Crisis Zone
di
C'era una volta la Texture
Se fino adesso abbiamo parlato di Crisis Zone come di un gioco divertente, immediato e dalla buona giocabilità, altrettanto non possiamo dire che sia un bel gioco, piacevole da guardare. La grafica infatti non è il suo punto forte, presentando delle texture ed una qualità generale da giochi di fascia "B", o comunque di una certa arretratezza, considerati gli standard che la Playstation2 ha raggiunto negli ultimi tempi. Il tutto rimanda ancora a qualcosa di insipido, poco reale. Il fatto che non si ricerchi il realismo grafico può anche star bene, ma altri titoli hanno insegnato che, laddove il realismo non sia raggiungibile, si può comunque tentare la strada della grafica "cool". Insomma qualcosa di styloso, seducente, simpatico, accattivante... tutti aggettivi che non calzano per la grafica di questo titolo Namco. Bisogna comunque puntualizzare che si è fatto qualche passo avanti nel tentare di rendere interagibile lo scenario. Ora si può "sfasciare" in gran parte, distruggendo ogni tipo di articolo si trovi sullo sfondo e facendo saltare scatoloni e persino le colonne dietro le quali i nemici tentano di trovar riparo. E' una caratteristica piacevole del gioco, non altrettanto supportata però dal punto di vista dei nemici. Se infatti è vero che questi interagiscono diversamente a seconda di dove vengono colpiti, è anche vero che non interagiscono con il resto dello scenario. Non si schianteranno contro muri e colonne sotto il nostro copioso fuoco, né interagiranno con altri nemici o con altri oggetti; semplicemente cadranno in maniera diversa.
Qualità delle texture e appeal a parte, c'è da dire che il gioco procede fluido, senza bisogno di caricamenti particolarmente lunghi. C'è una discreta pulizia grafica non disturba la vista, e le risposte su schermo agli impulsi emanati dalla Gun-con sono precisi.
Niente in particolare da segnalare nel comparto sonoro, ove al consueto sottofondo di musichette alquanto banali (anzi, nel primo Time Crisis eran più emotive) si accostano effetti sonori discreti, comunque nella media.
Tecnicamente insomma non è proprio un gioco nato e creato per stupire. Si accontenta di riproporre gli standard dei capitoli più recenti della serie, ritoccando qua e là quanto è possibile, e con una maggiore interattività degli scenari.
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Per un pugno di partite
Insomma, questo Crisis Zone si rivela un gioco godibile, ben strutturato e soprattutto, prerogativa essenziale del genere, immediato. Bastano poche partite per farsi catturare, la curva di difficoltà risulta ben calibrata, dando la possibilità a chi non ha mai avuto un contatto con un gioco basato sulla pistola ottica di accrescere rapidamente le proprie abilità, e di divertirsi sin dalle prime partite. Man mano che si raggiungono determinati obiettivi e che si avanza con la modalità missione, si riceveranno vite e crediti aggiuntivi che permetteranno di affrontare i livelli più impegnativi o di passare ad un livello di difficoltà maggiore (ma partendo dal Normal le cose sono già parecchio impegnative). La modalità speciale aggiunge sicuramente un diversivo accattivante, capace di donare varietà e dar respiro al gioco. Anche per chi non è patito del genere, una qualche partitina a questo gioco risulterà irresistibile, a patto di possedere una pistola ottica. Giocare col joypad infatti, sebbene risulti più soddisfacente rispetto ai precedenti episodi in quanto sono meno importanti i cambiamenti repentini di mira, non è abbastanza divertente da giustificarne prezzo, sforzi e modalità. Se si è sprovvisti di pistola, tanto vale scucire i propri euro ad uno dei tanti altri sparatutto in circolazione, in prima o terza persona, che non siano sviluppati espressamente per essere giocati con una pistola a supporto. Se al contrario possedete una Gun-Con, il divertimento è assicurato, e anche se sarete così abili da finirlo in fretta, è uno di quei classici giochi da rispolverare volentieri per una partitina ogni tanto.
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