Dark Project II

Dark Project II
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Nascondersi. Fino ad un anno fa quest'azione non era presa seriamente in considerazione dai videogiochi in soggettiva, poi arrivò Thief: The Dark Project (misteriosamente tradotto in italiano Dark Project: l'ombra del ladro) e tutti scoprirono che non ci si diverte soltanto crivellando di colpi gli avversari
Thief coincideva anche con il ritorno dei Looking Glass Studios nell'arena dei videogiochi in soggettiva, abbandonata dopo il primo System Shock e i due Ultima Underworld, tutti grandi capolavori dell'arte videoludica, sottovalutati da un mercato in cerca d'emozioni usa e getta alla Doom piuttosto che d'esperienze avvolgenti, appaganti ed impegnative
Dark Project II
Per fortuna che Garrett non è un licantropo

Dark Project proponeva qualcosa di nuovo: impersonavamo, infatti, un ladro piuttosto debole, ma agile e silenzioso, in grado di passare inosservato in mezzo ai nemici piuttosto che trafiggerli con un colpo di spada. L'esperienza di gioco offerta era talmente credibile e geniale che chi vi scrive si lasciò prendere presto dall'entusiasmo ed etichettò Dark Project come uno dei migliori giochi degli ultimi tempi, e ripose tutte le speranze possibili in System Shock 2, prodotto successivo della Looking Glass
Queste speranze furono ripagate nel migliore dei modi, tanto da farmi considerare System Shock 2 il miglior gioco del 1999
Forti di un passato prossimo così glorioso i Looking Glass Studios pubblicano ora questo "Thief 2: the metal age" (diventato in italiano Dark Project 2), annunciato, a differenza del suo predecessore, da interminabili ed estenuanti anteprime su tutte le riviste specializzate ed atteso come un evento. L'impatto con il gioco, residente su due CD, non ci lascia particolarmente colpiti: la schermata iniziale é in buona parte identica a quella del suo predecessore ed i filmati introduttivi delle missioni, rappresentati da disegni a china in bianco e nero che ruotano sullo schermo per descrivere sommariamente ciò che la voce narrante spiega, sono poco spettacolari. Appena inizia la prima missione ci si guarda in giro, ci si muove e si guarda l'inventario. Il manuale (fatto malino, non é raccontata nemmeno la storia del gioco) si può direttamente buttare nella spazzatura: i comandi sono identici a quelli del predecessore e l'unica quanto irrilevante novità é la possibilità di zoomare la visuale, grazie all'occhio meccanico di Garrett guadagnato alla fine del gioco precedente
Dark Project II
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Dark Project II

Produrre il seguito di un videogioco di successo è rischioso: o si trova la maniera di giustificare in qualche modo il numero "due" dietro il titolo originale, oppure si corre il rischio di proporre qualcosa di già visto, e quindi poco appetibile. Ironia della sorte vuole che il seguito di uno dei giochi più originali degli ultimi anni sia in realtà uguale al primo della serie e quindi catalogabile come "copiato". Se non avete mai giocato al primo Dark Project, oppure questo vi è piaciuto alla follia, non perdetevi Dark Project 2, un'espansione ben riuscita del titolo originale, con una grafica appena migliorata e un sonoro strepitoso. Se siete amanti dell'azione pura non prendete comunque in considerazione questa saga, adatta a giocatori riflessivi e che amano risolvere i problemi più con l'astuzia e la pazienza che con la forza bruta.

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