Cue Club
di
UN COLPO VINCENTE?
Fin qui abbiamo parlato della principale differenza (e innovazione) del titolo Midas rispetto ai suoi diretti concorrenti e non ci resta che affrontare la funzionalità effettiva di questa impostazione di gioco, oltre alla sua realizzazione tecnica. Va subito precisato che per un appassionato di biliardo Cue Club offre tutte le qualità più importanti che ci si aspetterebbe da un accurato simulatore di questa disciplina. Effetti, velocità del tavolo, tipo di gesso (automatico oppure applicato manualmente dal giocatore) sono tutte opzioni presenti nel titolo Bulldog, la cui completezza simulativa include, tra le altre cose, la possibilità di variare il modello fisico che governa i movimenti delle palle da gioco. Completa il quadro opzioni la classica modalità Allenamento, la "personalizzazione" di tavoli e stecche e una stranissima opzione chiamata Bang! con cui potremo sbizzarrirci a lanciare le palle da gioco in giro per il tavolo verde, senza alcuna limitazione di punteggi o tempo a disposizione
Passando alla disamina tecnica del titolo Midas, il primo punto negativo riguarda la sua impostazione grafica, bloccata su un'unica visuale dall'alto realizzata interamente in 2D, che farà indubbiamente storcere il naso a quanti abbiano appena speso il classico mezzo milione o più per portarsi a casa una fiammante GeForce2 GTS (e in questo caso, la scelta di Cue Club come gioco di prova denota grandissimo acume...). I veri problemi di questa scelta stilistica non risiedono tanto nell'arretratezza visiva, quanto nell'impossibilità di giudicare, tramite visuali alternative, le effettive distanze tra le palle e, conseguentemente, impostare con successo i classici tiri di precisione. A questa sostanziale mancanza di fondo va aggiunto il discutibile sistema di chat virtuale, già descritto ampiamente in precedenza, caratterizzato da personaggi che dimostrano già dopo pochi minuti la loro natura di "bot" predefiniti, a causa di espressioni monotone, prive di significato e oltretutto ripetute all'infinito. Questo sistema di "interazione" con gli avversari risulta, quindi, del tutto inutile a vivacizzare l'esperienza di gioco, dato che gli altri frequentatori della chat si rifiutano di rispondere a frasi dirette che non siano inviti al gioco vero e proprio (e, anche qui, il tempismo domanda-risposta lascia alquanto a desiderare).
Fin qui abbiamo parlato della principale differenza (e innovazione) del titolo Midas rispetto ai suoi diretti concorrenti e non ci resta che affrontare la funzionalità effettiva di questa impostazione di gioco, oltre alla sua realizzazione tecnica. Va subito precisato che per un appassionato di biliardo Cue Club offre tutte le qualità più importanti che ci si aspetterebbe da un accurato simulatore di questa disciplina. Effetti, velocità del tavolo, tipo di gesso (automatico oppure applicato manualmente dal giocatore) sono tutte opzioni presenti nel titolo Bulldog, la cui completezza simulativa include, tra le altre cose, la possibilità di variare il modello fisico che governa i movimenti delle palle da gioco. Completa il quadro opzioni la classica modalità Allenamento, la "personalizzazione" di tavoli e stecche e una stranissima opzione chiamata Bang! con cui potremo sbizzarrirci a lanciare le palle da gioco in giro per il tavolo verde, senza alcuna limitazione di punteggi o tempo a disposizione
Passando alla disamina tecnica del titolo Midas, il primo punto negativo riguarda la sua impostazione grafica, bloccata su un'unica visuale dall'alto realizzata interamente in 2D, che farà indubbiamente storcere il naso a quanti abbiano appena speso il classico mezzo milione o più per portarsi a casa una fiammante GeForce2 GTS (e in questo caso, la scelta di Cue Club come gioco di prova denota grandissimo acume...). I veri problemi di questa scelta stilistica non risiedono tanto nell'arretratezza visiva, quanto nell'impossibilità di giudicare, tramite visuali alternative, le effettive distanze tra le palle e, conseguentemente, impostare con successo i classici tiri di precisione. A questa sostanziale mancanza di fondo va aggiunto il discutibile sistema di chat virtuale, già descritto ampiamente in precedenza, caratterizzato da personaggi che dimostrano già dopo pochi minuti la loro natura di "bot" predefiniti, a causa di espressioni monotone, prive di significato e oltretutto ripetute all'infinito. Questo sistema di "interazione" con gli avversari risulta, quindi, del tutto inutile a vivacizzare l'esperienza di gioco, dato che gli altri frequentatori della chat si rifiutano di rispondere a frasi dirette che non siano inviti al gioco vero e proprio (e, anche qui, il tempismo domanda-risposta lascia alquanto a desiderare).