Crazy Taxi 2
di
IF THIS CAB'S A ROCKIN'..
Dal punto di vista meramente tecnico, Crazy Taxi 2 non é poi molto dissimile dal predecessore, ripresentando tutti pro e contro del titolo originale. Lo stile grafico é quanto mai curato, con animazioni a corredo dei vari clienti che non potranno non strapparvi più di un sorriso; la fluidità generale é senza dubbio degna di nota ed ancorata, salvo in rari casi, ai sempre benvenuti sessanta fotogrammi per secondo e le palette di colore sono, come tradizione dei titoli arcade Sega, incredibilmente vivide e colorate, supportate da texture varie e dettagliate, come il Dreamcast ha abituato i suoi utenti. Uno dei difetti che maggiormente saltava all'occhio nel predecessore era il marcato effetto pop-up, per cui intere porzioni di quartiere potevano materializzarsi all'improvviso: in questo secondo episodio il difetto visivo non é purtroppo sparito ma, quantomeno, risulta leggermente più contenuto e comunque parzialmente giustificato dalla mole di passanti e auto presenti contemporaneamente su schermo
Il reparto sonoro si conferma a livelli eccezionali, presentando effetti particolarmente simpatici e una colonna d'accompagnamento musicale adrenalinica e perfettamente in linea con il carattere simpaticamente sopra le righe che contraddistingue l'intera produzione: nella, sempre spettacolare, sequenza introduttiva al gioco si può subito notare di come, questa volta, la new entry sia costituita dai Methods of Mayhem, con pezzi come "Crash" e "Who the hell cares", mentre gli Offspring si ripropongono con "Americana", "No Brakes", "Walla Walla", "Come out Swinging" e "One Fine Day", che portano ad alzare il volume della televisione quasi istintivamente mentre si semina lo scompiglio fra le strade di New York
A completare l'aspetto "stiloso" del tutto, bisogna mettere in conto quattro "cabbies" nuovi di zecca che sostituiscono i colleghi della filiale di San Francisco: Slash, ossigenato e fuori di testa, é nato per vivere una vita in contromano; Iceman, il tatuato del gruppo, é ossessionato dalla mania di successo che va a braccetto con la sua scontrosità; Cinnamon, la ragazza della compagnia, é una sostenitrice del "pensare positivo" forse, e soprattutto, perché perennemente immersa nei guai fino al collo... e, per finire, non poteva mancare Hot-D, nonno sprint della situazione con una preoccupante abilità nel dimenticare di scaricare i propri clienti una volta attaccato bottone
Dal punto di vista meramente tecnico, Crazy Taxi 2 non é poi molto dissimile dal predecessore, ripresentando tutti pro e contro del titolo originale. Lo stile grafico é quanto mai curato, con animazioni a corredo dei vari clienti che non potranno non strapparvi più di un sorriso; la fluidità generale é senza dubbio degna di nota ed ancorata, salvo in rari casi, ai sempre benvenuti sessanta fotogrammi per secondo e le palette di colore sono, come tradizione dei titoli arcade Sega, incredibilmente vivide e colorate, supportate da texture varie e dettagliate, come il Dreamcast ha abituato i suoi utenti. Uno dei difetti che maggiormente saltava all'occhio nel predecessore era il marcato effetto pop-up, per cui intere porzioni di quartiere potevano materializzarsi all'improvviso: in questo secondo episodio il difetto visivo non é purtroppo sparito ma, quantomeno, risulta leggermente più contenuto e comunque parzialmente giustificato dalla mole di passanti e auto presenti contemporaneamente su schermo
Il reparto sonoro si conferma a livelli eccezionali, presentando effetti particolarmente simpatici e una colonna d'accompagnamento musicale adrenalinica e perfettamente in linea con il carattere simpaticamente sopra le righe che contraddistingue l'intera produzione: nella, sempre spettacolare, sequenza introduttiva al gioco si può subito notare di come, questa volta, la new entry sia costituita dai Methods of Mayhem, con pezzi come "Crash" e "Who the hell cares", mentre gli Offspring si ripropongono con "Americana", "No Brakes", "Walla Walla", "Come out Swinging" e "One Fine Day", che portano ad alzare il volume della televisione quasi istintivamente mentre si semina lo scompiglio fra le strade di New York
A completare l'aspetto "stiloso" del tutto, bisogna mettere in conto quattro "cabbies" nuovi di zecca che sostituiscono i colleghi della filiale di San Francisco: Slash, ossigenato e fuori di testa, é nato per vivere una vita in contromano; Iceman, il tatuato del gruppo, é ossessionato dalla mania di successo che va a braccetto con la sua scontrosità; Cinnamon, la ragazza della compagnia, é una sostenitrice del "pensare positivo" forse, e soprattutto, perché perennemente immersa nei guai fino al collo... e, per finire, non poteva mancare Hot-D, nonno sprint della situazione con una preoccupante abilità nel dimenticare di scaricare i propri clienti una volta attaccato bottone