Company of Heroes
di
Prendi un po' di The Outfit, un pizzico de "La battaglia per la terra di Mezzo", mescola per bene ed ecco che un progetto come Company of Heroes prende vita. Non stupisca l'accostamento di due titoli così profondamente diversi come quelli appena citati. Se da un lato si attinge a piene mani all'ambientazione bellica presa in esame dal titolo THQ così profondamente orientato verso il multiplayer, dall'altro c'è un'impostazione action/strategy che ha qualcosa in comune anche con la rivisitazione in chiave tattica della trilogia Tolkeniana. E l'impressione di trovarsi di fronte ad un "The Outfit" con visuale a volo d'uccello la si avverte anche nel gameplay, quando ci viene richiesto di conquistare una postazione tattica dopo l'altra, magari difendendola dal successivo assalto nemico, un po' come si farebbe in un "king of the hill" in multigiocatore.
Storicamente Company of Heroes pesca a piene mani dall'immenso repertorio della Seconda Guerra Mondiale, mettendo il giocatore al comando delle truppe americane che portarono a compimento lo storico sbarco in Normandia (il gioco infatti prenderà vita proprio da quello storico evento), prendendo in considerazione l'intero percorso delle truppe alleate all'interno dell'entroterra francese, divenuto il vero punto focale dell'intera riconquista dell'Europa. Company of Heroes, riesce però fortunatamente a fare di più, forte di un sistema di gioco che tende a innovare piuttosto che copiare, imponendosi come uno dei candidati quale miglior strategico dell'anno. E con santa ragione, aggiungiamo. Non c'è un singolo elemento fuori posto, a cominciare da una grafica fuori parametro per uno strategico. Ricco dal punto di vista poligonale, texturizzato a dovere e messo su un campo di battaglia studiato fino al minimo dettaglio per richiedere al giocatore sia una certa prontezza di riflessi e di abilità nel muovere velocemente le proprie truppe, sia una considerevole sapienza tattica nel posizionare nel modo migliore le proprie forze sullo scacchiere. Inoltre, merce rara oggigiorno, il gameplay proposto da Relic (guardacaso gli stessi papà di The Outfit), varia a seconda delle situazioni proposte.
Intere sezioni di gioco vi vedranno al comando di uno sparuto gruppo di soldati che dovranno bastare per portare a termine i molteplici obbiettivi indicati dal vostro comando (salvo il poter richiamare eventuali rinforzi), mentre in altre situazioni ci troveremo di fronte a situazioni molto più classiche per uno strategico in real time. Gestire risorse, mettere in piedi una base efficiente e pronta ad assecondare qualsiasi nostra richiesta e il doversi procurare le risorse necessarie per il mantenimento della stessa, saranno le attività richieste al nostro comando. In questo, ovviamente, il lato strategico diventa meno preponderante, lasciando il campo a quel "ammassa/attacca" già visto in decine di altre produzioni, sebbene la richiesta delle risorse sia sempre legato alla conquista di determinati punti strategici piazzati sulla mappa.
Manodopera, carburante e munizioni rappresenteranno la cartamoneta con cui dovremo confrontarci per assicurarci un adeguato numero di unità sufficiente a respingere i continui assalti nemici e in seconda battuta per proporre una controffensiva che sottragga all'avversario importanti punti/risorsa sparsi per la mappa. La bontà delle nostre azioni sul campo daranno poi vita a determinati bonus (scanditi dagli immancabili punti-comando) che ci permetteranno di accedere a bonus di varia natura che tenderanno a facilitare alcune delle operazioni più difficoltose. Bombardare le postazioni avversarie, paracadutare truppe al di là delle linee nemiche, disporre di cannoni anticarro in punti specifici della mappa saranno solo alcune delle "ricompense" messe a disposizione dal gioco. Il concetto di gioco di Company of Heroes tende quindi a rivoltare alcuni degli stilemi più classici degli strategici in real time. Conquistare per produrre e produrre per conquistare. I due elementi cardine della strategia vengono così correlati in un modo innovativo ed efficace.
Un concetto che trova anche corretta applicazione sul campo di battaglia grazie ad una rappresentazione verosimile degli scenari del secondo conflitto mondiale e un approccio tecnico e grafico che lascia al giocatore ampie possibilità di interpretare e rappresentare la propria concezione di strategia. I più fini conoscitori dell' "Arte della Guerra" di Sun Tzu potranno dare libero sfogo ai tatticismi più esasperati, avanzando magari lentamente all'interno delle città diroccate, piazzando sapientemente i cecchini nei punti più strategici, infarcendo di mine gli snodi stradali più importanti e piazzando i propri carri per cogliere di sorpresa i "Panzer" avversari. Gli strateghi di "grana grossa", invece, potranno dare libero sfogo alle propria sete di distruzione, piallando senza troppo criterio la maggior parte delle strutture presenti, andando ad affrontare "de visu" il nemico. Questioni di scelta.
Scelte assecondate non da uno, ma addirittura da due motori fisici (uno studiato internamente agli studios della Relic, il secondo preso direttamente dalle libreria Havoc) che modellano rendono verosimilmente sullo schermo gli effetti sul terreno e sugli elementi dei fondali causati dalle esplosioni e dai colpi d'artiglieria. Anche i movimenti delle truppe e dei veicoli saranno fortemente influenzati dalla bontà del sistema fisico, andando a variare, per esempio, la velocità degli stessi a seconda dell'inclinazione del terreno. Anche le traiettorie di tiro saranno ovviamente condizionate dalla posizione assunta sul terreno. Un fattore importante, spesso colpevolmente lasciato in disparte, che tenderà a livellare le forze sul campo senza favorire a prescindere la maggiore potenza di fuoco a discapito della velocità e della posizione delle truppe di terra. Un gran lavoro, quindi, mosso da una rappresentazione artistica che potrebbe essere tranquillamente elevato allo stato dell'arte per il genere. Visivamente, infatti, Company of Heroes non solo regge il confronto con i migliori esponenti del genere strategico, ma riesce a sopravanzarli grazie ad una realizzazione grafica che riesce a dare una modellazione poligonale senza eguali, mossa da animazioni altamente realistiche (ancora una volta sotto la corretta influenza del motore fisico).
Applausi anche per il sistema di controllo che, affidandosi al classico "Drag & Drop" e ad un HUD pratico ed efficace sarà al contempo di semplice apprendimento per i novizi del genere e un piacevole "ritrovarsi a casa" per i più scafati. Molto pratica anche la rotazione della telecamera e il movimento sull'asse Z, utilissimo per verificare in ogni istante la corretta linea di tiro verso gli avversari. Il problema più grosso, per quanto incredibile possa sembrare, è legato proprio alla semplicità di utilizzo del titolo che, unitamente ad una intelligenza artificiale brillante, ma non certo perfetta, permetterà presto di raggiungere quel "punto di rottura" dove la semplicità d'approccio prevale (e di gran lunga) sulla resistenza offerta dagli avversari. Un consiglio: iniziate la vostra avventura con Company of Heroes ad un livello di difficoltà moderatamente elevato. Sarà sicuramente più ostico sulle prime battute, ma sarà sicuramente più gratificante sulla media/lunga distanza. Altrimenti, buttatevi sul multiplayer, ottimamente realizzato e capace di allungare a dismisura la durata di questo titolo che entra di diritto nell'Olimpo degli strategici in tempo Reale. E brava Relic!
Storicamente Company of Heroes pesca a piene mani dall'immenso repertorio della Seconda Guerra Mondiale, mettendo il giocatore al comando delle truppe americane che portarono a compimento lo storico sbarco in Normandia (il gioco infatti prenderà vita proprio da quello storico evento), prendendo in considerazione l'intero percorso delle truppe alleate all'interno dell'entroterra francese, divenuto il vero punto focale dell'intera riconquista dell'Europa. Company of Heroes, riesce però fortunatamente a fare di più, forte di un sistema di gioco che tende a innovare piuttosto che copiare, imponendosi come uno dei candidati quale miglior strategico dell'anno. E con santa ragione, aggiungiamo. Non c'è un singolo elemento fuori posto, a cominciare da una grafica fuori parametro per uno strategico. Ricco dal punto di vista poligonale, texturizzato a dovere e messo su un campo di battaglia studiato fino al minimo dettaglio per richiedere al giocatore sia una certa prontezza di riflessi e di abilità nel muovere velocemente le proprie truppe, sia una considerevole sapienza tattica nel posizionare nel modo migliore le proprie forze sullo scacchiere. Inoltre, merce rara oggigiorno, il gameplay proposto da Relic (guardacaso gli stessi papà di The Outfit), varia a seconda delle situazioni proposte.
Intere sezioni di gioco vi vedranno al comando di uno sparuto gruppo di soldati che dovranno bastare per portare a termine i molteplici obbiettivi indicati dal vostro comando (salvo il poter richiamare eventuali rinforzi), mentre in altre situazioni ci troveremo di fronte a situazioni molto più classiche per uno strategico in real time. Gestire risorse, mettere in piedi una base efficiente e pronta ad assecondare qualsiasi nostra richiesta e il doversi procurare le risorse necessarie per il mantenimento della stessa, saranno le attività richieste al nostro comando. In questo, ovviamente, il lato strategico diventa meno preponderante, lasciando il campo a quel "ammassa/attacca" già visto in decine di altre produzioni, sebbene la richiesta delle risorse sia sempre legato alla conquista di determinati punti strategici piazzati sulla mappa.
Manodopera, carburante e munizioni rappresenteranno la cartamoneta con cui dovremo confrontarci per assicurarci un adeguato numero di unità sufficiente a respingere i continui assalti nemici e in seconda battuta per proporre una controffensiva che sottragga all'avversario importanti punti/risorsa sparsi per la mappa. La bontà delle nostre azioni sul campo daranno poi vita a determinati bonus (scanditi dagli immancabili punti-comando) che ci permetteranno di accedere a bonus di varia natura che tenderanno a facilitare alcune delle operazioni più difficoltose. Bombardare le postazioni avversarie, paracadutare truppe al di là delle linee nemiche, disporre di cannoni anticarro in punti specifici della mappa saranno solo alcune delle "ricompense" messe a disposizione dal gioco. Il concetto di gioco di Company of Heroes tende quindi a rivoltare alcuni degli stilemi più classici degli strategici in real time. Conquistare per produrre e produrre per conquistare. I due elementi cardine della strategia vengono così correlati in un modo innovativo ed efficace.
Un concetto che trova anche corretta applicazione sul campo di battaglia grazie ad una rappresentazione verosimile degli scenari del secondo conflitto mondiale e un approccio tecnico e grafico che lascia al giocatore ampie possibilità di interpretare e rappresentare la propria concezione di strategia. I più fini conoscitori dell' "Arte della Guerra" di Sun Tzu potranno dare libero sfogo ai tatticismi più esasperati, avanzando magari lentamente all'interno delle città diroccate, piazzando sapientemente i cecchini nei punti più strategici, infarcendo di mine gli snodi stradali più importanti e piazzando i propri carri per cogliere di sorpresa i "Panzer" avversari. Gli strateghi di "grana grossa", invece, potranno dare libero sfogo alle propria sete di distruzione, piallando senza troppo criterio la maggior parte delle strutture presenti, andando ad affrontare "de visu" il nemico. Questioni di scelta.
Scelte assecondate non da uno, ma addirittura da due motori fisici (uno studiato internamente agli studios della Relic, il secondo preso direttamente dalle libreria Havoc) che modellano rendono verosimilmente sullo schermo gli effetti sul terreno e sugli elementi dei fondali causati dalle esplosioni e dai colpi d'artiglieria. Anche i movimenti delle truppe e dei veicoli saranno fortemente influenzati dalla bontà del sistema fisico, andando a variare, per esempio, la velocità degli stessi a seconda dell'inclinazione del terreno. Anche le traiettorie di tiro saranno ovviamente condizionate dalla posizione assunta sul terreno. Un fattore importante, spesso colpevolmente lasciato in disparte, che tenderà a livellare le forze sul campo senza favorire a prescindere la maggiore potenza di fuoco a discapito della velocità e della posizione delle truppe di terra. Un gran lavoro, quindi, mosso da una rappresentazione artistica che potrebbe essere tranquillamente elevato allo stato dell'arte per il genere. Visivamente, infatti, Company of Heroes non solo regge il confronto con i migliori esponenti del genere strategico, ma riesce a sopravanzarli grazie ad una realizzazione grafica che riesce a dare una modellazione poligonale senza eguali, mossa da animazioni altamente realistiche (ancora una volta sotto la corretta influenza del motore fisico).
Applausi anche per il sistema di controllo che, affidandosi al classico "Drag & Drop" e ad un HUD pratico ed efficace sarà al contempo di semplice apprendimento per i novizi del genere e un piacevole "ritrovarsi a casa" per i più scafati. Molto pratica anche la rotazione della telecamera e il movimento sull'asse Z, utilissimo per verificare in ogni istante la corretta linea di tiro verso gli avversari. Il problema più grosso, per quanto incredibile possa sembrare, è legato proprio alla semplicità di utilizzo del titolo che, unitamente ad una intelligenza artificiale brillante, ma non certo perfetta, permetterà presto di raggiungere quel "punto di rottura" dove la semplicità d'approccio prevale (e di gran lunga) sulla resistenza offerta dagli avversari. Un consiglio: iniziate la vostra avventura con Company of Heroes ad un livello di difficoltà moderatamente elevato. Sarà sicuramente più ostico sulle prime battute, ma sarà sicuramente più gratificante sulla media/lunga distanza. Altrimenti, buttatevi sul multiplayer, ottimamente realizzato e capace di allungare a dismisura la durata di questo titolo che entra di diritto nell'Olimpo degli strategici in tempo Reale. E brava Relic!