro uniformi, a lucidare mostrine e distintivi di grado e reparto e a ingrassare gli stivali, in previsione della prima neve. Come promise Churchill ai britannici in occasione del Blitz, CoH 2 vi farà versare "lacrime e sangue" (il secondo solo virtuale, ovviamente, mentre le prime...).
Il gioco Relic é difficile, anche se non impossibile, decisamente poco adatto, al di là della grafica estremamente accattivante, a giocatori inesperti e incostanti. Occorrerà guadagnarsi ogni metro di terreno strappato al nemico e ogni vittoria mediante tenacia, concentrazione e costanza. E passerà del tempo, prima che i meno cocciuti tra voi riescano a veder sventolare la bandiera rossa sul tetto del Reichstag in fiamme, a Berlino. Il che, però, trattandosi del vostro RTS preferito e non di un coin-op mangia euro della sala giochi di fronte alla spiaggia, non é necessariamente un male. La fatica nobilita gli sforzi del videogiocatore e ogni appassionato di strategici che si ritenga degno di tale nome sa che la fama, sia che si parli di risultati in single player sia che si dibatta di calssifiche online, si devono guadagnare sul campo e costano sudore.
Inutile lamentarsi, dunque, per una curva d'apprendimento sì graduale, ma decisamente adatta più ad un "fondista" che a uno "scattista" occasionale, che finirebbe per stufarsi delle troppe disfatte iniziali prima di iniziarci davvero a prendere gusto. Considerare i requisiti harware un po' esosi come unica causa di scrematura fra i possibili utenti, dunque, non é del tutto esatto. Ma siccome CoH 2 é un gioco di regalare davvero emozioni speciali, non ci vogliamo prendere la responsabilità di definirlo gioco di nicchia. Tale non é, meritando di essere apprezzato dal maggior numero di giocatori possibile. Purché capaci di approcciare le prime partite con un briciolo di umiltà.
Sul gameplay abbiamo già dibattuto. L'impostazione di massima resta quella dei predecessori, il che é senza dubbio un vantaggio per chi li ha provati, senza rinunciare però a qualche legnosità dell'interfaccia che aveva suscitato già in passato alcune perplessità. Menu più semplici e intuitivi e una maggiore precisione nel recepire i comandi di gioco sarebbero stati una novità gradita, vista la concitazione che spesso regna sul campo di battaglia.