Darksiders II

di Tommaso Alisonno
Dal punto di vista tecnico, é doverosa la menzione dell'ambientazione di gioco: sebbene la “Corruzione” rappresenti un elemento di contorno piuttosto assimilabile alle catastrofi apocalittiche del primo Darksiders, in generale il mondo ha un aspetto tra il Fantasy e il Gotico che si distacca leggermente dal prequel, pur naturalmente essendo molto calzante con la natura del nuovo protagonista. Anche la scelta nelle palette di colori che vanno dal “pastello fiabesco” al “Black & White” e lo stesso studio degli ambienti e dei modelli rispecchiano questo leggero cambio stilistico; ciò nonostante quando compare qualche “vecchia faccia”, il connubio non stride affatto alla vista.



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Il mondo é realizzato sottoforma di ambienti isolati e collegati tra loro: ciascuno di questi é piuttosto vasto e, come s'é detto, ricco di digressioni e segreti. Lo studio di tutti i modelli é ottimo e le animazioni sempre fluide. La colonna sonora si attesta, com'é giusto che sia, tra il dark-fantasy e l'epic-metal, e riesce ad accompagnare perfettamente Morte nel suo peregrinare. Il gioco é interamente in Italiano, sia nei testi sia nei doppiaggi, con traduzioni e voci decisamente accattivanti.

Prendere confidenza col sistema di gioco é semplice, specie considerando che la prima missione si configura come il più tradizionale dei dungeon lineari/tutorial. Le cose cominciano a farsi più interessanti non appena, superato Padre Corvo, la vicenda entra nel vivo, con il mondo di gioco che si apre intorno a noi. Fortunatamente, però, questa apertura é progressiva: all'inizio la maggior parte delle locazioni sono chiuse e il percorso da compiere é immediatamente distinguibile. Nonostante ciò, saranno già presenti alcune digressioni (come il dungeon opzionale con tanto di boss alla fine di cui vi abbiamo parlato in precedenza) ed alcuni tesori segreti saranno irraggiungibili: questo perché a Morte mancheranno ancora alcune abilità o armi, come la pistola di Conflitto, reperibili in seguito.

Questo si traduce dunque in una parola: backtracking. Sebbene, infatti, dopo le prime fasi si attivi il “viaggio rapido” verso le locazioni già visitate, sarà cosa buona e giusta il ripassare sovente nei luoghi noti per recuperare tutti quegli elementi precedentemente negatici. Ovviamente questo porta a una crescita esponenziale del tempo di gioco, ma coloro i quali preferissero giocarsi la prima volta la storia nella sua forma più semplice e veloce possono stare tranquilli: una volta terminata al vicenda, infatti, sarà disponibile la “nuova partita +” tramite cui ricominciare il gioco con tutti i progressi ottenuti in termini di livello, abilità ed equipaggiamento. Equipaggiamento che nella maggior parte dei casi sarà casuale (e spesso inutile), ma fortunatamente può essere venduto per denaro o, come accennato, sacrificato nelle armi “possedute”.

In conclusione, Darksiders II é un gioco decisamente molto buono: un sistema semplice ma efficiente, una storia ispirata ed intrigante che getta le basi nell'affascinante prequel, un mondo aperto ma non dispersivo da esplorare e ri-esplorare, un protagonista strepitoso e divertimento assicurato. Fortemente consigliato a chi ha amato il primo episodio, ma perfettamente godibile anche per chi se lo fosse lasciato sfuggire.


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