Dead or Alive

di Redazione Gamesurf
Dopo preview entusiastiche e foto capaci di monopolizzare l'apparato salivatorio (??) di ogni giocatore, la Tecmo ha infine buttato nella mischia Dead or Alive, preceduto dalla versione per Saturn, entrambe nate dal buon successo riscosso in sala giochi
E qui iniziano le stranezze: la scheda originale, su cui si basava il coin-op, era nientepopodimeno che la Model 2. Ovvero la scheda principe della Sega, quella su cui si sono allenati i lottatori di Virtua Fighter 2 in vista del mostro Model 3-Virtua Fighter 3, quella su cui gira Daytona e qualche altro gozziliardo di titoli spakka mascella. La conversione per Saturn é stata quindi un lavoro meno pesante di quello che non potesse sembrare, e la versione per Psx che abbiamo sotto mano non é da meno. I personaggi in hi-res e le ottime animazioni fanno la loro figura, di tutto rispetto. I fondali un po' scarni ne fanno un'altra di figura che descrivere ora non sarebbe indice di molta classe. Le dimensioni dei combattenti sono comunque ragguardevoli e il dettaglio con cui sono realizzati non é da meno

Per quel che riguarda le animazioni il discorso é leggermente più complicato. Lungi dal muoversi ai 60fps di Tekken 3, alcuni combattenti rimangono comunque apprezzabilissimi, mentre altri sono, tutto sommato, fatti muovere con poca cura e assomigliano a dei pezzettoni di legno. Fortunatamente sono la minor parte, e dopo qualche tempo l'abitudine pone rimedio. Dove Dead or Alive non tenta di sfidare il mostro della Namco é sul fronte della meccanica di gioco, dato che assomiglia molto di più a un Virtua Fighter Special Edition che a un Tekken. Questo per la sensazione di "fisicità" presente nel gioco, assai minore rispetto a Tekken, per il basarsi principalmente sulle combo e poi, solo poi, sulle prese. Ma anche per lo stile delle animazioni e i tempi di reazione dei vari combattenti
Per dirvi, se all'inizio Dead or Alive vi sembrerà uno schifo, magari perché, come me, venite da lunghe sessioni tenute con Tekken 3, datevi un po' di tempo per entrare nello spirito del gioco. Così facendo Dead or Alive scopre tutte le sue migliori carte