Dawnspire
di
Walter Paiano
Dawnspire è il tipico titolo che definiremmo una agguerrita e al contempo curata produzione videoludica: la campagna di marketing del gioco si basa soprattutto sul passaparola degli appassionati e sulla possibilità di provare il gioco gratis, anche se con varie limitazioni. Il risultato è un titolo che viene rifinito e limato passo passo, costantemente in evoluzione, in cui ogni modifica è sottoposta al vaglio e al parere degli appassionati.Per quel che riguarda il genere, il titolo si colloca a metà tra una sorta di Battlefield (con, al posto dei soldati ipertecnologici a cui siamo abituati, orchi,stregoni e maghi) e una sorta di Titan Quest da giocare esclusivamente online. Bisogna anzitutto tenere conto che, sebbene sia possibile ad un certo punto giocare esclusivamente contro dei bot gestiti dalla CPU ( che sostituiscono o vengono sostituiti continuamente dai giocatori, allo scopo di mantenere sempre un certo numero di personaggi in campo) la mancanza di una connessione internet non permette neanche di accedere al menù di gioco iniziale.
La storia di fondo, come ci si dovrebbe aspettare, non è molto approfondita o spiccatamente originale.Nella bolgia delle arene multiplayer che fanno da sfondo alle nostre frenetiche incursioni si affrontano due team, Luce e Tenebre, in lotta per il possesso del potere della magia, dopo che questa, rimasta quiescente per più di un millennio, è tornata a plasmare il mondo dal quale nacque. Scopo dei componenti delle due squadre è conquistare delle reliquie che sono sparse per il campo di gioco, nel quale compaiono gradualmente e in corrispondenza di particolari aree, e di mantenerne il possesso al fine di totalizzare un certo numero di punti o, una volta che un team abbia ottenuto il controllo di tutte le reliquie, di attendere l'arrivo della vittoria allo scadere di un timer.La vittoria a punti è un'opzione da non trascurare, dato che questi ultimi vengono assegnati in base a svariate azioni, come il numero di uccisioni, il tempo in cui si mantiene il possesso delle reliquie, le guarigioni o l'esperienza guadagnata dai componenti.I primi passi all'interno del gioco consistono nel creare un personaggio (è possibile salvare fino a 6 diversi combattenti sul proprio account) e di deciderne anzitutto la classe e le caratteristiche principali.
Nello scegliere la classe preferita abbiamo anzitutto il Templare, guerriero dalle doti curative, la Witch, maggiormente votata agli attacchi magici, il Seeker, l'incassatore di colpi del gruppo, lo Shadowblade, il silenzioso e ingannatore assassino e il Reaver, guerriero che fa dei poteri psichici la propria arma e del suo esoscheletro la propria corazza. A questi se ne aggiunge un sesto, una sorta di arciere dotato, è proprio il caso di dirlo, di notevoli assi nella manica, sbloccabile solo dopo il superamento delle 100 ore di gioco complessivo.Andando ad analizzare le caratteristiche specifiche di ogni personaggio non possiamo che rimanere estasiati: queste sono diverse da classe a classe e si adattano alla predilezione del personaggio per un particolare tipo di strategia (di incassatore, stealth, offensiva, curativa,...) rispettando al contempo un equilibrio tra le varie specializzazioni talmente ben congegnato che, manco a dirlo, uno dei motivi principali della sconfitta è dato dalla scarsa diversificazione di ruoli all'interno di un gruppo.Nel creare un personaggio è possibile optare per una combinazione di talenti più marcatamente offensivi o maggiormente difensivi, oppure personalizzare in totale libertà le abilità del guerriero spendendo 50 punti esperienza a scelta.A proposito di esperienza, è singolare notare come appunto i Punti guadagnati nel gioco non possano essere spesi per eccellere in una particolare abilità, ma vadano ad accumularsi ad un generale livello di esperienza.
Ed è questo, in effetti, uno degli aspetti che più ci lascia stupiti di Dawnspire, un gioco che, proprio per la sua natura spiccatamente arcade ed intuitiva, gioverebbe enormemente di un sistema di avanzamento più raffinato di quello attualmente in uso.Col progredire delle ore di gioco l'impatto complessivo risulta comunque positivo: è veramente divertente trovare il miglior party possibile e la classe di gioco che più ci aggrada, e mettere su un gruppo di incursori che magari non siano bot, per sfidarsi a colpi di magie e fendenti (soprattutto delle prime).Per quanto riguarda i personaggi il nostro preferito rimane il Templare, mirabile esempio di guaritore e combattente di spada, che si adatta perfettamente ad una conduzione strategica del gioco, e a cui basta affiancare uno Shadowblade per ottenere già le prime vittorie.La natura più arcade del titolo è rimarcata da un buon uso della telecamera e da pochi e semplici controlli, per i quali è possibile scegliere tra numerose combinazioni (l'attacco e il movimento con un solo tasto del mouse, il movimento comandato tramite i tasti WASD, ecc...). Rimangono, certo, alcuni problemi: lo scarso popolamento dei server, una ritardo nella risposta dei personaggi quando si tratta di fuggire da uno scontro, l'assoluta mancanza di un motore fisico (ad esempio, i fluidi si comportano come delle "lastre" di vetro) e il già citato sistema di avanzamento di esperienza, piuttosto ininfluente.Dal punto di vista grafico, invece, siamo numerose spanne sopra la media: la una leggerezza del motore grafico è piuttosto apprezzabile, e l'ottimizzazione per le schede Nvidia è eccezionale; sul lato Ram il titolo non chiede requisiti esorbitanti, cosicché anche il Lag è praticamente assente, se non tenendo tutti i dettagli al massimo nelle partite con 16 giocatori umani (i Bot naturalmente non pesano sul carico del server).
Il level design, pur non essendo nulla di eccezionale, è comunque variegato, e ci permette di solcare una multiforme e colorata schiera di livelli: tetri ambienti vulcanici, rilassanti distese erbose o labirinti di pietre intagliate ad arte.Dal lato sonoro assistiamo ad una ostentazione di forza che va oltre il minimo necessario: gli effetti sonori che accompagnano lo sfavillare delle magie elementari, lo sfolgorio dei fuochi, le aure guaritrici e il cozzare delle armature sono profondi e curati, e contribuiscono ad immedesimare il giocatore in un mondo già di per sé pervaso da sottofondi onirici e fiabeschi, a volte anche bellicosi. Dobbiamo tuttavia redarguire agli sviluppatori la totale mancanza di dialoghi o di altri eventi che non siano quelli che il corso del gioco prevede: il mondo è un blocco di pietra inamovibile su cui non permangono i segni delle calamità che maghi e incursori vi lanciano sopra, e il gioco in sé, per quanto divertente e immediato, alla lunga non può che stancare. Tuttavia, intravediamo uno spiraglio di speranza nella struttura aperta del titolo, che Silent Grove Studio ha voluto imprimervi: non si sa mai, un giorno potremmo tornare a giocare un Dawnspire rinnovato e potenziato sotto molti punti di vista.
La storia di fondo, come ci si dovrebbe aspettare, non è molto approfondita o spiccatamente originale.Nella bolgia delle arene multiplayer che fanno da sfondo alle nostre frenetiche incursioni si affrontano due team, Luce e Tenebre, in lotta per il possesso del potere della magia, dopo che questa, rimasta quiescente per più di un millennio, è tornata a plasmare il mondo dal quale nacque. Scopo dei componenti delle due squadre è conquistare delle reliquie che sono sparse per il campo di gioco, nel quale compaiono gradualmente e in corrispondenza di particolari aree, e di mantenerne il possesso al fine di totalizzare un certo numero di punti o, una volta che un team abbia ottenuto il controllo di tutte le reliquie, di attendere l'arrivo della vittoria allo scadere di un timer.La vittoria a punti è un'opzione da non trascurare, dato che questi ultimi vengono assegnati in base a svariate azioni, come il numero di uccisioni, il tempo in cui si mantiene il possesso delle reliquie, le guarigioni o l'esperienza guadagnata dai componenti.I primi passi all'interno del gioco consistono nel creare un personaggio (è possibile salvare fino a 6 diversi combattenti sul proprio account) e di deciderne anzitutto la classe e le caratteristiche principali.
Nello scegliere la classe preferita abbiamo anzitutto il Templare, guerriero dalle doti curative, la Witch, maggiormente votata agli attacchi magici, il Seeker, l'incassatore di colpi del gruppo, lo Shadowblade, il silenzioso e ingannatore assassino e il Reaver, guerriero che fa dei poteri psichici la propria arma e del suo esoscheletro la propria corazza. A questi se ne aggiunge un sesto, una sorta di arciere dotato, è proprio il caso di dirlo, di notevoli assi nella manica, sbloccabile solo dopo il superamento delle 100 ore di gioco complessivo.Andando ad analizzare le caratteristiche specifiche di ogni personaggio non possiamo che rimanere estasiati: queste sono diverse da classe a classe e si adattano alla predilezione del personaggio per un particolare tipo di strategia (di incassatore, stealth, offensiva, curativa,...) rispettando al contempo un equilibrio tra le varie specializzazioni talmente ben congegnato che, manco a dirlo, uno dei motivi principali della sconfitta è dato dalla scarsa diversificazione di ruoli all'interno di un gruppo.Nel creare un personaggio è possibile optare per una combinazione di talenti più marcatamente offensivi o maggiormente difensivi, oppure personalizzare in totale libertà le abilità del guerriero spendendo 50 punti esperienza a scelta.A proposito di esperienza, è singolare notare come appunto i Punti guadagnati nel gioco non possano essere spesi per eccellere in una particolare abilità, ma vadano ad accumularsi ad un generale livello di esperienza.
Ed è questo, in effetti, uno degli aspetti che più ci lascia stupiti di Dawnspire, un gioco che, proprio per la sua natura spiccatamente arcade ed intuitiva, gioverebbe enormemente di un sistema di avanzamento più raffinato di quello attualmente in uso.Col progredire delle ore di gioco l'impatto complessivo risulta comunque positivo: è veramente divertente trovare il miglior party possibile e la classe di gioco che più ci aggrada, e mettere su un gruppo di incursori che magari non siano bot, per sfidarsi a colpi di magie e fendenti (soprattutto delle prime).Per quanto riguarda i personaggi il nostro preferito rimane il Templare, mirabile esempio di guaritore e combattente di spada, che si adatta perfettamente ad una conduzione strategica del gioco, e a cui basta affiancare uno Shadowblade per ottenere già le prime vittorie.La natura più arcade del titolo è rimarcata da un buon uso della telecamera e da pochi e semplici controlli, per i quali è possibile scegliere tra numerose combinazioni (l'attacco e il movimento con un solo tasto del mouse, il movimento comandato tramite i tasti WASD, ecc...). Rimangono, certo, alcuni problemi: lo scarso popolamento dei server, una ritardo nella risposta dei personaggi quando si tratta di fuggire da uno scontro, l'assoluta mancanza di un motore fisico (ad esempio, i fluidi si comportano come delle "lastre" di vetro) e il già citato sistema di avanzamento di esperienza, piuttosto ininfluente.Dal punto di vista grafico, invece, siamo numerose spanne sopra la media: la una leggerezza del motore grafico è piuttosto apprezzabile, e l'ottimizzazione per le schede Nvidia è eccezionale; sul lato Ram il titolo non chiede requisiti esorbitanti, cosicché anche il Lag è praticamente assente, se non tenendo tutti i dettagli al massimo nelle partite con 16 giocatori umani (i Bot naturalmente non pesano sul carico del server).
Il level design, pur non essendo nulla di eccezionale, è comunque variegato, e ci permette di solcare una multiforme e colorata schiera di livelli: tetri ambienti vulcanici, rilassanti distese erbose o labirinti di pietre intagliate ad arte.Dal lato sonoro assistiamo ad una ostentazione di forza che va oltre il minimo necessario: gli effetti sonori che accompagnano lo sfavillare delle magie elementari, lo sfolgorio dei fuochi, le aure guaritrici e il cozzare delle armature sono profondi e curati, e contribuiscono ad immedesimare il giocatore in un mondo già di per sé pervaso da sottofondi onirici e fiabeschi, a volte anche bellicosi. Dobbiamo tuttavia redarguire agli sviluppatori la totale mancanza di dialoghi o di altri eventi che non siano quelli che il corso del gioco prevede: il mondo è un blocco di pietra inamovibile su cui non permangono i segni delle calamità che maghi e incursori vi lanciano sopra, e il gioco in sé, per quanto divertente e immediato, alla lunga non può che stancare. Tuttavia, intravediamo uno spiraglio di speranza nella struttura aperta del titolo, che Silent Grove Studio ha voluto imprimervi: non si sa mai, un giorno potremmo tornare a giocare un Dawnspire rinnovato e potenziato sotto molti punti di vista.
Dawnspire
7
Voto
Redazione
Dawnspire
Dawnspire è un gioco che necessita principalmente di due cose: una connessione a Internet e la capacità di chiudere un occhio su alcune lacune. Tuttavia, alle poche modalità di gioco disponibili corrisponde una possibilità di personalizzazione delle abilità del personaggio piuttosto approfondita (che non tocca purtroppo l'aspetto esteriore e che non dà grandi gratificazioni ai più esperti) che, insieme ad una grafica di tutto rispetto, rendono il titolo un piacevole passatempo pomeridiano.