Dead Space 2
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La gestione dell'inventario, formato principalmente da armi, munizioni e ricariche varie é gestibile attraverso la pratica interfaccia "olografica", divenuta ormai un vero marchio di fabbrica della serie. Altrettanto ovviamente ritroviamo comunque i "vendor automatici" dove Isaac potrà acquistare l'equipaggiamento da utilizzare, vendere gli oggetti raccolti e scegliere quali armi portare in battaglia. Infatti il nostro protagonista potrà portare con sé un numero limitato di armi (fino ad un massimo di 4) e starà quindi a noi scegliere quelle più efficaci e che maggiormente si adattano al nostro stile di gioco.
Questo però non impedirà di raccogliere altri oggetti utili per essere rivenduti e ottenere il denaro necessario per acquistare altri bonus. Questo elemento alla base del gameplay di Dead Space 2 aumenta nel giocatore la volontà di esplorare i livelli di gioco per trovare gli oggetti che gli saranno necessari per migliorare il proprio equipaggiamento, andando quindi ad aumentare le possibilità di scontro con il nemico. Un nemico che, ancora una volta, riesce a tenervi costantemente all'erta, capace di sbucare da una parete qualsiasi, strisciarvi alle spalle o calarsi direttamente dal soffitto. Un livello d'attenzione a 360 é quindi necessario per sapere sempre esattamente dove puntare le vostre armi (anche grazie ad un audio direzionale di tutto rispetto) e decidere in una frazione di secondo in quale sequenza affrontare la moltitudine di nemici che vi piomberanno addosso.
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Proprio per aiutare il giocatore in questo compito, i Visceral hanno implementato una certa interattività con gli ambienti di gioco che ci permetterà in alcune situazioni di poter, per esempio, sparare ad una finestra della stazione spaziale per creare una depressurizzazione che "espellerà" verso l'esterno i vostri avversari, ma che avrà effetti nefasti anche su di voi se non sarete sufficientemente veloci da centrare con un colpo il bottone d'emergenza. Efficace e spettacolare. Esattamente come tutto il comparto tecnico riservato a questa fantastica opera fantascientifica. Non un pixel fuori posto, una risorsa di sistema sprecata in effetti speciali fini a sé stessi. Tutto assolutamente concentrato attorno al giocatore, in un carosello di suoni multidirezionali alternati ad un silenzio rotto solo dagli inquietanti rumori ambientali e da una colonna sonora coinvolta solo per sottolineare, irrompendo di prepotenza, i passaggi più violenti e drammatici del gioco. Rispetto al primo Dead Space si denota anche una maggiore cura nei dettagli, ora meno spartani rispetto a quanto visto sulla Ishimura, anche se forse alcuni personaggi secondari potrebbero essere migliorati con l'aggiunta di qualche dettaglio.
Come detto in precedenza, l'esperienza di Dead Space si snoda lungo i dodici livelli di gioco, per una decina di ore complessive a cui però si deve andare a sommare la vera novità di questo secondo capitolo: il multiplayer. Una necessità dettata dall'esigenza di rendere il gioco "vivo" nella memoria dei giocatori anche fino al prossimo episodio o una semplice appendice senza troppe pretese? Un quesito a cui preferiamo non rispondere subito, dal momento che quelli che troviamo ora sono server ovviamente vuoti (il titolo uscirà ufficialmente venerdi 28) o parzialmente occupati da pochi giornalisti.
Oggettivamente troppo poco per farsi un'idea precisa sulla natura del multiplayer che possa andare oltre alle parole rassicuranti (ma anche di circostanza) dello sviluppatore che rassicura sulla bontà di quanto creato (e ci mancherebbe altro). Ci torneremo per saggiare con mano. Ma se già il multiplayer é una sorpresa non da poco per un gioco come Dead Space, i giocatori Ps3 avranno la possibilità di giocarsi quel Dead Space Extraction, ovviamente tirato a lucido e compatibile con il Move, apparso con buoni risultati qualche tempo fa su Nintendo Wii. Un bonus di tutto rispetto dal momento che oltre ad un gameplay divertente e ben modellato attorno alle funzioni del motion sensor. Inoltre, Extraction rappresenta un incipit narrativo che ci aiuterà a dare un punto d'origine a tutte le vicende narrate attraverso gli occhi di Isaac in Dead Space e Dead Space 2.
Quello che abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano é un prodotto per quanto possibile migliore del precendente. Visceral pur non stravolgendo niente della formula di base, facendo anzi attenzione a non spostare gli equilibri del gameplay, é riuscito a confezionare un altro prodotto che potrebbe finire senza troppi problemi nella vostra videoteca accanto a opere come Alien, Punto di non Ritorno e Fantasmi da Marte. Insomma, ancora una volta Dead Space é un incubo a cui non potete rinunciare. Anche se mamma non vuole.
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Questo però non impedirà di raccogliere altri oggetti utili per essere rivenduti e ottenere il denaro necessario per acquistare altri bonus. Questo elemento alla base del gameplay di Dead Space 2 aumenta nel giocatore la volontà di esplorare i livelli di gioco per trovare gli oggetti che gli saranno necessari per migliorare il proprio equipaggiamento, andando quindi ad aumentare le possibilità di scontro con il nemico. Un nemico che, ancora una volta, riesce a tenervi costantemente all'erta, capace di sbucare da una parete qualsiasi, strisciarvi alle spalle o calarsi direttamente dal soffitto. Un livello d'attenzione a 360 é quindi necessario per sapere sempre esattamente dove puntare le vostre armi (anche grazie ad un audio direzionale di tutto rispetto) e decidere in una frazione di secondo in quale sequenza affrontare la moltitudine di nemici che vi piomberanno addosso.
Proprio per aiutare il giocatore in questo compito, i Visceral hanno implementato una certa interattività con gli ambienti di gioco che ci permetterà in alcune situazioni di poter, per esempio, sparare ad una finestra della stazione spaziale per creare una depressurizzazione che "espellerà" verso l'esterno i vostri avversari, ma che avrà effetti nefasti anche su di voi se non sarete sufficientemente veloci da centrare con un colpo il bottone d'emergenza. Efficace e spettacolare. Esattamente come tutto il comparto tecnico riservato a questa fantastica opera fantascientifica. Non un pixel fuori posto, una risorsa di sistema sprecata in effetti speciali fini a sé stessi. Tutto assolutamente concentrato attorno al giocatore, in un carosello di suoni multidirezionali alternati ad un silenzio rotto solo dagli inquietanti rumori ambientali e da una colonna sonora coinvolta solo per sottolineare, irrompendo di prepotenza, i passaggi più violenti e drammatici del gioco. Rispetto al primo Dead Space si denota anche una maggiore cura nei dettagli, ora meno spartani rispetto a quanto visto sulla Ishimura, anche se forse alcuni personaggi secondari potrebbero essere migliorati con l'aggiunta di qualche dettaglio.
Come detto in precedenza, l'esperienza di Dead Space si snoda lungo i dodici livelli di gioco, per una decina di ore complessive a cui però si deve andare a sommare la vera novità di questo secondo capitolo: il multiplayer. Una necessità dettata dall'esigenza di rendere il gioco "vivo" nella memoria dei giocatori anche fino al prossimo episodio o una semplice appendice senza troppe pretese? Un quesito a cui preferiamo non rispondere subito, dal momento che quelli che troviamo ora sono server ovviamente vuoti (il titolo uscirà ufficialmente venerdi 28) o parzialmente occupati da pochi giornalisti.
Oggettivamente troppo poco per farsi un'idea precisa sulla natura del multiplayer che possa andare oltre alle parole rassicuranti (ma anche di circostanza) dello sviluppatore che rassicura sulla bontà di quanto creato (e ci mancherebbe altro). Ci torneremo per saggiare con mano. Ma se già il multiplayer é una sorpresa non da poco per un gioco come Dead Space, i giocatori Ps3 avranno la possibilità di giocarsi quel Dead Space Extraction, ovviamente tirato a lucido e compatibile con il Move, apparso con buoni risultati qualche tempo fa su Nintendo Wii. Un bonus di tutto rispetto dal momento che oltre ad un gameplay divertente e ben modellato attorno alle funzioni del motion sensor. Inoltre, Extraction rappresenta un incipit narrativo che ci aiuterà a dare un punto d'origine a tutte le vicende narrate attraverso gli occhi di Isaac in Dead Space e Dead Space 2.
Quello che abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano é un prodotto per quanto possibile migliore del precendente. Visceral pur non stravolgendo niente della formula di base, facendo anzi attenzione a non spostare gli equilibri del gameplay, é riuscito a confezionare un altro prodotto che potrebbe finire senza troppi problemi nella vostra videoteca accanto a opere come Alien, Punto di non Ritorno e Fantasmi da Marte. Insomma, ancora una volta Dead Space é un incubo a cui non potete rinunciare. Anche se mamma non vuole.