Daytona USA 2001
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Negli ultimi anni il settore dei coin op é andato incontro ad un'inesorabile crisi dovuta in parte ad una disaffezione verso l'ambiente da parte dei giocatori, ma soprattutto all'affiancarsi della tecnologia delle console da casa con quella delle costose schede dedicate. Probabilmente il periodo in cui si sperava di più in una ripresa del mercato é stato quello che ha visto comparire schede come la Model 1 e il System 11 della Namco. In un periodo in cui le console erano nella stragrande maggioranza dei casi a 16 bit (Jaguar e 3DO sono eccezioni su cui possiamo stendere un velo funebre...) questi mostri mangiapoligoni offrivano una grafica 3D lontana dalla più folle immaginazione dei creatori di Starglider, il primo gioco a implementare i poligoni solidi al posto del wireframe. Ai tempi la competizione tra Sega e Namco era soprattutto sui giochi di guida e, dopo l'esordio di Virtua Racing, fu il turno di Ridge Racer di ricevere i consensi dei giocatori. La casa di Sonic però era tutt'altro che sconfitta e, combinando l'esperienza del team AM2 con la nuova scheda Model 2, tirò fuori dal cilindro Daytona USA! Il gioco era un vero e proprio capolavoro di pulizia grafica e uso delle texture, senza contare la grande giocabilità e la possibilità di giocare in multiplayer dai due giocatori in su grazie ai cabinati multipostazione
Non a caso molti addetti del settore considerano Daytona degno di essere citato assieme ad altri giochi storici come Out Run e la saga di Final Lap come maggiori esponenti dei racing game di stampo arcade. Con l'arrivo delle console a 32 bit la Sega decise di effettuarne una conversione per l'allora nascituro Saturn, però il progetto non andò in porto nel migliore dei modi a causa della difficoltà di programmazione che affliggevano la console. Il risultato fu un gioco che manteneva lo spirito dell'originale da sala, a patto di digerire un frame rate bassino e un bad clipping imperante. Più avanti a seguito dell'uscita delle librerie software 2.0 del Saturn fu realizzato Daytona Circuit Edition, un remake che aggiungeva alcuni tracciati nuovi di zecca e sistemava molti dei difetti grafici. Sfortunatamente i lavori furono affidati ad un team della Sega of America che, pur brillando dal punto di vista della programmazione, non era riuscito a catturare il gameplay vincente dell'arcade e della prima conversione. A distanza di anni finalmente gli utenti del Dreamcast possono finalmente mettere le mani su una conversione più che perfetta dell'originale
Non a caso molti addetti del settore considerano Daytona degno di essere citato assieme ad altri giochi storici come Out Run e la saga di Final Lap come maggiori esponenti dei racing game di stampo arcade. Con l'arrivo delle console a 32 bit la Sega decise di effettuarne una conversione per l'allora nascituro Saturn, però il progetto non andò in porto nel migliore dei modi a causa della difficoltà di programmazione che affliggevano la console. Il risultato fu un gioco che manteneva lo spirito dell'originale da sala, a patto di digerire un frame rate bassino e un bad clipping imperante. Più avanti a seguito dell'uscita delle librerie software 2.0 del Saturn fu realizzato Daytona Circuit Edition, un remake che aggiungeva alcuni tracciati nuovi di zecca e sistemava molti dei difetti grafici. Sfortunatamente i lavori furono affidati ad un team della Sega of America che, pur brillando dal punto di vista della programmazione, non era riuscito a catturare il gameplay vincente dell'arcade e della prima conversione. A distanza di anni finalmente gli utenti del Dreamcast possono finalmente mettere le mani su una conversione più che perfetta dell'originale