Darksiders

di Andrea Bruni
Sull'eterna lotta tra Inferno e Paradiso, vige da eoni una tregua. Un'autorità superiore qual'é l'antico Arso Consiglio, preveggendo la nascita e l'ascesa del genere umano, impose infatti la cessazione di ogni ostilità, almeno fino a quando la rottura dei sette Sigilli non sancirà che l'umanità é pronta a giocare il proprio ruolo nello scontro finale, il quale deciderà un nuovo ed eterno equilibrio. Garanti del volere del Consiglio sono i quattro Cavalieri, mediatori tra angeli, demoni e uomini fino a quando i tempi non saranno maturi per poter annunciare l'inizio dell'Apocalisse. Guerra é uno dei quattro, il più giovane e il più irrequieto. Sta camminando per le strade della Terra, attorno a lui schiere angeliche e creature infernali stanno dando atto a una furibonda battaglia. Tutto fa pensare alla venuta del giorno del giudizio... eppure Guerra é solo. Com'é possibile che i suoi fratelli non siano stati convocati al suo fianco?



Il Cavaliere farà in tempo a scoprire che il Settimo Sigillo é intatto, prima di trovarsi privato delle forze, miseramente sconfitto e portato a processo di fronte all'Arso Consiglio. L'accusa é terribile: aver causato prematuramente l'Apocalisse, sancito la distruzione dell'umanità e alterato irrimediabilmente l'equilibrio. Assetato di vendetta per il raggiro subito, prima ancora che preoccupato della condanna a morte sulla sua testa, Guerra si offre di tornare sulla Terra, scoprire personalmente i veri responsabili dell'accaduto e riportarli alla giustizia. La condizione da accettare sarà la perdita di gran parte del proprio potere e la stretta sorveglianza da perte del crudele Osservatore, ma Guerra é nuovamente in quella che fu il dominio dell'uomo, ora -é passato un secolo dal "fattaccio"- una landa arida di macerie e palazzi sventrati, che le forze dell'Inferno guidate dal misterioso Distruttore hanno reso territorio di conquista, dopo essersi sbarazzati di gran parte dell'esercito del Paradiso.

Tradimenti, vendette e conflitti su scala biblica in uno scenario - letteralmente - post-apocalittico. Non si può dire che Vigil Games non abbia voluto fare le cose in grande per il proprio esordio sulle
console e PC degli appassionati di action game. A dirla tutta, in riferimento alla versione per Personal Computer, non si può certo dire che il team di proprietà di THQ abbia avuto particolare fretta: Darksiders approda sui nostri monitor dopo ben otto mesi di distanza dall'uscita su Xbox360 e PS3, avvenuta nel mese di gennaio. Sicuramente una bella attesa, ma che comunque premia i PC gamers irriducibili amanti di questo genere, che da sempre non ha certo nelle macchine da gioco dotate di mouse e tastiera una piattaforma di riferimento.

Darksiders é infatti un action game alla occidentale a base di violentissime mazzate in terza persona, ma che, tra un massacro e l'altro, ci richiederà una bella spremitura di meningi per venire a capo degli enigmi ambientali che si frappongono tra noi e il nostro obiettivo. oppure metterà alla prova la nostra mira con parentesi di marca sparatutto. Non dobbiamo quindi aspettarci che il viaggio di Guerra attraverso le rovine della cività terrestre sarà un'esperienza monotona, già a partire dalle azioni che nei panni del Cavaliere saremo chiamati a svolgere.

Pure limitato rispetto alla propria reale potenza, Guerra rimane innanzitutto un combattente formidabile, e c'é da perdere il conto in pochi minuti delle occasioni in cui sarà chiamato a dimostrarlo di fronte ai propri avversari, siano essi demoni o esponenti delle sparuta resistenza residua da parte degli Angeli, qui decisamente meno misericordiosi di quanto abbiate imparato nell'ora di catechismo. Il nostro eroe potrà contare sulla leggendaria lama Divoracaos, alla quale, nel corso dei suoi peregrinaggi, avrà modo di aggiungere altri pittoreschi gingilli di distruzione, che tra falci, rivoltelle, shuriken e altro ancora, andranno a comporre un arsenale in grado di impensierire anche il più potente dei comandanti infernali. Per evitare di soccombere alle mazzate nemiche, sarà buona cosa imparare a padroneggiare tutti gli strumenti di morte a nostra disposizione: tecniche di base e combo, ma anche attacchi aerei, schivate e parate (con relativi contrattacchi!). I combattimenti in Darksiders sono tutto quello che ci si può aspettare da un action moderno: veloci e caotici senza che venga concesso un solo attimo di tregua al nostro protagonista, sistematicamente alle prese contro gran numeri di nemici di ogni forma e dimensione e costretto a mutare di volta in volta la propria strategia, anche in base alla conformazione e alle risorse offerte dall'ambiente circostante.

Darksiders non delude nella realizzazione del suo aspetto cardine, offrendo scontri dinamici, magnificamente scenografici ed estremamente divertenti. Grazie alla praticità e reponsività del sistema di controllo, oltre che a una curva di apprendimento sapientemente calibrata, imparare le basi del combattimento é semplice, ma tutto quel che rimane per assicurare la sopravvivenza del Cavaliere dell'Apocalisse é in mano al giocatore, che dovrà appellarsi a tutto il proprio impegno e destrezza per far scorrere i fiumi di sangue che lo separano dal meritato trionfo. L'affollamento che contraddistingue gran parte delle arene di battaglia si rivela inoltre uno sprone per cercare nuove soluzioni tattiche, e mai semplicemente confusionario. Come si può immaginare, non manca nemmeno un significativo numero di boss fights, che ci metteranno contro nemici unici, enormi e particolarmente agguerriti nei nostri confronti. E' qui che i designers di Vigil danno il meglio di sé, allestendo confronti epici, in cui prima ancora di sfoderare lo spadone e pigiare all'impazzata il tasto d'attacco, dovremo preoccuparci di capire la strategia corretta per riuscire a danneggiare il cattivone di turno fino al momento in cui non sarà attivo il quick time event (qui comunque presenti in maniera relativamente minore che in buona parte della concorrenza) che sancirà la sua truculenta esecuzione. Non c'é proprio modo di annoiarsi o stare con le mani in mano, dopo il giorno del giudizio, pensate un pò...



...Questo, anche perché, quando potremo finalmente ringfoderare l'arma, ad aspettarci c'é un ottimo versante di puzzle solving. Si tratti di segmenti platform in cui dovremo compiere i balzi giusti, arrampicarci e/o scovare sentieri nascosti per proseguire vero il checkpoint successivo, o di veri propri rompicapo che richiederanno logica, tempismo e il corretto utilizzo dell'inventario, Darksiders é all'altezza delle aspettative anche nel suo lato più "cerebrale". Senza mai rivelsi eccessiva fonte di frustrazione, gli enigmi disseminati per i diversi livelli (che a proposito, godono di un design eccezionale, che pure può godere di un utilizzo finalmente intelligente del backtracking) sono ben più che semplici diversivi in attesa della scazzottata successiva, e più di una volta si concedono il lusso di stupire per qualità e fantasia. A tal proposito, é consigliato di tenere gli occhi aperti in qualunque stanza mettiate i piedi, considerata la mole di segreti e power-up accuratamente nascosti qua e là.

Una prerogativa di Guerra é difatti recuperare i propri poteri perduti, e a tal proposito giungono in aiuto alcuni particolari "frammenti" che una volta completati possono incrementare la quantità massima di salute e furia (altro non é che l'energia necessaria per eseguire alcuni colpi speciali), senza dimenticare che da certi forzieri (oltre che dai nemici abbattuti) potremo raccogliere artefatti e anime umane, costituenti la valuta grazie alla quale l'untuoso demone-mercante Vulgrim sarà più che felice di venderci potenziamenti di vario tipo. Per sbloccare l'utilizzo di altre abilità speciali, si renderà invece necessario completare obiettivi e proseguire attraverso il gioco: nel corso dell'avventura impareremo -tra le altre cose- a planare e coprire così maggiori distanze in volo, spostarci tra le diverse aree grazie a varchi dimensionali e risvegliare la terrificante Forma del Caos, che dopo un certo numero di colpi portati a segno, ci premierà con qualche secondo di invulnerabilità e una forza d'attacco sovrumana.

Il quadro complessivo del gameplay messo a segno dai ragazzi di Vigil é, insomma, qualcosa di estremamente positivo. Ma, se vogliamo essere sinceri, tra le tante ragioni di elogio che si possono muovere nei confronti del team texano, l'originalità non é certo tra queste. A dirla tutta, si fatica a trovare in Darksiders qualcosa che non si sia già visto altrove, pescando a piene mani da idee portate avanti in altri titoli, d'azione e non: God of War, Zelda, ma anche Resident Evil e Portal (esatto... proprio quel Portal); sono soltanto alcuni dei giochi da cui Vigil prende in prestito gli elementi che vanno a formare l'ossatura di Darksiders. Per fortuna, gli sviluppatori non si sono limitati a un bieco copiaincolla, ma anzi, sono riusciti a combinare tutti questi spunti in modo armonico, con cognizione di causa ed evidente onestà d'intenti: quanto basta per presentare agli occhi del giocatore questo titolo come un grande, appassionato omaggio a questi videogiochi anziché come a una spudorata opera di scopiazzatura.

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Del resto, non é che Darksiders difetti di personalità, tutt'altro. Stilisticamente, siamo di fronte a un lavoro ben indirizzato, con tanti scenari suggestivi e un look particolare - chi se lo sarebbe spettato un gioco basato sulla fine del mondo in cui si ricorre così spesso a colori così accesi? - che di sicura farà la felicità di tutti gli estimatori dei comic-book a stelle e strisce (non é un caso che la mente creativa del team di sviluppo sia Joe Madureira, apprezzato fumettista in orbita Marvel). Non può passare inosservata neppure la caratterizzazione dei personaggi. Guerra é un antieroe ben poco avvezzo alle chiacchere e solito ad esprimersi attraverso rabbiosi one-liners (in questo ricorda un pò un certo "Fantasma di Sparta", con il quale peraltro potrebbe tranquillamente fare a gara in quanto a brutalità), ma anche dotato di un proprio codice d'onore personale; forse non particolarmente originale, ma funziona alla grande. E forse, le cose vanno ancora meglio spostandoci sul cast di personaggi secondari, tra i quali il concetto di "bidimensionalità" é semplicemente non pervenuto. Una menzione d'onore va all'Osservatore incaricato di sorvegliare le azioni del Cavaliere per conto del Consiglio. Lo spirito rivestirà il ruolo di guida, pronto a offrire consigli e indicazioni su come proseguire, ma per buona parte del tempo sarà una presenta tutt'altro che amichevole, particolarmente appagato nell'umiliare e torturare il suo "cane al guinzaglio", e dare sfoggio della propria personalità sadica e deliziosamente malevola. Anche farsi odiare é questione di stile, dopotutto.

A suggellare l'elevato livello raggiunto nell'aspetto narrativo, registriamo una storyline estremamente piacevole e costellata di colpi di scena, che per tutta la durata del gioco (15 ore piene con un grado di sfida assolutamente onesto é una stima realistica, niente male) saprà contribuire a tenerci incollati agli schermi; oltretutto, un ulteriore valore aggiunto giunge dallo score musicale, epico quanto basta, e da un'opera di voice acting generalmente autorevole da parte dei doppiatori del Belpaese, elementi che riescono a pieno titolo a rafforzare ulteriormente un'atmosfera generale curata ed efficace già in partenza.

Purtroppo, arrivando al capitolo "conversione", siamo di fronte al vero tasto dolente di Darksiders: specie di fronte al lungo ritardo con cui questo porting ha visto la luce, possiamo tranquillamente dire che il passaggio da console a PC poteva essere gestito molto meglio. E' vero, la veste grafica appare leggermente più definita rispetto ai corrispettivi di casa Microsoft e Sony, ma il prezzo da pagare appare quantomeno iniquo: la schermata delle opzioni presenta margini quantomeno nulli di scalabilità e personalizzazione dei settaggi visivi (di fatto limitati alla scelta della risoluzione e all'attivazione della sincronia verticale), e al contempo abbiamo potuto constatare come il pur generalmente ferreo framerate si conceda di tanto in tanto qualche scatto, non solo -fisiologicamente- in prossimità delle zone di transizione d'area. Nulla -se vogliamo essere sinceri- che abbia in qualche modo inficiato la fruibilità del gioco (e non c'é bisogno di dilungarsi in spiegazioni su quanto la fluidità sia fondamentale in un titolo di questo tipo), ma non é certo quel che si si aspetterebbe su un sistema di prova (dual core E8400, 4 Giga di RAM e Radeon 3870) tranquillamente all'altezza dei requisiti consigliati.

E' dunque d'obbligo raccomandare una certa prudenza da parte di chi sia equipaggiato con un hardware più "al limite". Le cose non vanno meglio sul fronte controlli: potete tranquillamente abbandonare in partenza qualunque speranza di modificare a piacere il layout predefinito, e allo stesso modo, finché avrete un gameplad collegato, non esiste modo di poter muovere Guerra con l'ausilio di mouse e tastiera. Va detto che l'uso del pad sia in questo caso l'opzione di gran lunga consigliata, e la mappatura di default é probabilmente la migliore possibile; ma 8 mesi di attesa forzata offrono ben poche scuse nei confronti degli standard che i giocatori su PC hanno diritto di pretendere da parte di un gioco sviluppato per la loro piattaforma preferita. Se poi contiamo che anche un aspetto relativamente "frivolo" come l'integrazione degli Achievements di Steam é stato implementato con esiti quantomeno difettosi, una bella tirata d'orecchie Vigil se la merita tutta.

Per fortuna, Darksiders é sì un porting rivedibile, ma prima di tutto si ricorda - e ricorda volentieri agli utenti - di essere un gran gioco, meritevole di un acquisto senza troppe remore nonostante le
magnagne di sopra. Dunque, chiunque abbia voglia di un epico, violento e adrenalinico action game fatto come si deve e non ha ceduto alle sirene delle console di ultima generazione, può tranquillamente prepararsi a impugnare il controller di fiducia, rompere l'ultimo Sigillo e cavalcare al fianco di Guerra verso un'esperienza videoludica che difficilmente sarà dimenticata molto in fretta.