Dead Or Alive 2
di
Redazione Gamesurf
Molto tempo è ormai passato da quando il primo capitolo di questo picchiaduro a incontri fece la sua comparsa sulla PlayStation. Un gioco che si ritagliò una piccola fetta di successo, soprattutto fra coloro che preferiscono combattimenti più aderenti alla realtà e stili di lotta veramente esistenti, ponendosi di fatto come unica alternativa valida alla saga di Tekken della Namco
Dead or Alive passerà senza dubbio alla storia anche per la maniacalità (è proprio il caso di dirlo) con la quale i programmatori hanno cercato di rendere il più realistico possibile il... movimento di certi attributi che le tanto generose quanto prosperose lottatrici mettono in mostra. Nel frattempo siamo stati testimoni del consueto cambio generazionale di console che dai 32 bit sono passate direttamente ai 128 del Dreamcast Sega e ora anche dell'erede della Psx, ovvero la tanto discussa PS2 Sony. La Tecmo si è così adeguata ai tempi che corrono abbandonando il 32 bit per sviluppare questo nuovo capitolo di Dead or Alive sui nuovi supporti, facendoci venire l'acquolina in bocca distribuendo immagini e filmati della versione Dreamcast. Subito dopo l'uscita nei negozi di questa versione ecco arrivare anche la conversione per PS2 in formato DVD. E' meglio? E' peggio? E noi cosa ci stiamo a fare qui allora? Continuate a leggere e lo saprete
VIVO O MORTO, TU VERRAI CON ME
I picchiaduro sono uno dei generi che va per la maggiore, di conseguenza un titolo di successo, per definirsi tale, deve elevarsi dalla massa per incentivare i giocatori ormai saturi a diventare possibili acquirenti. In cosa si distingue allora questo DoA2? Innanzitutto, come già detto per il suo predecessore, questo gioco si pone come unica alternativa all'onnipresente Tekken (dato che Virtua Fighter sulla Play non esiste) sul piano dei giochi di lotta "realistici", o meglio quei giochi dove gli sfidanti non si lanciano addosso palle di fuoco e non si uccidono nei modi più pirotecnici, ma si fronteggiano in scontri a base di arti marziali condite ovviamente con un po' di cimematograficità. Sul piano delle opzioni abbiamo più o meno le stesse cose di sempre, essere originali in un beat'em up a incontri diventa sempre più difficile di questi tempi, ci troviamo così di fronte varie modalità in singolo o in doppio come lo Story Mode che permette di scoprire la storia di ciascuno dei 12 atleti che potrete impersonare, l'obbligatorio Versus, il classico Survival, l'immancabile Training e l'ormai collaudato Team mode in cui potete costruire una squadra di un certo numero di lottatori per sfidarne un'altra in un unico incontro nel quale perde chi esaurisce per primo i lottatori da far scendere in campo. Poi, dato che ultimamente è di moda il Tag, da sempre prerogativa Capcom ed SNK, avete la possibilità di crearvi una squadra di due personaggi con la quale sfidare le altre squadre che vi si pareranno di fronte di volta in volta
Dead or Alive passerà senza dubbio alla storia anche per la maniacalità (è proprio il caso di dirlo) con la quale i programmatori hanno cercato di rendere il più realistico possibile il... movimento di certi attributi che le tanto generose quanto prosperose lottatrici mettono in mostra. Nel frattempo siamo stati testimoni del consueto cambio generazionale di console che dai 32 bit sono passate direttamente ai 128 del Dreamcast Sega e ora anche dell'erede della Psx, ovvero la tanto discussa PS2 Sony. La Tecmo si è così adeguata ai tempi che corrono abbandonando il 32 bit per sviluppare questo nuovo capitolo di Dead or Alive sui nuovi supporti, facendoci venire l'acquolina in bocca distribuendo immagini e filmati della versione Dreamcast. Subito dopo l'uscita nei negozi di questa versione ecco arrivare anche la conversione per PS2 in formato DVD. E' meglio? E' peggio? E noi cosa ci stiamo a fare qui allora? Continuate a leggere e lo saprete
VIVO O MORTO, TU VERRAI CON ME
I picchiaduro sono uno dei generi che va per la maggiore, di conseguenza un titolo di successo, per definirsi tale, deve elevarsi dalla massa per incentivare i giocatori ormai saturi a diventare possibili acquirenti. In cosa si distingue allora questo DoA2? Innanzitutto, come già detto per il suo predecessore, questo gioco si pone come unica alternativa all'onnipresente Tekken (dato che Virtua Fighter sulla Play non esiste) sul piano dei giochi di lotta "realistici", o meglio quei giochi dove gli sfidanti non si lanciano addosso palle di fuoco e non si uccidono nei modi più pirotecnici, ma si fronteggiano in scontri a base di arti marziali condite ovviamente con un po' di cimematograficità. Sul piano delle opzioni abbiamo più o meno le stesse cose di sempre, essere originali in un beat'em up a incontri diventa sempre più difficile di questi tempi, ci troviamo così di fronte varie modalità in singolo o in doppio come lo Story Mode che permette di scoprire la storia di ciascuno dei 12 atleti che potrete impersonare, l'obbligatorio Versus, il classico Survival, l'immancabile Training e l'ormai collaudato Team mode in cui potete costruire una squadra di un certo numero di lottatori per sfidarne un'altra in un unico incontro nel quale perde chi esaurisce per primo i lottatori da far scendere in campo. Poi, dato che ultimamente è di moda il Tag, da sempre prerogativa Capcom ed SNK, avete la possibilità di crearvi una squadra di due personaggi con la quale sfidare le altre squadre che vi si pareranno di fronte di volta in volta