Daytona USA 2001

di Redazione Gamesurf
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La produzione di Daytona USA 2001 é frutto di un accordo tra la Hasbro Interactive e la Sega visto che i diritti per lo sfruttamento del nome Daytona sono stati dati in concessione alla prima dalla International Speedway Corporation. Lo sviluppo del gioco é stato affidato in parallelo all'Amusement Vision e alla Genki, team già responsabile delle conversioni di Virtua Fighter 3 TB e di Virtua Striker 2, nonché ideatori della serie di Tokyo Highway Challenge per restare in tema automobilistico. Una volta accesa la console si assiste al classico giro di pista multiangolo di una ventina di macchine che lascia intravedere non solo la perfezione della conversione, ma anche alcune delle migliorie apportate grazie all'hardware superiore del Dreamcast

I modelli poligonali delle macchine sono stati migliorati e diversificati tra di loro mentre fanno bella mostra di se i vetri trasparenti che lasciano intravedere gli interni delle auto e i riflessi sulla carrozzeria. C'é da dire che quest'ultimi sono un po' esagerati per delle stock car, comunque si può supporre che questo derivi dall'approccio della Genki alla rappresentazione delle carrozzerie, specie se si ricordano le auto a specchio dei due Tokyo Highway Challenge. Notevoli alcune finezze come la polvere sollevata che rientra in circolo con le ruote, dettaglio già presente nell'ottimo F 355, ma qui implementato in modo più evidente. Nonostante le migliorie Daytona USA 2001 non può certo competere graficamente con gli ultimi esponenti della produzione di racing game, dopotutto si tratta di un gioco vecchio più di 5 anni a cui é stato apportato un lifting di ottimo livello, ma pur sempre un lifting
Il punto di forza del titolo é però l'eccellente sensazione di velocità e il frame rate inchiodato a 60 fps costanti, nonché la solidità della realizzazione tecnica che giova anche dell'impeccabile stile dell'originale. Non dimentichiamoci poi delle venti auto su pista quando i giochi attuali di solito tendono a fermarsi a otto perdendo quindi il feeling da corsa vera e propria. Le musiche sono molto valide e mantengono le liriche dell'originale omesse nella Circuit Edition, ma stavolta sono meno invadenti e lasciano il dovuto spazio agli effetti sonori campionati in modo esemplare