Concord, la recensione: un disastro annunciato?
Può un hero shooter a pagamento avere la meglio su un mare di titoli free to play?
È appena uscito ma si prevedono già nubi nere all’orizzonte per Concord, il nuovo FPS di Firewalk Studio col pesante patrocinio di Sony. Un gioco che ha avuto uno sviluppo tortuoso, con delle scelte alquanto impopolari e che onestamente aveva bisogno di ben altro tipo di approccio prima di essere gettato in pasto al pubblico. In questa recensione analizzeremo come di consueto i punti di forza e quelli deboli di questo nuovo gioco dedicato ad una nuova forma di eroi: i Freegunner.
La prima cosa che salta all’occhio quando ci immergiamo nel gioco è una ed una sola: questo gioco l’ho già visto. Si, perché senza onestamente troppi giri di parole possiamo tranquillamente dirlo: ci sembra assolutamente un clone del ben più celebre e riuscito Overwatch. Non solo ne condivide la modalità (5vs5 con vari obiettivi e modalità di raggiungimento) ma anche la struttura. Andiamo con ordine.
A bordo di una navicella spaziale ci vengono presentati i freegunner, e sinceramente anche qui ci balza subito il paragone nemmeno troppo velato ai personaggi dei guardiani della Galassia di marchio Marvel, eroi intergalattici di varie razze aliene diverse e ognuna con delle peculiari abilità di combattimento. Una trama alquanto banale e scontata ma che dovrebbe ampliarsi col tempo all’interno del gioco. Tutto ciò sinceramente potrebbe essere una cosa che lascia il tempo che trova in uno sparatutto ed è difficile comprendere le motivazioni di voler dare una profondità di trama ad un FPS.
Le 3 modalità su cui si basa il gioco sono rissa, dominio e rivalità. Nella prima bisogna eliminare gli avversari ma avendo dei respawn per tutta la partita. Nella seconda si catturano e si difendono gli obbiettivi dalle squadre avversarie. Infine nella terza ci sono round ad eliminazione senza possibilità di rientro. Analizzando il puro e semplice gameplay appare evidente la solidità su cui si poggia Concord. Il movement è preciso e le abilità dei personaggi sono variegate, inoltre a livello sonoro e grafico non possiamo assolutamente lamentarci, sebbene possa dare un po’ quell’aria “retrò”.
Abbiamo possibilità soprattutto di scegliere con vastità i nostri eroi ed imparare a conoscerli, tanto vi renderete ben presto conto che quelli che vale la pena utilizzare saranno alcuni rispetto ad altri. Imparare a padroneggiare le abilità di ognuno diventa complesso e richiede tempo. Ogni personaggio vanta almeno 2 abilità attive ed una o più armi da fuoco, inoltre anche la velocità varia da eroe ad eroe e questo abbiamo notato essere una discriminante forse un po’ troppo esagerata. Il bilanciamento pende in maniera troppo netta verso alcuni personaggi che possono vantare una velocità di movimento troppo marcata rispetto ad altri. Abbiamo provato e testato tutti i freegunner, con alcuni facevamo incetta di kill e i nemici venivano letteralmente bullizzati. Con altri abbiamo sudato 7 camice per portare a casa anche una sola kill. Personaggi come Lennox (e la sua maledetta revolver) possono anche oneshottare il nemico anche se, a parere personale, la più esagerata è l’aliena It-Z che, oltre a saper volare, può muoversi ad una velocità lampo che le consente di andare a piacimento da una parte all’altra della mappa in un batter d’occhio.
Il problema si ripercuote soprattutto considerando che ogni match prevede ai componenti della squadra di essere costretti a scegliere ognuno un singolo personaggio. In una squadra dunque non ci potranno essere 2 Lennox ma 1 solo per squadra. Quando parte il conto alla rovescia ne deriva una corsa disperata per accaparrarsi il freegunner migliore, lasciando agli altri solo le briciole (alcuni eroi possiamo definirli totalmente inetti e incapaci di portare soddisfazione) rendendo il gioco a tratti anche frustrante per manifesta inferiorità e incapacità di essere competitivi. La successiva suddivisione, che in Concord ripartisce in Ancore, Ranger, Brecce, Guardie, Strateghi e Infestanti, invece che aiutare contribuisce a creare sbilanciamento e confusione, dato che alcune classi sembrano nettamente rompere i già discutibili equilibri del gioco, creando ancor più disparità. Sembra sia palese la volontà del team di Firewalk di far cooperare all’interno della battaglia i players, i lupi solitari non solo non sono ben visti ma palesemente subiscono malus troppo pesanti, soprattutto se sbagliate scelta del freegunner.
A dire il vero anche stando in team ribadiamo che se siamo lenti a scegliere determinati personaggi non saremo di chissà che aiuto ai nostri compagni, anzi, molto probabilmente saremo solo che zavorre. Da una parte è palese dunque che Concord voglia essere un FPS puro, dall’altra è un hero shooter che deve cedere le briglie a delle dinamiche proprie di tale genere, basti pensare al livellamento del proprio personaggio preferito (con dinamiche non propriamente semplici come sfide dedicate, per giunta sbloccabili e realizzabili sono in determinate settimane e che impattano sul gameplay). Se siete giunti fin qui a leggere sappiate che ho riservato la chicca per il finale.
Già, perché il “cioccolatino” che vi propongo è tutt’altro che dolce e onestamente rischia di far calare il sipario su questo Concord ancor prima di ulteriori sorprese future: il gioco è a pagamento, precisamente a 40 euro. C’è da dire che già il periodo di lancio non è stato dei migliori, visto che la scena attuale è catalizzata dal portentoso Black Myth: Wukong. Ciò che lascia esterrefatti è una scelta che appare non solo scellerata ma assolutamente in controtendenza rispetto all’attuale panorama ludico dove praticamente tutti i giochi del genere sono free to play. Quindi, non solo Concord è in notevole ritardo, con una gestazione di ben 8 anni, ma addirittura non capiamo minimamente con quale “pretesa” si erga al di sopra di giochi ben più blasonati ai quali si è “ispirato”, proponendo una formula a pagamento, che rischia di essere la pietra tombale su un progetto nato già con il piede sbagliato. Che il free to play possa essere la sua salvezza?
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione
Concord
A volte avere un gameplay solido può non bastare affatto. Forse Concord ne è uno degli esempi più lampanti. Una fase Beta ridottissima che non ha tenuto conto del feedback degli utenti ed un gioco che viene gettato nel mercato già saturo di FPS aveva bisogno di un gioco decisamente più originale di quello proposto da Firewalk che sembra avere più un’anima altrui che non una propria identità. Il gioco, inoltre, appare troppo sbilanciato verso determinati personaggi e ciò inficia in maniera considerevole l’esperienza di gioco. Il peso maggiore lo ha sicuramente la scelta assolutamente controindicata di aver lanciato il gioco a pagamento in una piazza dominata, non a caso, dai free to play. Quest’ultima è sicuramente la spada di Damocle più gravosa che pende su Concord.