Crazy Taxi

di Redazione Gamesurf
Precisando che non si tratta certo di un gioco eterno, e che la stessa immediatezza diventa una limitazione a lungo termine, c'é però da sottolineare come l'ultimo racer Sega sia così "nuovo" e "diverso" dalla concorrenza da catturare letteralmente il giocatore, grazie ad un gameplay a dir poco eccezionale. Inoltre, la presenza del Crazy Box Mode (una raccolta di sottogiochi che servono ad imparare le varie tecniche di guida) e gli otto settaggi di difficoltà garantiscono un buon livello di sfida, considerando anche l'enorme estensione delle due città presenti, che richiedono oltre dieci minuti (a testa) per essere visitate interamente

Questa caratteristica aumenta di molto la durata di gioco, dato che l'enorme frenesia del titolo, e la splendida ricostruzione del paesaggio fanno rimanere attaccati alla console per ore e ore, cercando di portare a destinazione almeno un avventore in più della partita precedente. L'ottima realizzazione tecnica (a parte gli sporadici rallentamenti nelle fasi di traffico più concitato) e la colonna sonora trascinante sono poi alcuni dei tanti aspetti positivi di questo titolo. Tra questi rientrano lo stile grafico, molto "cool", e una delle migliori colonne sonore mai ascoltate in un videogioco, grazie all'apporto musicale di Offspring e Bad Religion. L'insieme di queste caratteristiche permette al gioco AM3 di sostenere la fama creatagli attorno dalla Sega nei mesi scorsi (ecco la risposta al quesito iniziale...), e di fargli meritare una posizione d'onore nella ludoteca del Dreamcast. Sia che odiate i giochi arcade, o che li amiate alla follia, dovete provare Crazy Taxi. Attenzione però: staccarsi dal joypad sarà veramente dura.