Crisis Zone

di Viperfritz
Fuoco a volontà

Se da un lato i coin-op non van più di moda come una volta, e le console stanno soppiantando pian piano il ruolo di entertainment videoludico per eccellenza, è anche vero che in questa maniera si va perdendo qualcosa di quella genuinità e semplicità che caratterizzano i giochi da sala. Non solo perché certe volte l'immediatezza è davvero un pregio, ma anche perché i cari cabinati da sala sono spesso dotati di "hardware" molto accattivante: basti pensare alle postazioni automobilistiche o ai fucili e pistole forniti in dotazione negli sparatutto su schermo. Proprio di questa categoria di gioco fa parte questo Crisis Zone. E' il classico titolo in cui forse ad enfatizzare il divertimento è persino il gesto in sé di impugnare la pistola, di puntarla, di far fuoco all'impazzata. E mai come in questo capitolo si può dire "all'impazzata" poiché, al posto del caricatore da pistola, questa volta impugneremo un mitra pronto a far scaturire miriadi di proiettili in continuazione, che andranno a trapassare chiunque oserà pararvisi di fronte e a sfasciare ogni oggetto che si presenterà su schermo, facendo scaturire la "furia spriteicida" che è in voi. Insomma, come avrete capito, questo nuovo Crisis Zone è lo sparatutto ideale per chi ha bisogno di scaricare un po' di stress accumulato. Infatti, a differenza dei capitoli precedenti della saga Namco o della serie Silent Scope, non ci si deve esibire in abilità da poligono di tiro o da medaglia olimpica del cecchinaggio. Il tutto questa volta si gioca sul filo dei riflessi.

2
Mentre nei più recenti Time Crisis la possibilità di scaricare raffiche di mitra era concessa limitatamente alla raccolta di bonus e munizioni, qui il fuoco a ripetizione sarà la prerogativa fissa del gioco. Procederete, mitra alla mano, livello per livello, crivellando letteralmente quanti più nemici possibile, pronti a nascondervi dietro al vostro scudo ogni volta che i nemici vi avranno preso ben di mira. I riflessi saranno quindi necessariamente rivolti ad individuare i colpi dei nemici che andrebbero a segno (segnalati da cerchi attorno all'arma che sta per sparare il proiettile fatale, quasi come i vecchi Virtua Cop) ed a pararli riparandosi dietro al proprio scudo (rilasciano il bottone a lato pistola) o ad anticiparli uccidendo per primi il nemico. Quindi addio al vecchio e pregevole one-shoot-one-kill e via alla nuova modalità "Rambo", ovvero grilletto sempre premuto e "fatemi spazio che sto arrivando...aaaargh!!!!".

In effetti la Gun-Con non è esattamente un M-16, ma sforacchiare a suon battuto tutti i nemici e tutto lo scenario è decisamente appagante. Come nei precedenti episodi, i vari nemici si differenziano l'uno dall'altro: a seconda del colore della loro divisa cambia la loro precisione. La strategia di gioco quindi si basa nel far fuori prima quelli che tendenzialmente hanno più mira (tutina rossa) per poi passare agli altri secondo una scala di colori o di...armatura. Si perché non solo si differenzieranno per colore, ma anche per armatura; ciò significa che ci saranno molti nemici forniti di armatura resistente a più colpi, verso i quali bisognerà rivolgere più di un'intera raffica per abbatterli definitivamente.

Non solo per aspiranti Commando

Se da un lato abbiamo la modalità storia, che dal canto suo offre schermate continue di nemici da crivellare in sequenza, è anche vero che in casa Namco hanno posto un occhio di riguardo anche per chi del fuoco a volontà non si accontenta. Accanto alla modalità principale abbiamo così una modalità speciale abbastanza variegata. Non si tratta altro che di mini-sezioni in cui vi verrà sottoposto, volta per volta, un obiettivo diverso. Si va dall'ammazzare un tot di nemici entro un determinato tempo, all'evitare di colpire i propri compagni; dal passare la sezione senza la possibilità di ripararsi, all'uccidere i nemici evitando di colpire alcun oggetto sparso per lo schema. Inoltre vengono introdotte altre armi oltre alla mitraglietta: vi sono livelli in cui è richiesto l'uso della pistola, altri in cui dovrete far buon uso del fucile e via di questo passo. Insomma, per paura che la modalità principale potesse essere troppo ripetitiva, le hanno affiancato una più varia modalità speciale, suddivisa per livelli, molto variegata, che va quasi a richiamare la pluralità di situazioni di gioco proposta da vecchi titoli come Point Blank. Scelta molto azzeccata, perché in effetti la modalità principale di per se ha forse perso qualcosa in quanto a carisma nei confronti dei precedenti capitoli, guadagnando punti in quanto ad immediatezza ma trascurando le soddisfazioni che apportava l'immedesimarsi nel pistolero perfetto che non manca un colpo. Ci voleva qualcosa insomma che si andasse ad aggiungere al "distruggi tutto" alla Commando; quel qualcosa che a fine livello ti fa sollevare la Gun-con istintivamente e ti ci fa soffiar sopra la canna, per scacciare il fumo virtuale come nei film alla Sergio Leone.

table_img_3456