Cultures 2
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La partita tipo non si risolve con l'operazione "ammassa risorse, produci un esercito enorme e spazza via il nemico" poiché bisogna gestire l'economia del villaggio in modo molto minuzioso. L'evoluzione e l'ampliamento del nostro piccolo insediamento di partenza dipenderà dal numero di persone che lavoreranno e dai lavori svolti; per costruire gli edifici servono i costruttori che però necessitano di legna, pietra e paglia prodotti da altri lavoratori, e negli edifici possono lavorare solo coloro con un'esperienza in quel settore (un contadino potrà diventare un mugnaio e successivamente un panettiere solo perché è partito lavorando in una fattoria). Tutto questo è volto a riprodurre una società realistica, complessa, basata sul lavoro di molti (infatti sono necessarie tre classi di lavoratori per poter sfruttare un edificio). Il sistema di gioco, anche se a prima vista ci è sembrato un po' ostico e macchinoso (ma tuttavia molto logico), è una piacevole alternativa ai soliti cittadini che lavorano come schiavi tuttofare. La gestione delle risorse è semplificata rispetto ad altri giochi, ma è molto più vasta poiché include un numero maggiore di oggetti fabbricabili. Oltre ai classici legno, pietra, oro e cibo (rappresentato da carne e funghi) potremo e dovremo produrre armi (per i soldati), vestiti, strumenti da lavoro, pozioni e un sacco di merci intermedie come la paglia, i blocchi di pietra e i mattoni (ottenuti con lavorazioni speciali a partire da materie prime come la pietra o l'argilla). Un altro aspetto positivo che abbiamo riscontrato è la comodità dei menu sul lato destro dello schermo con cui potremo vedere la nostra popolazione membro per membro, osservare la mappa, la posizione dei nemici e costruire edifici. È inoltre disponibile un comodo albero delle tecnologie e una guida che spiegano chi e cosa serva perché si rendano disponibili nuovi edifici e professioni.
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