Contrast

di Simone Rampazzi
La perfetta mescolanza di luce ed ombra crea il perfetto set per Contrast, nuovo titolo lavorato dai ragazzi di Compulsion Games uscito nel mercato videoludico di Steam proprio in questi giorni, proponendo grazie all'aiuto della community con l'area Greenlight un piacevole platform in grado di fondere le tre dimensioni da noi conosciute per creare una fantasiosa e ben riuscita avventura.


In questo mondo onirico ispirato gradevolmente agli anni '20 vive una bambina, Didi, che sta cercando di rimettere insieme i pezzi scombussolati della propria famiglia. Data l'impresa, in questo caso per niente facile, viene aiutata da un personaggio d'eccezione, ovvero la sua amica immaginaria Dawn che é in possesso di un dono incredibile, che le permette di viaggiare tra il mondo reale e quello delle ombre, arrivando così in posti inimmaginabili, incredibilmente fantasiosi e divertenti.

Proprio questo é l'aspetto cardine dell'offerta videoludica di questo gioco, visto che i mondi sopracitati altro non sono che le ambientazioni 3D (quasi totalmente esplorabile) e 2D (il mondo delle ombre) della città che, a seconda della manipolazione delle luci, potrà distorcersi, ingrandirsi o rimpicciolirsi così da allinearsi ad ogni nostro piccolo capriccio. Per lasciare spazio alla fantasia del giocatore, non vengono inoltre imposti elementi extra all'esplorazione in sé, vista l'inesistenza su schermo di qualsiasi interfaccia visiva, tipo modificatori salute o quant'altro, così da dedicarsi solamente alla trama del gioco ed alle sue piacevoli ombre.


Sono gli aspetti visivi e uditivi a soddisfare i nostri sensi oltre ogni dire, vista la bellissima ambientazione che ricorda un perfetto quartiere degli anni '20, con i suoi bar gremiti di persone in attesa di un esibizione, le sue insegne monocromatiche, le piccole strade mattonate piene di vicoli con quei bassi lampioni poco luminosi che da soli, non riescono a coprire quel tetto violaceo pieno di stelle con una luna da sfondo in grado di far impallidire tutto il resto. Per farci godere tutto questo non bisogna sforzare neanche troppo le nostre schede video, dato che i requisiti del titolo non sono troppo esigenti per un calcolatore di fascia media.

Tornando ai sensi da soddisfare, la colonna sonora in puro stile “jazz” riesce a ricreare il perfetto ambiente per il nostro viaggio, regalandoci un perfetto accompagnamento senza paragoni, ricco di quel pathos unico che solo un certo tipo di musica riesce a regalare. Persino il doppiaggio, rigorosamente in lingua inglese, fa la sua sporca figura, ed imprime uno smalto e quasi un immagine ai personaggi, visto che i medesimi (tranne le protagoniste) non saranno visibili chiaramente, ma ne potremo solo guardare le pallide ombre riflesse dove capita.

Il gameplay, invece, porta con sé punti di forza come anche punti di disarmante debolezza. Inizialmente siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall'estrema facilità con cui é stato possibile familiarizzare con i comandi base del gioco, visto che il titolo si lascia giocare senza intoppi sia su tastiera che su joypad. Anche i passaggi tra una dimensione e l'altra sono stati molto intuivi e semplici, data la logica con cui ogni ombra era collocata all'interno dei panorami esplorati, quasi come ci invitasse a cavalcarla per raggiungere qualche luogo di interesse. Proprio qui sono saltati all'occhio tutta una serie di piccole imperfezioni che hanno danneggiato la nostra esperienza, primi fra tutti dei bug (stuck soprattutto, con ritorni ai salvataggi precedenti particolarmente fastidiosi, visto che il gioco salva automaticamente a ridosso di eventi importanti) e degli enigmi forse, sottolineiamo forse, troppo facili da essere risolti.



A seguito di ciò é venuto a galla il peggiore di tutti i difetti, ovvero la durata. Il titolo, infatti, non richiede nemmeno quattro ore per essere completato e non possiede nessuna particolare motivazione (come una difficoltà extra, magari con enigmi più complessi) per essere rigiocato, elemento che danneggia senza colpo ferire la longevità dell'offerta, che a questo punto non vale nemmeno i 15€ spesi su Steam per l'acquisto.