Dance Dance Revolution
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Se Beat Mania é stato l'apripista, il primo a dimostrare che quella dei controller dedicati poteva essere la via giusta da battere, Dance Dance Revolution, il secondo, é stato il gioco della consacrazione, quello che più di tutti é entrato nell'immaginario collettivo arrivando addirittura ad apparire nei video clip di più o meno affermate star del campo musicale. "Il gioco della pedana" ha ottenuto un successo anche superiore a quello del suo "paparino" e ha dato vita a tutta una serie di cloni ed imitazioni (per non parlare dei successivi giochi Konami). Tutto questo, a meno di qualche imprevisto, sta per arrivare anche in Europa, almeno nella sua incarnazione casalinga (i coin op di DDR si sono visti poco e male dalle nostre parti). Nell'attesa dell'avvento abbiamo pensato di realizzare una recensione della versione giapponese che prendesse in considerazione tutte e tre le edizioni giunte fra le nostre mani
RIPASSINO GENERALE
La meccanica di gioco di Dance Dance Revolution é molto semplice: si ha a disposizione una pedana che, di fatto, riproduce la croce direzionale di un qualsiasi pad, con le quattro classiche frecce. All'interno della pedana ci sono dei sensori che rilevano la pressione che il giocatore va ad esercitare saltando sui "tasti". Sullo schermo si trovano, nella parte alta, le riproduzioni delle quattro frecce direzionali. Mentre si gioca, delle frecce salgono dal basso verso l'alto andando a riempire quelle ferme in cima allo schermo; quando questo avviene bisogna premere sul controller il comando corrispondente. Il tutto avviene a ritmo di musica, sulle note di canzoni più o meno famose. Chiaramente la semplicità dello schema di gioco non rende affatto facile il tutto, vuoi per il non indifferente livello di coordinazione richiesto, vuoi perché a seconda della canzone (e, quindi, del ritmo) che si sceglie cambiano di parecchio la velocità, la complessità e il numero di passi da effettuare. I "passi di danza" possono essere compiuti con vari livelli di precisione che danno differenti punteggi. Solo i movimenti più precisi, inoltre, se eseguiti di seguito, vengono sommati per andare a formare le famigerate "combo" che alimentano considerevolmente il punteggio. Alla fine della prestazione, oltre al punteggio, viene assegnato un voto in lettere (SS, S, A, B, C, D e via di seguito)
RIPASSINO GENERALE
La meccanica di gioco di Dance Dance Revolution é molto semplice: si ha a disposizione una pedana che, di fatto, riproduce la croce direzionale di un qualsiasi pad, con le quattro classiche frecce. All'interno della pedana ci sono dei sensori che rilevano la pressione che il giocatore va ad esercitare saltando sui "tasti". Sullo schermo si trovano, nella parte alta, le riproduzioni delle quattro frecce direzionali. Mentre si gioca, delle frecce salgono dal basso verso l'alto andando a riempire quelle ferme in cima allo schermo; quando questo avviene bisogna premere sul controller il comando corrispondente. Il tutto avviene a ritmo di musica, sulle note di canzoni più o meno famose. Chiaramente la semplicità dello schema di gioco non rende affatto facile il tutto, vuoi per il non indifferente livello di coordinazione richiesto, vuoi perché a seconda della canzone (e, quindi, del ritmo) che si sceglie cambiano di parecchio la velocità, la complessità e il numero di passi da effettuare. I "passi di danza" possono essere compiuti con vari livelli di precisione che danno differenti punteggi. Solo i movimenti più precisi, inoltre, se eseguiti di seguito, vengono sommati per andare a formare le famigerate "combo" che alimentano considerevolmente il punteggio. Alla fine della prestazione, oltre al punteggio, viene assegnato un voto in lettere (SS, S, A, B, C, D e via di seguito)