CSI: Crime Scene Investigation
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Abbiamo già detto durante l'introduzione, che il gioco è una classica avventura punta e clicca. E' doveroso spendere qualche parola sull'interfaccia adottata. Nella parte bassa dello schermo avremo a disposizione una serie di menù con i quali è possibile richiamare le varie schermate: c'è la voce con gi strumenti di indagine, quella delle locazioni che possiamo visitare, la schermata delle prove raccolte fino a quel momento e così via. Gli strumenti di lavoro godono di un'ottima varietà e vanno dai guanti per raccogliere le prove di grosse dimensioni, fino alle pinzette per quelle più piccole, avremo a disposizione la polvere "magica" per rilevare le impronte sulle superfici e disporremo di tutta una serie di materiali per effettuare calchi di impronte, ferite e chi più ne ha più ne metta. Ogni prova raccolta andrà a posizionarsi all'interno del relativo "contenitore" e verrà aperta la scheda relativa, che potremo consultare in ogni momento per controllare le eventuali aggiunte che mano a mano verranno annotate alla luce dei nuovi particolari scoperti durante le indagini. Durante l'avventura dovremo effettuare gli interrogatori ai vari testimoni, scegliendo tra una serie prestabilita di domande. Qualunque sia l'ordine delle domande scelto, non si avranno variazioni di sorta, visto che sarà comunque possibile effettuare tutte le altre. In sostanza si tratta di una delle parti peggio riuscite dell'intera produzione Ubisoft. Il tutto si riduce ad un meccanico click sulle varie domande possibili per poi ascoltare ciò che il testimone che abbiamo di fronte ha da dire in proposito: una profondità maggiore avrebbe senz'altro giovato.
Ma continuiamo il discordo sull'interfaccia di gioco. Nella parte alta dello schermo, avremo sempre sott'occhio la locazione nella quale ci troviamo. Gli ambienti sono essenzialmente divisi in due categorie: ci sono quelli a schermata fissa, e quelli nei quali potremo girare la visuale a 360°: si tratta di un sistema già visto in produzioni passate tra le quali il famosissimo Myst. Ogni locazione potrà essere esplorata grazie all'ausilio del puntatore del mouse, che cambierà di colore (da giallo a verde) quando lo posizioneremo sopra qualche oggetto o qualche porzione di fondale con la quale è possibile interagire. La risoluzione dei casi richiede una buona attenzione da parte del giocatore, ma ognuno di essi potrà essere risolto abbastanza velocemente per via di alcune fondamentali limitazioni. Per prima cosa, il numero delle locazioni non è di certo elevato, e considerando le dimensioni delle stesse, è chiaro che non ci vorrà molto per collezionare tutte le prove presenti. Una volta terminata la fase di raccolta, basterà portare le prove in centrale per avere una descrizione dettagliata delle stesse. Fatti i collegamenti, gli interrogatori sono una semplice formalità che separa il giocatore dalla soluzione del caso. Ciò ci permette di introdurre lo spinoso discorso sulla longevità. Si sarà già intuito nel corso della recensione che il gioco non gode particolarmente sul piano della lunghezza. Ora, lungi da me valutare un gioco in base al numero di ore che questo offre, ma si sa che le avventure grafiche non sono un genere che eccelle particolarmente alla voce rigiocabilità. Ci sono giochi brevi, che comunque offrono una buona sfida, e ce ne sono altri che, oltre ad una brevità congenita, non riescono neppure ad offrire una sfida degna di questo nome. Dispiace dire che CSI appartiene a quest'ultima categoria, ed il dispiacere si ingigantisce alla luce del fatto che gli ingredienti per creare una avventura coi fiocchi c'erano tutti.