Crash Bandicoot N-Sane Trilogy
Se torniamo agli anni ’90; alle console war (quelle vere!) basate su titoli e icone di riferimento per ogni fazione, un pizzico di nostalgia affiora senza alcun tipo di vergogna.
Facendo un salto al 2018, invece, è praticamene un miracolo videoludico quello che i giocatori di vecchia data stanno vivendo. Se vent’anni fa ci aveste detto che un giorno, su una console Nintendo si sarebbe potuto giocare Mario, Sonic e Crash Bandicoot, difficilmente vi avremmo creduto.
Il pazzo animale creato da Naughty Dog è invece approdato su Switch, PC e Xbox One proprio in questi giorni, a distanza di circa un annetto dall’uscita di quella Remastered dei primi 3 episodi che ha fatto registrare numeri di vendita davvero interessanti.
Wumpa da passeggio
Quello che ci troviamo tra le mani è essenzialmente il gioco che lo scorso anno Vicarious Visions ha portato su PS4. Una vera e propria rimasterizzazione che è riuscita a valorizzare il lavoro che negli anni ’90 una ancora poco famosa Naughty Dog, aveva svolto. La collection comprende i primi tre capitoli della serie e per tutti i dettagli - novità comprese - vi rimandiamo alla nostra recensione della versione PS4. Qui invece ci soffermiamo su quelle che sono le novità inserite in questo portino e sul feeling di gioco che restituisce l’ammiraglia Nintendo joy-con alla mano.
Parlando di meri contenuti, la grande novità la presenza di due nuovi livelli di gioco. Il primo, chiamato “Stormy Ascent” (disponibile su PS4 gratuitamente) è stato estrapolato dal codice originale della PS1, e offre al giocatore un livello di sfida ancora più impegnativo di quello che già il gioco base chiede di dover affrontare; “Future Tense”, al contrario, è un livello completamente inedito per il terzo Crash Bandicoot. Impegnativo anche quest’ultimo, anche se decisamente meno di quello dedicato al primo Crash.
Tecnicamente parlando invece, il discorso si fa leggermente più complesso. Le grosse difficoltà che molti sviluppatori terze parti stanno mostrando nello sviluppo sulla console di Nintendo, si sono manifestate anche in questo porting.
In modalità docked il titolo arriva a malapena a 720p, scendendo a 480p in modalità handheld. Tutto questo è in parte mitigato da un frame rate che, nonostante qualche leggera incertezza, resta quasi sempre ancorato su 30fps. Certo, vista la qualità visiva ci aspettavamo almeno una totale stabilità sul fronte del frame rate, ma questi cali - ed è corretto sottolinearlo - non vanno minimamente ad influire sulla qualità della partita.
Rispetto al 4K della versione PC e One X, su Switch qualche compromesso si è dovuto fare anche sul fronte degli effetti, dell’illuminazione e di alcune texture. Intendiamoci, niente di tragico: l’esperienza rimane godibilissima e il gameplay risulta essere simile in tutto e per tutto a quello che abbiamo già apprezzato su PS4.
L’unico limite che i giocatori più precisi e minuziosi potrebbero incontrare, riguarda la limitata mobilità dello stick dei joy-con. In un titolo come Crash Bandicoot precisione e tempismo sono fondamentali. Fortunatamente, anche in questo caso, la situazione non è per nulla tragica, e dopo alcune ore di adattamento tutto scorre in maniera piuttosto liscia. Problema ovviamente annullato se si gioca sulla TV e con il pad pro.
Nel complesso quindi è correttissimo dire che ci troviamo davanti ad una conversione che mette in evidenza tutti i limiti che moltissimi sviluppatori terze parti stanno riscontrando nello sviluppo si Switch. Detto questo però, l’idea di poter giocare Crash in qualsiasi luogo ci si trovi (con un consumo di batteria tutt’altro che esoso), sfruttando le potenzialità di Switch è davvero una cosa che potrebbe far gioire tanti appassionati che, in un colpo solo, si troverebbero su un’unica console: Crash, Mario e Sonic. Il vero Paradiso del platform.
Se siete disposti a chiudere un occhio sui limiti tecnici mostrati, e non avete ancora giocato la versione PS4, compratelo senza particolari remore. Siamo certi che non vi pentirete di avere il marsupiale sulla vostra console Nintendo.