Dead Or Alive 2
di
Le rimanenti opzioni di gioco sono le classiche Story, Vs, Practice, Time Attack, Survival e Team battle mode; non c'é neanche l'ombra delle missioni di Soul Calibur o dei mille segreti di Tekken 3. E questo é il principale difetto di un gioco che, altrimenti, sarebbe giunto troppo vicino alla perfezione per essere vero
Le sezioni di gioco più classiche ormai stancano in fretta i giocatori scafati e l'assenza di una qualunque modalità particolare, o di qualche segreto da scoprire (i personaggi ci sono tutti fin da subito e così pure i vestiti che nel primo episodio facevano parte dei segreti) penalizza un pòil gioco in singolo riducendolo, anche per l'esiguità dello Story mode, a un mero esercizio di allenamento
Questa mancanza, unita alla notevole tecnicità della meccanica di gioco, rende DOA2 un titolo molto meno mainstream rispetto a Soul Calibur e, quindi, adatto soprattutto agli appassionati del genere. Chiaramente l'impostazione di gioco non é da ritenersi un difetto di per se, d'altra parte l'introduzione di qualche motivo di interesse in più per il giocatore medio avrebbe sicuramente giovato
Nell'introduzione accennavo al fatto che il gioco é stato sviluppato anche per PlayStation 2. Questo implica sicuramente che sarà uno dei principali metri di paragone per il confronto fra le due console del momento e che permettera di farsi un prima idea riguardo all'effettiva superiorità tecnica dell'hardware Sony. Certamente va detto che già su Dreamcast il gioco della Tecmo gode di una realizzazione tecnica notevolissima
Graficamente ha ben poco da invidiare a Soul Calibur e, se nella realizzazione dei personaggi perde forse qualche punto rispetto al capolavoro della Namco, a livelo di costruzione dei fondali siamo di fronte ad un lavoro forse ancora più accurato. Le splendide (alcune ancora irraggiungibili in quanto a cura del particolare) ambientazioni di Soul Calibur, hanno la caratteristica di essere, semplificando molto, dei ring di lunghezza variabile intorno ai quali scorrono dei bellissimi fondali
Le sezioni di gioco più classiche ormai stancano in fretta i giocatori scafati e l'assenza di una qualunque modalità particolare, o di qualche segreto da scoprire (i personaggi ci sono tutti fin da subito e così pure i vestiti che nel primo episodio facevano parte dei segreti) penalizza un pòil gioco in singolo riducendolo, anche per l'esiguità dello Story mode, a un mero esercizio di allenamento
Questa mancanza, unita alla notevole tecnicità della meccanica di gioco, rende DOA2 un titolo molto meno mainstream rispetto a Soul Calibur e, quindi, adatto soprattutto agli appassionati del genere. Chiaramente l'impostazione di gioco non é da ritenersi un difetto di per se, d'altra parte l'introduzione di qualche motivo di interesse in più per il giocatore medio avrebbe sicuramente giovato
Nell'introduzione accennavo al fatto che il gioco é stato sviluppato anche per PlayStation 2. Questo implica sicuramente che sarà uno dei principali metri di paragone per il confronto fra le due console del momento e che permettera di farsi un prima idea riguardo all'effettiva superiorità tecnica dell'hardware Sony. Certamente va detto che già su Dreamcast il gioco della Tecmo gode di una realizzazione tecnica notevolissima
Graficamente ha ben poco da invidiare a Soul Calibur e, se nella realizzazione dei personaggi perde forse qualche punto rispetto al capolavoro della Namco, a livelo di costruzione dei fondali siamo di fronte ad un lavoro forse ancora più accurato. Le splendide (alcune ancora irraggiungibili in quanto a cura del particolare) ambientazioni di Soul Calibur, hanno la caratteristica di essere, semplificando molto, dei ring di lunghezza variabile intorno ai quali scorrono dei bellissimi fondali