Conflict Zone
di
Più facile a dirsi che a farsi. In questo gioco (precedentemente noto come "Peacemakers") Ubi Soft ci permette di indossare non solo il tradizionale casco blu ma, come in ogni strategico real-time che si rispetti, le stellette di comandante supremo delle operazioni. La situazione, si sa, in politica internazionale non é mai molto semplice... ma in Conflict Zone sarà ancora più complessa. In effetti i nostri avversari saranno rappresentati dall'immaginaria (?) organizzazione criminale e paramilitare chiamata Ghost, dotata di mezzi economici e bellici in grado di contrastare quelli messi a disposizione dall'ICP. Ghost rappresenta gli interessi di nazioni e poteri economici che non considerano la dignità umana esattamente come un "valore". Si sa... il comandante delle forze di pace non dovrebbe trovarsi coinvolto in continue azioni belliche, ma la dinamica del gioco e la potenza degli avversari ci lasciano poche scelte: dovremo combattere e nel frattempo avremo le mani legate perché non dovremo rispondere solo ai superiori. Qui si inserisce la prima peculiarità di Conflict Zone: le nostre azioni saranno infatti sorvegliate dai mass media che riferiranno alla comunità mondiale a proposito del nostro comportamento... Per intendersi la comunità mondiale in questione é proprio quella che "foraggia" la nostra campagna, quindi dovremo muoverci in perfetto accordo con l'opinione pubblica. Tutto questo significa che dovremo fare i conti con la popolarità di cui godiamo, oltre che con la validità bellica delle nostre azioni: più siamo benvoluti e più disporremo di denaro per contrastare l'organizzazione dei "cattivi"
DUE FAZIONI IN LOTTA
Al di là di questo la struttura di gioco é quanto di più classico si possa immaginare: come in tutti i titoli del genere, infatti dovremo iniziare costruendo una base, delle fabbriche di unità, delle difese adeguate e così via prima di iniziare anche solo a prendere in considerazione l'obiettivo della missione. Per fare tutto questo servono, naturalmente, delle risorse che, in questo caso, non sono da raccogliere (nella storica tradizione dei giochi alla Dune 2 o Warcraft) ma che dipenderanno in tutto e per tutto dalle nostre azioni e dal nostro comportamento: se provvederemo a soccorrere e salvare quanti più civili possibile e riusciremo nel contempo a minimizzare le perdite la nostra popolarità salirà alle stelle e verremo coperti di ricchezze dall'ICP. Per contro un comportamento poco "umanitario" ci porterà a godere di pochi fondi con ovvie ripercussioni negative sulle nostre capacità di combattimento
DUE FAZIONI IN LOTTA
Al di là di questo la struttura di gioco é quanto di più classico si possa immaginare: come in tutti i titoli del genere, infatti dovremo iniziare costruendo una base, delle fabbriche di unità, delle difese adeguate e così via prima di iniziare anche solo a prendere in considerazione l'obiettivo della missione. Per fare tutto questo servono, naturalmente, delle risorse che, in questo caso, non sono da raccogliere (nella storica tradizione dei giochi alla Dune 2 o Warcraft) ma che dipenderanno in tutto e per tutto dalle nostre azioni e dal nostro comportamento: se provvederemo a soccorrere e salvare quanti più civili possibile e riusciremo nel contempo a minimizzare le perdite la nostra popolarità salirà alle stelle e verremo coperti di ricchezze dall'ICP. Per contro un comportamento poco "umanitario" ci porterà a godere di pochi fondi con ovvie ripercussioni negative sulle nostre capacità di combattimento