Danganrompa 1&2 Reload
Danganrompa è una serie con una lunga storia. Dagli inizi come una duologia uscita solo in Giappone su PSP, il titolo ha ottenuto lo status di cult sul mercato americano grazie a una release su Playstation Vita -una console dalla lineup costellata di titoli giapponesi di altissima qualità, dove questa visual novel è riuscita a ritagliarsi un posto di tutto rispetto. Dopo uno spin-off action e una serie anime, la duologia originale ha ottenuto in seguito una release PC attraverso Steam -e con un terzo episodio in arrivo, lo sviluppatore & publisher Spike Chunsoft ha deciso di rilasciare i primi due titoli Danganrompa: Trigger Happy Havoc & Danganrompa 2: Goodbye Despair in un bundle di puro valore per Playstation 4, chiamato Danganrompa: 1&2 Reload.
Le storie di Danganrompa sono incentrate sugli studenti della Hope’s Peak Academy. Conosciuta per accettare solo studenti eccezionali, questa scuola superiore è talmente prestigiosa da garantire un futuro assicurato di fama e gloria a chiunque riesca ad uscirne diplomato. Data la sua esclusività, la scuola ammette solamente i migliori fra gli studenti di tutto il Giappone -il meglio del meglio nei propri campi. Una volta entrati a Hope’s Peak, tuttavia, gli studenti capiranno in fretta che non tutto è quello che sembra: ad attenderli finestre blindate e telecamere armate di fucili gatling, e un crudele orsetto robotico chiamato Monokuma a spiegare loro la situazione. Hope’s Peak è in realtà una trappola nella quale rimarranno rinchiusi per il resto della propria vita -o fino al diploma, che in questa scuola fratricida si ottiene non attraverso buoni voti ma uccidendo uno dei propri compagni di classe. L’omicidio in sé non è tuttavia abbastanza, dato che al resto degli studenti è consentito effettuare delle indagini e istituire un processo attraverso cui individuare un colpevole: se giudicato innocente, l’omicida sarà libero di uscire e proseguire verso una vita di lusso e potere, mentre saranno invece i suoi compagni ad essere giustiziati per l’errore commesso; se condannato dai propri compagni, sarà il colpevole ad essere giustiziato e la vita di classe potrà continuare -almeno fino al prossimo omicidio.
Nonostante l’idea di una visual novel incentrata su un gruppo di persone intrappolate alla ricerca di una fuga non sia esattamente originale (basti pensare alla famosissima serie Zero Escape), i giochi della serie Danganrompa ne sono forse la migliore realizzazione. Molto di questo è dovuto alla caratterizzazione dei personaggi e al livello della scrittura -entrambi i giochi compiono un ottimo lavoro grazie al loro cast di protagonisti. Ognuno degli studenti di Hope’s Peak è infatti “il più grande” del proprio campo; Celestia, ad esempio, è presentata come “la più grande giocatrice d’azzardo” di tutto il Giappone, caratteristica che mostra nei propri dialoghi fornendo preziose intuizioni riguardo agli omicidi e alla storia attraverso paragoni e termini tipici della teoria dei giochi.
Il tutto, combinato con una caratterizzazione estetica unica per ogni personaggio, garantisce al giocatore una rapida comprensione del carattere de propri compagni di sventura e una ottimo appiglio per il movente dei numerosi omicidi. E’ un bene che caratterizzazione e testi siano di alto livello, perché in Danganrompa c’è davvero molto da leggere. Ogni capitolo ha una struttura simile, con una prima fase dedicata alla storia in cui i personaggi proseguono le proprie vite discutendo degli avvenimenti recenti e cercando modi per uscire dalla trappola di Hope’s Peak. In questo, il tutto è molto simile ad un fumetto angosciante e dai ritmi piuttosto allungati -si tratta di scene fondamentali che usano ogni strumento narrativo (dall’umorismo, al dramma, all’horror) per stabilire una caratterizzazione e una connessione fra il giocatore ed il resto del cast.
Inevitabilmente, avviene sempre un omicidio. La fase di investigazione prende la forma di un punta-e-clicca attraverso le diverse aree dell’accademia, alla ricerca di prove o dettagli che possano aiutare nell’assemblare i pezzi del puzzle. Una volta raccolta ogni prova possibile (momento in cui Monokuma interromperà le investigazioni), il gioco prosegue al cuore dell’azione – la fase del processo, che rappresenta il cuore del gameplay. Attraverso una serie di minigame volti a costituire le fasi di esposizione retorica e riflessione logica, i giocatori possono utilizzare le prove raccolte come dei “proiettili” caricati nel "tamburo" della propria argomentazione con cui riuscire a colpire le affermazioni errate dei propri compagni -schivando allo stesso tempo le loro contro-argomentazioni e facendosi strada in un nugolo di conversazioni sovrapposte.
Si tratta sicuramente di una rappresentazione -molto- astratta del processo di deduzione logica/esposizione retorica con cui risolvere un caso di omicidio, ma l’introduzione della componente action e la regia di queste scene contribuiscono a renderne la tensione: permettere al giocatore di fronteggiare complici e colpevoli “colpendo” letteralmente i punti deboli delle loro argomentazioni è una soluzione molto più viscerale e adatta al contesto rispetto all’interfaccia menù tipica della serie di Phoenix Wright.
Entrambi i giochi inclusi in questa collection sono di altissimo valore, ognuno composto dalle 12 alle 24 ore di gameplay a seconda degli stili di gioco. Il primo Danganrompa, Trigger Happy Havoc, presenta delle atmosfere sicuramente più cupe e claustrofobiche che contribuiscono a caratterizzare meglio il tema dell’intera serie -mentre il secondo capitolo, Goodbye Despair, è realizzato in modo superiore per quanto riguarda il lato tecnico, con un notevole miglioramento delle meccaniche di gioco e un sistema di livelli che incentiva l’esplorazione. In particolare, Trigger Happy Havoc presenta lo svantaggio di vedere le proprie scene processuali incentrate unicamente sul confutare le tesi avversarie piuttosto che avvalorarle (strategia ottenuta invece in un modo contorto che consiste nell’utilizzare le affermazioni valide come ulteriori munizioni), con il risultato di far percepire ogni altro personaggio più come un ostacolo che un vero alleato. Goodbye Despair, al contrario, introduce una serie di nuove funzioni come la possibilità di avvalorare le tesi di altri personaggi fornendo prove a supporto -rendendo il tutto molto meno frustrante.
La caratterizzazione dei personaggi naviga su livelli altissimi attraverso entrambi i titoli, e le storie possiedono abbastanza fascino e misteri da rendere valida una giocata ad entrambi i capitoli -anche se ai neofiti della serie è consigliato iniziare dal primo, dato che alcuni punti verranno ripresi nel secondo. Per quanto riguarda i nuovi contenuti presenti in questa collection… non c’è molto da dire, si tratta di un bundle di due titoli con una grafica HD. L’aumento di risoluzione è notevole, specialmente per quanto riguarda i modelli 2d dei personaggi e le animazioni delle parti più action dei processi. A parte questo, i giocatori già familiari con Danganrompa non troveranno altro di nuovo oltre a una nuova serie di Trofei -per chi potesse esserne interessato, la collection mostra una unica lista Trofei per entrambi i titoli.
Voto
Redazione