Daylight
Una ragazza si trova a combattere per sopravvivere in un ospedale fatiscente, abitato solamente da presenze oscure pronte a fargli la pelle in men che non si dica. Accompagnata solo dal suo cellulare e da alcuni bengala pronti ad illuminare le zone più buie, Sarah dovrà fare affidamento a tutta la sua tempra morale per cercare di sopravvivere e trovare l'uscita da questo terribile incubo.
Il nuovo prodotto degli Zombie Studios, mette in campo una storia al limite del possibile e cerca di avvalersi di tematiche già viste nel genere horrorifico, come i vari Slender o, ancora meglio, il sublime Outlast, per cercare di ricreare il giusto mordente al fine di conquistare una fetta di videogiocatori appassionati. Saranno riusciti nel loro intento? Vediamolo insieme.
Daylight si configura come un survival horror "procedurale", che cerca quindi di miscelare le più comprovate meccaniche dei classici del genere, ad una meticolosa esplorazione degli ambienti di gioco, alla ricerca di elementi utili per la soluzione del caso. Il gioco si presenta con un'interfaccia praticamente ridotta all'osso ed una serie di comandi davvero "basici", grazie ai quali potremo muovere i nostri passi con il classico WASD e direzionare il nostro sguardo grazie all'aiuto del mouse. Ci viene, inoltre, fornita una mappa digitale su un dispositivo GPS (che non potremo lasciare per nessun motivo) e due tipi di bengala, uno per illuminare gli scenari e trovare le “reminiscenze” e l'altro per spaventare gli abitatori del buio (noi che spaventiamo loro..). Chiaramente, non avremo nessuna arma a corredo, ma solo tanto fiato per correre lontano dai nemici e tanta pazienza per vagare all'interno delle varie stanze dell'ospedale nel tentativo di cercare l'uscita.
Ad aiutarci nell'impresa troviamo un motore grafico convincente ma che, purtroppo, si concede solo all'utenza in grado di montare sul proprio calcolatore schede grafiche che supportino pienamente le DirectX11, nonché alcuni effetti particolari dedicati a schede NVidia. Portando infatti le caratteristiche del titolo al loro massimo livello, abbiamo notato che il nostro PC di fascia media non riusciva pienamente a processare tutte le texture in alta definizione, con vistosi cali di frame rate in conseguenza di movimenti ampi e repentini.
Ci preme segnalare, a tal proposito, che sono uscite due patch in grado di risolvere i crash dovuti proprio all'incapacità di gestire interamente le librerie grafiche dedicate, visto che il gioco sembra non rilevare correttamente le schede video compatibili con le DirectX11.
Non é però questo l'unico problema di Daylight, che pecca probabilmente nell'elemento più importante per un survival horror. Insomma, in Daylight l'atmosfera da "Jump Scare" dura giusto quel tanto che serve per introdurvi nel "mood" del gioco ma gli sviluppatori si sono dimostrati incapaci di accrescerne la tensione nello svolgersi degli eventi, lasciandovi a cuocere in un brodo che, alla lunga, ha sempre lo stesso sapore. A peggiorare questo stato di cose si aggiunge un level design che propone ambienti ciclostilati all'eccesso, anch'essi del tutto privi di un qualsivoglia elemento in grado di accrescere nel giocatore quel senso di instabilità e "urgenza" che é alla base di un qualsiasi horror degno di questo nome.
Una piattezza che si riflette anche nella qualità dei documenti posizionati ad hoc per spiegare al giocatore, man mano che avanza, i vari cavilli della storia ci sono sembrati buttati alla meno peggio, nonché troppo espliciti da un certo punto in avanti della storia.
Il gioco é diviso in zone, delimitate da alcuni sigilli apribili solamente trovando la giusta chiave, identificata con un determinato oggetto che, tra le tante cose, vi terrà la mano occupata fino al raggiungimento della porta e non vi permetterà di accendere dei bengala per “allontanare” le presenze demoniache che vorranno farvi la pelle. Adesso, va bene tutto, ma anche il cellulare, di per sé, resta un elemento atipico che richiama fin troppo da vicino la cinepresa di Outlast, solo che in quest'ultimo caso l'oggetto aveva senso mentre in Daylight ci sembra assurdo sotto tutti i punti di vista. Quindi, a lungo andare, l'avventura della nostra Sarah perde completamente credibilità e ci catapulta, inesorabilmente, in un circolo vizioso estremamente tedioso fatto di zone ripetitive che non riesce a regalarci alcuna particolare emozione.
Un peccato, visto che anche in termini di longevità il titolo dura poco più di un ora e potrebbe essere necessario rigiocarlo solo per completare qualche achievement di corredo. Anche la difficoltà risulta ambigua visto che, anche al massimo, ci permette tranquillamente di sfuggire le oscure presenze senza rischiare la vita (tranne quando abbiamo tentato di fare uno screen).
Insomma, tante grosse potenzialità a disposizione ma pochi contenuti nel riuscire a completare un prodotto al meglio. Graficamente parlando il titolo ha tanto da dare, ma la mancanza di una buona storia, in grado di raccontare un dramma e di farlo vivere interamente, affonda il nostro Daylight verso un buco fin troppo oscuro.
Il nuovo prodotto degli Zombie Studios, mette in campo una storia al limite del possibile e cerca di avvalersi di tematiche già viste nel genere horrorifico, come i vari Slender o, ancora meglio, il sublime Outlast, per cercare di ricreare il giusto mordente al fine di conquistare una fetta di videogiocatori appassionati. Saranno riusciti nel loro intento? Vediamolo insieme.
Daylight si configura come un survival horror "procedurale", che cerca quindi di miscelare le più comprovate meccaniche dei classici del genere, ad una meticolosa esplorazione degli ambienti di gioco, alla ricerca di elementi utili per la soluzione del caso. Il gioco si presenta con un'interfaccia praticamente ridotta all'osso ed una serie di comandi davvero "basici", grazie ai quali potremo muovere i nostri passi con il classico WASD e direzionare il nostro sguardo grazie all'aiuto del mouse. Ci viene, inoltre, fornita una mappa digitale su un dispositivo GPS (che non potremo lasciare per nessun motivo) e due tipi di bengala, uno per illuminare gli scenari e trovare le “reminiscenze” e l'altro per spaventare gli abitatori del buio (noi che spaventiamo loro..). Chiaramente, non avremo nessuna arma a corredo, ma solo tanto fiato per correre lontano dai nemici e tanta pazienza per vagare all'interno delle varie stanze dell'ospedale nel tentativo di cercare l'uscita.
Ad aiutarci nell'impresa troviamo un motore grafico convincente ma che, purtroppo, si concede solo all'utenza in grado di montare sul proprio calcolatore schede grafiche che supportino pienamente le DirectX11, nonché alcuni effetti particolari dedicati a schede NVidia. Portando infatti le caratteristiche del titolo al loro massimo livello, abbiamo notato che il nostro PC di fascia media non riusciva pienamente a processare tutte le texture in alta definizione, con vistosi cali di frame rate in conseguenza di movimenti ampi e repentini.
Ci preme segnalare, a tal proposito, che sono uscite due patch in grado di risolvere i crash dovuti proprio all'incapacità di gestire interamente le librerie grafiche dedicate, visto che il gioco sembra non rilevare correttamente le schede video compatibili con le DirectX11.
Non é però questo l'unico problema di Daylight, che pecca probabilmente nell'elemento più importante per un survival horror. Insomma, in Daylight l'atmosfera da "Jump Scare" dura giusto quel tanto che serve per introdurvi nel "mood" del gioco ma gli sviluppatori si sono dimostrati incapaci di accrescerne la tensione nello svolgersi degli eventi, lasciandovi a cuocere in un brodo che, alla lunga, ha sempre lo stesso sapore. A peggiorare questo stato di cose si aggiunge un level design che propone ambienti ciclostilati all'eccesso, anch'essi del tutto privi di un qualsivoglia elemento in grado di accrescere nel giocatore quel senso di instabilità e "urgenza" che é alla base di un qualsiasi horror degno di questo nome.
Una piattezza che si riflette anche nella qualità dei documenti posizionati ad hoc per spiegare al giocatore, man mano che avanza, i vari cavilli della storia ci sono sembrati buttati alla meno peggio, nonché troppo espliciti da un certo punto in avanti della storia.
Il gioco é diviso in zone, delimitate da alcuni sigilli apribili solamente trovando la giusta chiave, identificata con un determinato oggetto che, tra le tante cose, vi terrà la mano occupata fino al raggiungimento della porta e non vi permetterà di accendere dei bengala per “allontanare” le presenze demoniache che vorranno farvi la pelle. Adesso, va bene tutto, ma anche il cellulare, di per sé, resta un elemento atipico che richiama fin troppo da vicino la cinepresa di Outlast, solo che in quest'ultimo caso l'oggetto aveva senso mentre in Daylight ci sembra assurdo sotto tutti i punti di vista. Quindi, a lungo andare, l'avventura della nostra Sarah perde completamente credibilità e ci catapulta, inesorabilmente, in un circolo vizioso estremamente tedioso fatto di zone ripetitive che non riesce a regalarci alcuna particolare emozione.
Un peccato, visto che anche in termini di longevità il titolo dura poco più di un ora e potrebbe essere necessario rigiocarlo solo per completare qualche achievement di corredo. Anche la difficoltà risulta ambigua visto che, anche al massimo, ci permette tranquillamente di sfuggire le oscure presenze senza rischiare la vita (tranne quando abbiamo tentato di fare uno screen).
Insomma, tante grosse potenzialità a disposizione ma pochi contenuti nel riuscire a completare un prodotto al meglio. Graficamente parlando il titolo ha tanto da dare, ma la mancanza di una buona storia, in grado di raccontare un dramma e di farlo vivere interamente, affonda il nostro Daylight verso un buco fin troppo oscuro.
Daylight
6
Voto
Redazione
Daylight
Daylight si affaccia sul mercato con una storia sciapa ed una serie di dinamiche che lasciano un po' perplessi. I vari richiami a titoli videoludici già visti ci hanno lasciato l'amaro in bocca, senza considerare i piccoli difetti grafici che non ci hanno permesso di godere il titolo al meglio. Anche il prezzo, 13,99€, ci sembra un po' altino al momento, noi vi consigliamo un acquisto ponderato nel periodo dei saldi, giusto per affondare nuovamente in qualche avventura densa di oscurità, ma da cui non aspettarsi troppo.