Dark Void
di
William Augustus Grey. Chi era costui? Il fatto che abbia alzato la mano solo in capo del team di sviluppo di Airtight deve avervi già fatto nascere il sospetto. Si tratta, ovviamente, del nome altisonante del pilota di aeroplani da trasporto protagonista del nuovo 3D action shooter targato Airtight Games. Il nostro eroe, coinvolto suo malgrado nella vicenda narrata dalla trama quando il suo velivolo viene abbattuto da misteriosi UFO sul Triangolo del Diavolo, alle Bermude, alla metà degli anni Quaranta, si ritrova proiettato in una dimensione alternativa e fantastica della storia reale del nostro pianeta, denominata Vuoto, popolata da una razza ostile di alieni pronti (che novità!) ad invaderci. Nel Vuoto, però, sono intrappolati anche molti terrestri, tra cui lo scienziato Nikola Tesla, pronti ad organizzare (anche questa devo averla già letta da qualche parte) un movimento di resistenza umano contro gli extraterrestri. A questo punto, anche il più sprovveduto tra i lettori dovrebbe essere giunto alla conclusione circa il ruolo assegnato al nostro alter ego. Proprio come in ogni buon film d'azione hollywoodiano, sulle spalle di Will graverà il compito di guidare i resistenti alla vittoria contro le soverchianti forze aliene. Ad aiutarlo, per fortuna, sopraggiungerà la genialità di Tesla, oltre alla possibilità di utilizzare la tecnologia aliena contro chi l'ha fabbricata.
La trama, l'ambientazione anni Quaranta, il look del personaggio, il gameplay (per larga parte composto di lunghe fasi d'azione aerea con un avveniristico jetpack a razzo sulle spalle) e tutto il resto dovrebbero aver fatto venire in mente a qualcuno di voi un'associazione d'idee con uno dei più brutti film degli anni Novanta. Vedo con piacere che stavolta le mani alzate sono di più, e che qualcuno sta articolando con le labbra, a bassa voce per non passare la dritta a quello seduto accanto, la parola Rocketeer. Tombola! Una volta indossato il casco e lo zaino razzo, con il suo giubbotto di pelle dall'aspetto vissuto e il suo viso impavido alla Cary Grant (prima che si scoprisse che aveva un debole per i giovani attrezzisti di scena...), Will sembra la copia carbone del protagonista del pessimo lungometraggio. Là i nemici erano i nazisti, d'accordo, e qui invece tocca ai nazi-alieni, ma l'analogia é talmente smaccata che ci rifiutiamo di credere che nessuno degli sviluppatori se ne sia quanto meno accorto. Oltre che al terribile film di Joe Johnston, Dark Void deve pagare più di un caffé anche al Kerry Conran di Sky Captain and the World of Tomorrow e agli sviluppatori di Uncharted primo e secondo capitolo, alle cui meccaniche é chiaramente ispirata la gestione degli scontri a terra.
Insomma, di nuovo o di mai visto, Dark Void ha davvero poco o niente, incluse la trama dell'invasione aliena ambientata in un periodo storico, inflazionata dalla letteratura da Hubbard a Turtledove, e il motore grafico che, pur facendo in linea di principio il suo dovere, perde per KO tecnico la gara con i competitor diretti, Mass Effect 2 in testa.
Il che non vuol dire che, al di là della scelta audacissima di associare un titolo nuovo di pacca al look decisamente infelice del film del 1991 e del pessimo titolo per console NES che ne venne trasposto, il gioco non abbia, come dice Lord Axl, la sua ragione d'essere.
Se non vi dispiace cimentarvi con un incrocio tra un clone fantascientifico di Uncharted dove gli Ak-47 sono sostituiti da fucili al plasma e i nemici umani da Sentinelle (sorte di robot guerrieri) e Guardiani (la schifosissima razza aliena che nel gioco costituisce ovviamente la vostra nemesi), e una rivisitazione aggiornata di Space Harrier, Dark Void é infatti capace di regalarvi parecchie ore di sano e adrenalinico divertimento.
Il massimo, come si può immaginare, il titolo Capcom lo esprime nel corso delle sequenze aeree mozzafiato, in cui sarà possibile procedere a rocamboleschi abbordaggi aerei (come quello visibile in uno dei filmati pubblicitari visti in giro) al fine di impadronirsi del disco volante alieno in oggetto.
Mentre sfreccerete a tutta velocità tra piloni di roccia calcarea e altri ostacoli, infilandovi a tutta canna dentro tunnel e passaggi strettissimi, proverete una sensazione di velocità e movimento tanto credibile e coinvolgente da far girare a tratti la testa.
Meno felici le sezioni a terra che vi faranno venire la voglia, non appena vi sarete impadroniti dei comandi di volo a sufficienza (consigliato un gamepad!) di rimanere in aria il più a lungo possibile, cosa possibile per quasi tutte le sezioni, eccettuate quelle d'interni.
Combattimenti frenetici contro orde di robot guerrieri che non hanno nulla da invidiare all'armata della Federazione dei Mercanti di Star Wars si alterneranno comunque a sequenze filmate dove i protagonisti della storia dipaneranno via via trama e relazioni, regalandovi qualche sorpresa, specialmente a quanti di voi fossero appassionati di fantascienza anni Quaranta e Cinquanta.
Il tutto in un ambiente tutto sommato ben realizzato, sia che si tratti di foreste o zone montagnose, sia che ci si addentri i cunicoli e immancabili basi aliene. Il motore grafico, l'ho già scritto da qualche parte, si destreggia niente male anche nelle sequenze aeree più veloci e affollate, senza far mancare, tuttavia, qualche inceppatura, sgranamento, un po' di sano vecchio clipping e una manciata di pop-up sparsi qua e là. Più che dignitoso invece il sonoro, soprattutto grazie all'egregia colonna sonora realizzata da Bear McCready, famoso per le musiche della serie televisiva Battlestar Galactica. Anche l'IA dei nemici, tutto sommato, non si discosta da quella dei concorrenti di miglior livello, riuscendo il più delle volte, e non solo grazie al numero soverchiante degli avversari, a dare filo da torcere a sufficienza al nostro eroe.
Peccato per la completa assenza di un multiplayer. Non ci sarebbe affatto dispiaciuto scannarci ad alta quota con qualche amico reclutato online. Finita la storia, quindi, il gioco torna sullo scaffale in attesa dell'esito dell'asta eBay con cui ci affretteremo a convertirlo in valuta sonante prima che diventi troppo vecchio. Qualcuno, là fuori, giura e spergiura che se ne farà un film con Brad Pitt, prima o poi. Conoscendo la sorte che tocca ai film ricavati da videogiochi, e prevedendo per Dark Void un successo di mercato tutt'altro che sfolgorante, e non solo a causa dell'infelice periodo in cui é stato rilasciato, mi permetto di dubitare che lo vedremo mai. E' pur vero che la star di Troy e Vi presento Joe Black, ultimamente un po' appannata per la verità, ha un sacco di figli a carico, ormai, e magari anche una pesante rata di mutuo da pagare, però a tutto c'é un limite.
Vale la vecchia regola di sempre. Prima di farvi immatricolare definitivamente il jetpack e arruolarvi nella resistenza contro i Guardiani, fatevi un giro con la demo, tanto per non rischiare!
La trama, l'ambientazione anni Quaranta, il look del personaggio, il gameplay (per larga parte composto di lunghe fasi d'azione aerea con un avveniristico jetpack a razzo sulle spalle) e tutto il resto dovrebbero aver fatto venire in mente a qualcuno di voi un'associazione d'idee con uno dei più brutti film degli anni Novanta. Vedo con piacere che stavolta le mani alzate sono di più, e che qualcuno sta articolando con le labbra, a bassa voce per non passare la dritta a quello seduto accanto, la parola Rocketeer. Tombola! Una volta indossato il casco e lo zaino razzo, con il suo giubbotto di pelle dall'aspetto vissuto e il suo viso impavido alla Cary Grant (prima che si scoprisse che aveva un debole per i giovani attrezzisti di scena...), Will sembra la copia carbone del protagonista del pessimo lungometraggio. Là i nemici erano i nazisti, d'accordo, e qui invece tocca ai nazi-alieni, ma l'analogia é talmente smaccata che ci rifiutiamo di credere che nessuno degli sviluppatori se ne sia quanto meno accorto. Oltre che al terribile film di Joe Johnston, Dark Void deve pagare più di un caffé anche al Kerry Conran di Sky Captain and the World of Tomorrow e agli sviluppatori di Uncharted primo e secondo capitolo, alle cui meccaniche é chiaramente ispirata la gestione degli scontri a terra.
Insomma, di nuovo o di mai visto, Dark Void ha davvero poco o niente, incluse la trama dell'invasione aliena ambientata in un periodo storico, inflazionata dalla letteratura da Hubbard a Turtledove, e il motore grafico che, pur facendo in linea di principio il suo dovere, perde per KO tecnico la gara con i competitor diretti, Mass Effect 2 in testa.
Il che non vuol dire che, al di là della scelta audacissima di associare un titolo nuovo di pacca al look decisamente infelice del film del 1991 e del pessimo titolo per console NES che ne venne trasposto, il gioco non abbia, come dice Lord Axl, la sua ragione d'essere.
Se non vi dispiace cimentarvi con un incrocio tra un clone fantascientifico di Uncharted dove gli Ak-47 sono sostituiti da fucili al plasma e i nemici umani da Sentinelle (sorte di robot guerrieri) e Guardiani (la schifosissima razza aliena che nel gioco costituisce ovviamente la vostra nemesi), e una rivisitazione aggiornata di Space Harrier, Dark Void é infatti capace di regalarvi parecchie ore di sano e adrenalinico divertimento.
Il massimo, come si può immaginare, il titolo Capcom lo esprime nel corso delle sequenze aeree mozzafiato, in cui sarà possibile procedere a rocamboleschi abbordaggi aerei (come quello visibile in uno dei filmati pubblicitari visti in giro) al fine di impadronirsi del disco volante alieno in oggetto.
Mentre sfreccerete a tutta velocità tra piloni di roccia calcarea e altri ostacoli, infilandovi a tutta canna dentro tunnel e passaggi strettissimi, proverete una sensazione di velocità e movimento tanto credibile e coinvolgente da far girare a tratti la testa.
Meno felici le sezioni a terra che vi faranno venire la voglia, non appena vi sarete impadroniti dei comandi di volo a sufficienza (consigliato un gamepad!) di rimanere in aria il più a lungo possibile, cosa possibile per quasi tutte le sezioni, eccettuate quelle d'interni.
Combattimenti frenetici contro orde di robot guerrieri che non hanno nulla da invidiare all'armata della Federazione dei Mercanti di Star Wars si alterneranno comunque a sequenze filmate dove i protagonisti della storia dipaneranno via via trama e relazioni, regalandovi qualche sorpresa, specialmente a quanti di voi fossero appassionati di fantascienza anni Quaranta e Cinquanta.
Il tutto in un ambiente tutto sommato ben realizzato, sia che si tratti di foreste o zone montagnose, sia che ci si addentri i cunicoli e immancabili basi aliene. Il motore grafico, l'ho già scritto da qualche parte, si destreggia niente male anche nelle sequenze aeree più veloci e affollate, senza far mancare, tuttavia, qualche inceppatura, sgranamento, un po' di sano vecchio clipping e una manciata di pop-up sparsi qua e là. Più che dignitoso invece il sonoro, soprattutto grazie all'egregia colonna sonora realizzata da Bear McCready, famoso per le musiche della serie televisiva Battlestar Galactica. Anche l'IA dei nemici, tutto sommato, non si discosta da quella dei concorrenti di miglior livello, riuscendo il più delle volte, e non solo grazie al numero soverchiante degli avversari, a dare filo da torcere a sufficienza al nostro eroe.
Peccato per la completa assenza di un multiplayer. Non ci sarebbe affatto dispiaciuto scannarci ad alta quota con qualche amico reclutato online. Finita la storia, quindi, il gioco torna sullo scaffale in attesa dell'esito dell'asta eBay con cui ci affretteremo a convertirlo in valuta sonante prima che diventi troppo vecchio. Qualcuno, là fuori, giura e spergiura che se ne farà un film con Brad Pitt, prima o poi. Conoscendo la sorte che tocca ai film ricavati da videogiochi, e prevedendo per Dark Void un successo di mercato tutt'altro che sfolgorante, e non solo a causa dell'infelice periodo in cui é stato rilasciato, mi permetto di dubitare che lo vedremo mai. E' pur vero che la star di Troy e Vi presento Joe Black, ultimamente un po' appannata per la verità, ha un sacco di figli a carico, ormai, e magari anche una pesante rata di mutuo da pagare, però a tutto c'é un limite.
Vale la vecchia regola di sempre. Prima di farvi immatricolare definitivamente il jetpack e arruolarvi nella resistenza contro i Guardiani, fatevi un giro con la demo, tanto per non rischiare!