Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex

Crash Bandicoot LIra di Cortex
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Il quarto episodio della saga di Crash Bandicoot segna una importante, triplice, svolta. E' il primo salto generazionale operato dal paramele, il primo progetto della serie dal destino multipiattaforma (son state infatti già annunciate le conversioni verso XBox e Game Boy Advance) ma soprattutto il primo Crash dell'era post Naughty Dog. Per chi non fosse a conoscenza di questa piccola rivoluzione, basti sapere che il team di sviluppatori capitanato da Jason Rubin ha infatti abbandonato il personaggio per via del timore di rimanere fossilizzati per sempre sullo stesso paramele rossiccio, focalizzando le proprie energie nel realizzare quel magnifico esercizio di stile di Jak and Daxter: The Precursor Legacy, curiosamente uscito da pochissimi giorni, sempre su PlayStation 2. E quindi, tutto lo sviluppo e la realizzazione di Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex é passato in casa Traveller's Tales, un nome che ricorderanno sicuramente i vecchi possessori di Amiga e di console a 16 bit, essendo loro la mano che ha firmato titoli come Leander prima e Puggsy, Toy Story ed addirittura Sonic 3D poi. Ma alla fine, il simpatico marsupiale si sarà trovato bene nella sua nuova famiglia? Beh, a giudicare il risultato finale, forse avrebbe avuto bisogno di qualche tempo in più per ambientarsi..
Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex
Crash Bandicoot non rientra nelle simpatie di tutti...

C'ERA UNA VOLTA..
Per dare una giustificazione alle peripezie che dovrà affrontare il nostro Crash viene a far da vero e proprio prologo una introduzione, dalla durata generosa, realizzata tramite lo stesso motore grafico che incontreremo nel gioco e distinta da un doppiaggio in lingua italiana fortunatamente pessimo come pochi, che vede una scelta delle voci veramente di cattivo di gusto, una recitazione ancor meno buona e dei numerosi così come evidenti problemi di sincrono tra la voce ed il labiale. Riassumendone il contenuto (dando così magari la possibilità al giocatore di saltarla senza troppi problemi): il cattivo Uka-Uka al comando della squadra di scagnozzi del dottor Cortex, libera le non meno malvagie cinque maschere elementali, la cui energia é indispensabile per dare vita all'ennesima, potentissima e definitiva arma di Cortex con la quale eliminare Crash Bandicoot e poter così di conseguenza dominare l'intero pianeta. Ma Aku-Aku, nostro alleato nonché fratello buono di Uka-Uka, grazie al suo sesto senso viene a conoscenza del piano appena in tempo per avvisare Crash e compagnia. Sarà ovviamente compito del marsupiale, ben coadiuvato dalla graziosa e geniale sorellina Coco a raccogliere per ogni livello i cristalli necessari a respingere la minaccia degli elementali, sempre agendo all'oscuro del resto del mondo, ovviamente
Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex
5.5

Voto

Redazione

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Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex

Il giudizio sulla qualità complessiva Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex non può che essere inferiore a quello dei capitoli precedenti. Non si trova praticamente traccia della freschezza di gioco che ha dominato in tutta la serie, e un insieme di piccoli problemi, sia di controllo che di carattere grafico, vanno a sommarsi alle critiche rivolte ai Traveller's Tales dal punto di vista del design: riproporre lo stesso gioco cambiandone giusto i livelli (e ci mancherebbe altro), anche se arricchiti dai diversivi rappresentati da mezzi di trasporto più o meno convenzionali, non contribuisce certo ad invogliare i fan della serie a spendere per questa nuova avventura. Aggiungiamo i caricamenti insopportabili fin dalla prima partita e vedremo che la situazione non è delle più rosee. Il team di sviluppo è cambiato, l'esclusività Sony non esiste più ma Crash è rimasto in buona parte lo stesso. E sinceramente, al giorno d'oggi non è più sufficiente.