Dark Reign 2

di Redazione Gamesurf
La mente di un appassionato di giochi di strategia, dieci anni fa, nell'attesa di un nuovo prodotto del suo genere preferito, si sarebbe limitata a immaginare esagoni perfetti, regole austere e complesse, simulazioni ineccepibili dell'apparato bellico di un dato paese; queste sofisticazioni rendevano i migliori giochi di strategia apprezzati esclusivamente nell'ambito di una ristretta cerchia di giocatori e chi ricercasse simulazioni più dinamiche era costretto a ripiegare su soluzioni molto più semplici, in cui l'aspetto strategico era davvero esiguo (come nel vecchissimo Megalomania). Con lo sviluppo della tecnologia dei PC e l'allargamento del pubblico dei videogiocatori, arrivarono i giochi di strategia in tempo reale (Real Time Strategy), che riuscirono ad abbinare la complessità dell'elaborazione tattica e strategica con la velocità e la frenesia della battaglia: Dune2 e Command & Conquer sono le pietre miliari di questo sviluppo, mentre l'antenato si potrebbe considerare il glorioso PowerMonger degli anni '80, che non diede però seguito al nuovo genere

L'attesa per Dark Reign 2 era giustificata anche dal fatto che avrebbe aggiungto un nuovo elemento agli RTS, segnando un ulteriore sviluppo nel trend che abbiamo esaminato: l'uso del vero 3D in ogni fase del gioco, rendendo l'esperienza ancora più suggestiva, realistica e immersiva. Naturalmente, molti erano perplessi all'idea delle battaglie in 3D, perché capita spesso che per rendere un gioco più bello esteticamente si inficino gli aspetti cardine del genere; in questo caso si temeva l'impoverimento della componente strategica, visto l'abbandono della visuale canonica. Premettiamo subito che Dark Reign 2 non delude le aspettative né dal punto di vista della grafica, né del gameplay
GRAFICA
In America c'é un espressione, che descrive la sorpresa e la meraviglia di fronte ad un incredibile spettacolo, traducibile all'incirca con "da far cadere la mascella al pavimento". Dark Reign 2, come molti giochi attuali, cerca espressamente, e con successo, di produrre questo risultato nel fruitore: la qualità delle immagine del campo di battaglia é pari a quella dei filmati d'intermezzo, per il dettaglio e la bellezza delle inquadrature. E' il trionfo del 3D: dalle visuali d'insieme ai minimi particolari, tutto é curato con sprupolosità ineccepibile. La proporzione tra fanteria, strutture e veicoli é perfetta (a differenza del primo episodio, in cui gli uomini sembravano carri armati) e finalmente tutte le dimensioni nello spazio sono effettivamente occupabili dalle truppe, senza confusione. L'altezza é sviluppata completamente: gli aerei, per esempio, non volano solo su un solo piano rialzato, come avviene in un falso 3D, ma possono arrivare a vari livelli di elevazione a seconda dei rilievi da oltrepassare. Com'era prevedibile, varie visuali sono selezionabili da un campo lungo fino a un'inquadratura sullo stesso piano delle truppe, con cui si può ammirare persino il dettaglio dei volti e delle anatomie. Le animazioni delle unità sono molto fluide e varie: comprendono anche movimenti a riposo - come i soldati che stendono la schiena o controllano il fucile - diversi a seconda del tipo di truppa. Dal punto di vista del design del mondo e delle unità, tutto é ugualmente suggestivo e elaborato: é possibile anche vedere, con l'effetto "mirror", i riflessi sull'acqua del cielo e dei monti, totalmente realistici. I dettagli grafici incidono sul gioco in modo profondo: gli effetti atmosferici influiscono sulla visibilità e così i rilievi e le rocce, che proiettono un cono d'ombra, rendendo l'esplorazione del territorio molto realistica