Cultures: The Discovery of Vinland

di Redazione Gamesurf
Altri popoli l‘abitavano già prima del vostro arrivo: il primo popolo che incontrerete sono gli Inuit (quelli che "noi" chiamiamo Eschimesi), ma vi sono anche gli Indiani e perfino i Maya. Scoprirete ben presto che è possibile stabilire dei rapporti commerciali con queste popolazioni e così avrete bisogno di mercanti ed esploratori che possano rappresentare la vostra avanguardia nelle terre sconosciute. Non tutti gli autoctoni sono amichevoli e presto dovrete anche addestrare i vostri uomini per combattere e vi troverete forse a dover piangere la loro perdita. L‘interfaccia è molto comoda: alla classica barra delle opzioni, molto funzionale ed intuitiva, si affianca una piccola finestra che si apre per ogni singolo personaggio, che si manifesta semplicemente selezionando il vichingo in questione e premendoci sopra con il tasto destro del mouse.

Da qui potrete comandare l‘individuo assegnandogli i compiti, decidendo che lavoro fargli fare, quale abitazione occupare e se è necessario farlo dormire, innamorare o mangiare. Il vostro obiettivo varia da missione a missione, e potrà essere di tipo meramente economico (raccogli tot cibo etc.), commerciale (scambia 20 lance con...), o militare, ed il fine ultimo, come già detto, è raccogliere tutti i pezzi della meteora. Il difetto principale di questo gioco, se di difetto si tratta, è rappresentato dai tempi molto lunghi. Per poter costruire un villaggio degno di tale nome dovrete aspettare molto: avere una catena di produzione completa, come quella per fare il pane ad esempio, richiede molto tempo e pazienza. Prima infatti dovrete costruire una fattoria dove si semini il grano, poi, una volta impratichitosi il contadino, si aprirà un mulino dove verrà prodotta la farina ed anche qui bisognerà attendere che il mugnaio sia abbastanza esperto da trasformarsi in fornaio. Ovviamente man mano che uno aumenta di grado, altri dovranno prendere il suo posto per non far interrompere la catena. Per accelerare questi tempi esiste la possibilità di costruire la scuola, nella quale si potranno insegnare i mestieri, ma solo quelli già appresi da altri, ai neofiti. Esiste la possibilità di aumentare la velocità all‘interno del gioco, ma si riduce a ben poca cosa e talvolta può capitare di annoiarsi e di abbandonare la partita a metà. Per poter giocare a Cultures dovrete essere dotati di molta pazienza e tempo libero, ma se siete abbastanza tenaci finirete con l‘affezionarvi a questi piccoli, coraggiosi vichinghi.