Confidential Mission

di Redazione Gamesurf
Il rendering dei personaggi è anch'esso decisamente elevato, e tutte le texture assolvono bene il loro compito non scomponendosi in alcuna situazione dato che il motore grafico del gioco svolge benissimo il suo lavoro: il gioco stesso, quindi, è esente da rallentamenti anche nelle situazioni più confuse e, cosa più importante, non mostra alcun 'decadimento della grafica' nemmeno quando il numero di poligoni in movimento è molto elevato.

Da segnalare il notevole effetto grafico ottenuto dai colpi sparati a vuoto: a differenza di quanto accade in altri titoli come la serie "Time Crisis" della Namco, infatti, i colpi che raggiungeranno gli elementi dello sfondo anziché i nemici seguiranno una fisica normale, nel senso che se per esempio colpirete una spessa vetrata essa al primo colpo si incrinerà semplicemente (per poi frantumarsi sotto i colpi successivi), mentre se colpirete un muro o una porta potrete trovare le scalfitture lasciate su di essi dai colpi da voi sparati.
Volendo esprimere un giudizio più generale, possiamo affermare che "Confidential Mission" è un titolo che indubbiamente merita la massima considerazione.
I fans del genere shooting-gallery, in particolare, non potranno certo rinunciare ad un gioco come questo, che è stato in grado di integrare e perfezionare quanto di buono era stato realizzato in alcuni titoli del passato: all'azione frenetica di "The House of the Dead 2" (completata da un livello di difficoltà coinvolgente) ed al sistema di puntamento di "Virtua Cop 2" (molto utile per determinare in quale ordine dovrete colpire i nemici che si apprestano a fare fuoco), infatti, i programmatori della Sega sono stati in grado di aggiungere l'enfasi di una trama avvincente e di taglio prettamente cinematografico - già assaporato in "GoldenEye" per Nintendo64 - incrementata con splendide sequenze in FMV che fanno da intermezzo alle varie sezioni del gioco;

questo in parte è da ricondursi alla potenza della consolle a 128 bit della casa nipponica che, seppure ormai destinata alla scomparsa (è infatti stato ufficializzato ormai da tempo l'abbandono del progetto Dreamcast per la fine dell'anno 2001), non mostra certo segni di cedimento.

Fabrizio Cirillo