Crash of the Titans

di Fabio Fundoni
Le avventure non finiscono mai
Tra i personaggi storici dei videogame, merita un posto di rilievo Crash Bandicoot, bislacca creazione del team Naughty Dog, legata alle molteplici fortune della primissima PlayStation. Con lo scorrere degli anni ed il cambiare delle piattaforme, il simpatico peramele (ebbene si, Crash é un peramele, marsupiale dell'Oceania simile ad un grosso topo), é passato di mano in mano per finire solo da poco più di due anni, sotto lo sviluppo dei Radical Entertainment, team che s'é impegnato per cercare di riportare il buon Crash ai fasti di un tempo, dopo qualche periodo di fiacca.

La nuova avventura comincia, come si conviene ad ogni sana commedia, con il nostro eroe e i suoi amici che si godo un po' di riposo. Ma é davvero di breve durata la pace visto che, il tanto malvagio quanto ridicolo dottor Neo Cortex ha in mente di rovinare il quadretto idilliaco. Giunge così con la sua astronave e rapisce Coco, sorella di Crash, e la maschera magica parlante Aku Aku, che si salva in extremis dal tentato sequestro.

Ma cosa bolle in pentola di tanto scottante da far tornare Cortex in azione? Grazie all'aiuto di Uka Uka, gemello malvagio di Aku Aku, il genio del male ha sviluppato un raggio in grado di mutare degli innocui animali, per trasformali in terribili mostri al suo servizio, creando un esercito pronto a conquistare il mondo, in combinazione con le terribili macchine distruttrici che il folle scienziato é capace di costruire. Pochi attimi e Coco ormai é lontana e, per di più, tutto il mondo corre un gravissimo pericolo. E indovinate un po' chi dovrà sventarlo, salvando capra e cavoli?


Una maschera per ogni occasione
Crash of the Titans segna dunque il ritorno del buon Bandicoot sotto i riflettori della ribalta, in quello che si presenta come l'ennesimo platform, con però l'intenzione di iniettare nuova linfa in fatti di gameplay, tra una cassa da rompere ed una piattaforma su cui saltare. Attraverso diversi livelli dalle varie ambientazioni, il nostro protagonista si dovrà occupare di nugoli di avversari, da battere con una nuova tecnica fatta di combo, parate e colpi speciali, sempre cercando di mettere a segno i propri colpi prima di terminare la barra della salute.

Come poi suggerisce il titolo del gioco, hanno un ruolo importantissimo, nell'economia della storia, i titani. Originati dalla mutazione di animali di ogni tipo, esposti al raggio di Cortex, questi esseri decisamente pericolosi hanno sviluppato poteri speciali e dimensioni indubbiamente rilevanti, attraversando un campionario che va dal “grosso” per arrivare al “mastodontico”. Non sono però solo temibili nemici ma, grazie al potere di Aku Aku, possono rivelarsi alleati preziosissimi. Dopo averli colpiti per bene sino allo stordimento, Crash potrà saltargli in groppa e mettergli Aku Aku a mo di maschera (e a ben vedere, Aku Aku é proprio una maschera...), la cui magia li renderà docili come agnellini, pronti a seguire ogni ordine del peloso paladino del bene.

Una porta troppo pesante da aprire? Sfruttare la forza di un enorme mutante potrebbe fare al caso vostro. Bersagli irraggiungibili da colpire? Un mostro capace di lanciare proiettili é la giusta soluzione. Andando avanti col gioco, troverete ben quindici titani da comandare, ognuno con particolarità che, usate alla giusta maniera, vi permetteranno di proseguire per la vostra strada. Per calare il tutto nell'ecosistema animale, ogni colosso sarà inserito in un particolare rapporto di forza con i suoi simili e, molto spesso, diventerà necessario stordirne uno per sconfiggerne un altro che, a sua volta verrà sfruttato per battere il cattivone più grosso o sbloccare uno specifico meccanismo.

Una discreta novità per la saga, che però va a inserirsi in una struttura estremamente lineare e fatta di elementi ripetuti. Crash, saltellando e cavalcando i titani, si muoverà più o meno sempre tra brevi sezioni formate da piattaforme e alcune “arene” in cui il combattimento la farà da padrone, in un continuum in bilico tra ripetitività e interesse per i nuovi nemici da cavalcare e guidare, con qualche breve divagazione atta a sbloccare bonus soddisfando particolari richieste dentro apposite stanze segrete e corti percorsi da attraversare usando il povero Aku Aku come uno skate.


Il bandicoot perde il pelo ma non vizio
Per questa nuova incarnazione di Crash, il team Radical Entertainment sembra essersi dato un gran da fare per quel che riguarda il feeling e simpatia del prodotto, anche a costo di tralasciare qualche dettaglio tecnico. Non che la grafica sia sgradevole ma, dove qualche effetto é stato tralasciato, sono stati inseriti colori sgargianti e luminosi, a dar risalto ad un desing decisamente accattivante. Tolto qualche rallentamento, ci sentiamo di dire che la scelta risulta azzeccata, a margine di una realizzazione onesta e funzionale, nella media delle produzioni apparse su PlayStation 2. Stona invece la gestione delle telecamere fisse che, data l'impossibilità di essere spostate a piacimento, non sempre danno una visuale ottimale al giocatore, portando più di una volta a sbagliare un salto a causa di una prospettiva errata. Decisione sicuramente utile per la gestione del motore grafico, ma capace di far innervosire in diversi passaggi.

Musicalmente, Crash of the Titan non offre brani di particolare spessore, limitandosi a proporre motivetti con il solo fine di fare da sottofondo riempitivo alle nostre partite. Ben diverso il discorso da fare per il doppiaggio, davvero di qualità. Oltre ad un team di professionisti composto da alcune delle voci più conosciute dai videogiocatori italiani, segnaliamo che, a dare la voce a Neo Cortex , é stato chiamato il Mago Forest, comico volto della televisione che molti di voi ricorderanno sicuramente. Forest si districa più che bene in questa prova, denotando qualche pecca solo in rari momenti.

Nonostante la presenza di un buon numero di livelli, anche i giocatori meno smaliziati non impiegheranno molto per completare la trama (che tra l'altro offre qualche lieve colpo di scena). In media, un quadro si termina in breve tempo, con qualche piccolo patema aumentando la difficoltà e volendo sbloccare tutti i bonus (da costumi per Crash sino alle concept art alla base del gioco). I più avvezzi al genere, potrebbero trovare il tutto davvero troppo facile e breve, visto l'andazzo generale più adatto ad un pubblico giovanile.

Il bandicoot é dunque tornato, portando con se un buon numero di nuove idee, assieme a vari difetti da segnalare ai termini del giudizio finale. Crash of the Titans assicura una buona dose di divertimento per lo più spensierato, minato principalmente da una scarsa longevità e una linearità strutturale talvolta limitante. Un titolo che farà fatica a tenere testa ai mostri sacri del genere platform apparsi su PlayStation 2, ma consigliabile a chi, senza troppe pretese, cerca una sfida simpatica e divertente.