Conduit 2
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Accompagnato da grandi proclami in sede di sviluppo, il primo The Conduit si era rivelato un titolo discreto, ma altresì caratterizzato da alcuni alti e bassi di troppo che avevano impedito al gioco di emergere con decisione nell'affollato panorama degli sparatutto in prima persona. A quasi due anni di distanza dal capitolo originario gli High Voltage ci riprovano con Conduit 2: sarà vera gloria stavolta? A livello narrativo Conduit 2 si congiunge perfettamente con il suo predecessore; la fuga di John Adams attraverso il portale, ha permesso all'alieno (che con le sue fattezze umane aveva ingannato il protagonista per buona parte del primo episodio) di riorganizzare “Il Cartello”, impegnato in una nuova offensiva per la conquista della Terra.
Nei muscolosi ed un po' asettici panni di Michael Ford saremo chiamati in questa occasione ad una sfida ancora più grande, che ci porterà nel corso delle varie missioni nei punti più disparati del globo, dalla Cina a Washington, dalla Siberia alla vecchia Inghilterra. La trama risulta più articolata rispetto a quella un po' banale del prequel, ma in alcuni frangenti non appare molto chiara, e diversi eventi importanti per la storia avrebbero probabilmente necessitato di maggior spazio. Chi ha già avuto modo di giocare col prequel, non si troverà certo spiazzato da Conduit 2, che condivide in sostanza la stessa struttura ludica del suo predecessore. Il titolo può vantare un ritmo decisamente alto, con numerosi scontri a fuoco che si susseguono rapidamente, favoriti anche da una certa linearità che fa mettere l'accento del gameplay più sull'azione pura che ad eventuali tatticismi di sorta. Anche la struttura stessa dei livelli tende a favorire questo incedere serrato, dove però non sempre i nemici si getteranno a capofitto contro di noi come novelli kamikaze, ma a seconda delle situazioni cercheranno qualche riparo di fortuna per poterci resistere (o attaccare) con maggiore efficacia.
Questa diversa “intelligenza tattica” dei nemici dipenderà anche dalla loro tipologia; avremo quindi alcuni “mostriciattoli” alieni assolutamente incuranti della loro vita (generati ciclicamente da una sorta d'incubatrice), ed altri avversari (mercenari umani, mutanti, droidi o altre tipologie di alieni) che agiranno invece in maniera decisamente più acuta. Sempre analogamente al primo Conduit, anche in questa occasione il livello d'interazione con gli ambienti é piuttosto elementare, ed a parte i soliti bidoni esplosivi e la “creazione” di alcuni ripari di fortuna (basterà schiacciare A nelle vicinanze di qualche armadio o di qualche altra potenziale copertura), non ci sono grandi spunti in merito. Uno dei punti d'interesse del titolo é dato invece dalla varietà dell'arsenale a disposizione di Michael Ford, che potrà vantare armi per così dire “classiche” (pistola, mitragliatrice, fucile a pompa ed ulteriori bei gingilli), ed altre decisamente meno convenzionali che permetteranno per esempio (soprattutto attivando le loro funzioni secondarie) di rendersi invisibili per qualche secondo, di colpire obbiettivi anche dietro a delle spesse pareti, o di sparare degli sciami di insetti esplosivi che si incolleranno al nemico attratti dall'esca scagliata.
Il limite in tal senso é che si possono portare solamente due armi per volta (oltre alle granate), e quindi ogni qual volta se ne presenterà l'occasione, bisognerà scegliere con attenzione la “coppia” più utile per il prosieguo della missione. Queste ultime risultano abbastanza varie per quel che riguarda le ambientazioni, e gli obbiettivi “dinamici” tendono a mantenere desta l'attenzione del giocatore: non tutte però convincono allo stesso modo, soprattutto le fasi tra una missione principale e l'altra ci vedranno spesso coinvolti in lunghi peregrinazioni in ambienti piuttosto anonimi e poco vari. Conduit 2 é a tutti gli effetti un fps decisamente classico, caratteristica che di per sé non é certo un difetto, si sente però la mancanza di qualche fase alternativa al “modus operandi” principale, e l'unica variante degna di nota é rappresentata dagli scontri con i boss, nemici incredibilmente giganteschi che ci costringeranno ad adottare delle tattiche decisamente differenti dai canonici combattimenti.
La campagna principale si esaurisce nel giro di cinque/sei ore, numeri non certo impressionanti che potrebbero essere rimpolpati solamente settando la difficoltà al livello più alto tra i quattro disponibili. Quest'opzione non cambia però gli obbiettivi all'interno della missione, ma più semplicemente modificherà la resistenza dei nemici (aumentandola), e la propria (diminuendola). Se la longevità in singolo rischia quindi di essere piuttosto deficitaria, Conduit 2 fortunatamente ha nel multiplayer uno dei suoi principali punti di forza. Fino a 12 giocatori potranno sfidarsi online contemporaneamente, in tante differenti modalità, da quelle più tradizionali (le varie iterazioni di “cattura la bandiera”) ad altre decisamente più originali, tra cui quella “hardcore” dove non sarà presente nessun radar di sorta. Il giocatore inoltre potrà spendere i vari crediti ricevuti alla fine di ogni partita per potenziare armi ed equipaggiamenti del proprio personaggio. Il gioco supporta anche la cuffia/microfono Headbanger, che renderà possibile la chat vocale con gli altri utenti.
Nelle nostre prove sul campo abbiamo già avuto modo di riscontrare una discreta popolarità del titolo ed un'ottima stabilità di connessione. É presente inoltre anche una modalità multi giocatore offline (tramite schermo condiviso quindi) che tra le altre opzioni, permetterà di affrontare le partite insieme ad un amico. Per il primo Conduit gli High Voltage avevano sviluppato uno specifico motore grafico, il Quantum 3, che per l'occasione é stato ulteriormente perfezionato. Il risultato finale é decisamente positivo per quel che riguarda la qualità delle texture, la fluidità, ed in generale gli effetti speciali, ma più altalenante sotto il profilo del level design, che avrebbero sicuramente necessitato di maggior cura. Il sonoro risulta un po' più anonimo; doppiaggio in inglese (con sottotitoli in italiano, ricordate di attivarli!) non sempre convincente, ed alcuni effetti un po' ripetitivi.
Conduit 2 é sicuramente un buon titolo, che riprende alcuni dei migliori aspetti del suo predecessore, come il sistema di controllo (ampiamente personalizzabile, e decisamente comodo e preciso), ne migliora di altri (multiplayer online ed offline), ma non riesce ancora a convincere del tutto, soprattutto per via della campagna in singolo, piuttosto corta e priva di veri spunti originali.
Nei muscolosi ed un po' asettici panni di Michael Ford saremo chiamati in questa occasione ad una sfida ancora più grande, che ci porterà nel corso delle varie missioni nei punti più disparati del globo, dalla Cina a Washington, dalla Siberia alla vecchia Inghilterra. La trama risulta più articolata rispetto a quella un po' banale del prequel, ma in alcuni frangenti non appare molto chiara, e diversi eventi importanti per la storia avrebbero probabilmente necessitato di maggior spazio. Chi ha già avuto modo di giocare col prequel, non si troverà certo spiazzato da Conduit 2, che condivide in sostanza la stessa struttura ludica del suo predecessore. Il titolo può vantare un ritmo decisamente alto, con numerosi scontri a fuoco che si susseguono rapidamente, favoriti anche da una certa linearità che fa mettere l'accento del gameplay più sull'azione pura che ad eventuali tatticismi di sorta. Anche la struttura stessa dei livelli tende a favorire questo incedere serrato, dove però non sempre i nemici si getteranno a capofitto contro di noi come novelli kamikaze, ma a seconda delle situazioni cercheranno qualche riparo di fortuna per poterci resistere (o attaccare) con maggiore efficacia.
Questa diversa “intelligenza tattica” dei nemici dipenderà anche dalla loro tipologia; avremo quindi alcuni “mostriciattoli” alieni assolutamente incuranti della loro vita (generati ciclicamente da una sorta d'incubatrice), ed altri avversari (mercenari umani, mutanti, droidi o altre tipologie di alieni) che agiranno invece in maniera decisamente più acuta. Sempre analogamente al primo Conduit, anche in questa occasione il livello d'interazione con gli ambienti é piuttosto elementare, ed a parte i soliti bidoni esplosivi e la “creazione” di alcuni ripari di fortuna (basterà schiacciare A nelle vicinanze di qualche armadio o di qualche altra potenziale copertura), non ci sono grandi spunti in merito. Uno dei punti d'interesse del titolo é dato invece dalla varietà dell'arsenale a disposizione di Michael Ford, che potrà vantare armi per così dire “classiche” (pistola, mitragliatrice, fucile a pompa ed ulteriori bei gingilli), ed altre decisamente meno convenzionali che permetteranno per esempio (soprattutto attivando le loro funzioni secondarie) di rendersi invisibili per qualche secondo, di colpire obbiettivi anche dietro a delle spesse pareti, o di sparare degli sciami di insetti esplosivi che si incolleranno al nemico attratti dall'esca scagliata.
Il limite in tal senso é che si possono portare solamente due armi per volta (oltre alle granate), e quindi ogni qual volta se ne presenterà l'occasione, bisognerà scegliere con attenzione la “coppia” più utile per il prosieguo della missione. Queste ultime risultano abbastanza varie per quel che riguarda le ambientazioni, e gli obbiettivi “dinamici” tendono a mantenere desta l'attenzione del giocatore: non tutte però convincono allo stesso modo, soprattutto le fasi tra una missione principale e l'altra ci vedranno spesso coinvolti in lunghi peregrinazioni in ambienti piuttosto anonimi e poco vari. Conduit 2 é a tutti gli effetti un fps decisamente classico, caratteristica che di per sé non é certo un difetto, si sente però la mancanza di qualche fase alternativa al “modus operandi” principale, e l'unica variante degna di nota é rappresentata dagli scontri con i boss, nemici incredibilmente giganteschi che ci costringeranno ad adottare delle tattiche decisamente differenti dai canonici combattimenti.
La campagna principale si esaurisce nel giro di cinque/sei ore, numeri non certo impressionanti che potrebbero essere rimpolpati solamente settando la difficoltà al livello più alto tra i quattro disponibili. Quest'opzione non cambia però gli obbiettivi all'interno della missione, ma più semplicemente modificherà la resistenza dei nemici (aumentandola), e la propria (diminuendola). Se la longevità in singolo rischia quindi di essere piuttosto deficitaria, Conduit 2 fortunatamente ha nel multiplayer uno dei suoi principali punti di forza. Fino a 12 giocatori potranno sfidarsi online contemporaneamente, in tante differenti modalità, da quelle più tradizionali (le varie iterazioni di “cattura la bandiera”) ad altre decisamente più originali, tra cui quella “hardcore” dove non sarà presente nessun radar di sorta. Il giocatore inoltre potrà spendere i vari crediti ricevuti alla fine di ogni partita per potenziare armi ed equipaggiamenti del proprio personaggio. Il gioco supporta anche la cuffia/microfono Headbanger, che renderà possibile la chat vocale con gli altri utenti.
Nelle nostre prove sul campo abbiamo già avuto modo di riscontrare una discreta popolarità del titolo ed un'ottima stabilità di connessione. É presente inoltre anche una modalità multi giocatore offline (tramite schermo condiviso quindi) che tra le altre opzioni, permetterà di affrontare le partite insieme ad un amico. Per il primo Conduit gli High Voltage avevano sviluppato uno specifico motore grafico, il Quantum 3, che per l'occasione é stato ulteriormente perfezionato. Il risultato finale é decisamente positivo per quel che riguarda la qualità delle texture, la fluidità, ed in generale gli effetti speciali, ma più altalenante sotto il profilo del level design, che avrebbero sicuramente necessitato di maggior cura. Il sonoro risulta un po' più anonimo; doppiaggio in inglese (con sottotitoli in italiano, ricordate di attivarli!) non sempre convincente, ed alcuni effetti un po' ripetitivi.
Conduit 2 é sicuramente un buon titolo, che riprende alcuni dei migliori aspetti del suo predecessore, come il sistema di controllo (ampiamente personalizzabile, e decisamente comodo e preciso), ne migliora di altri (multiplayer online ed offline), ma non riesce ancora a convincere del tutto, soprattutto per via della campagna in singolo, piuttosto corta e priva di veri spunti originali.